Droni: licenziamenti in vista per YUNEEC

DJI a parte, i più grandi produttori dei droni sembrano in crisi. La YUNEEC licenzia personale aggiungendosi alla 3DRobotics, GoPro, ZeroTech, Autel, Parrot.

A  dispetto delle previsioni pubblicate quasi a ritmo giornaliero e che parlano di giro di affari e trend in rapida crescita per i droni negli anni a venire, arriva una notizia che, sommandosi ad altre vicende dello stesso tenore che hanno coinvolto altri costruttori, fa sorgere qualche dubbio in merito, almeno per quanto riguarda alcune categorie di mezzi aerei a pilotaggio remoto destinate al largo pubblico. 

YUNEEC International, famoso costruttore di droni multirotori ad uso civile, le scorse ore ha confermato alcune voci che circolavano da qualche giorno: la società sarebbe intenzionata a ridimensionare YUNEEC USA licenziando un numero imprecisato di lavoratori. Qualcuno parla di un taglio di oltre il 50% della forza lavoro. "Ridimensioneremo la nostra struttura per ottenere un giusto equilibrio tra costi operativi e ricavi" ha dichiarato la società stando a quanto riportato da MarketWatch."Abbiamo concluso che ci siamo sovradimensionati, più di quanto richiedeva la nostra crescita".

La YUNEEC è stata fondata nel 1999 da Wenyan Jiang assieme alla moglie Tian Yu. Inizialmente realizzava prodotti venduti con altri marchi come Horizon Hobby, nel 2015 ha ricevuto un importante finanziamento da 60 milioni di dollari dalla Intel. Ha conquistato quote di mercato principalmente con il Typhon, poi affiancato dal Tornado e dal recente selfie drone a 4K Breeze. E' presente anche nel nostro continente con la Yuneec Europe GMBH avente sede in Germania, società che recentemente ha partecipato al Roma Drone Campus con uno stand espositivo e con una breve dimostrazione in volo del Tornado H920 Plus.

Ridimensionamenti e tagli per molti produttori di droni

Dicevamo, la YUNEEC è soltanto l'ultima in ordine di tempo che è stata costretta a ridimensionamenti e a tagli di personale. L'anno scorso era quasi fallita la 3DRobotics dopo aver sovrastimato l'accoglienza da parte del mercato del drone SOLO che, rispetto alla grande quantità di mezzi prodotti, è rimasto praticamente invenduto. Poco dopo è stata la volta della GoPro che, anche a causa dei noti problemi sul drone Karma, ora a quanto pare risolti, ha licenziato più di 200 dipendenti. 

A fine 2016 problemi anche per la ZeroTech costretta a licenziare 134 dipendenti, sempre per riequilibrare la formula costi operativi / ricavi. Passano pochi giorni e arriva la doccia fredda della Parrot a causa della riorganizzazione dei droni consumer che ha comportato il licenziamento di 290 persone su un totale di 840. Poche settimane dopo è stata la volta della Autel, start-up famosa particolarmente in USA per il drone X-Star, che ha licenziato personale marketing e dedicato alle vendite. E adesso la YUNEEC. 

La DJI prospera ma sembra in fase di ottimizzazione

Pare che l'unica che non abbia problemi sia la DJI che, anche grazie alla debacle dei concorrenti, continua a conquistare quote di mercato. Gli ultimi rilevamenti parlano di un market share mondiale che supera l' 80% sui piccoli droni ad uso civile. Tuttavia anche la DJI sembra essere in  una fase di ottimizzazione, probabilmente perchè il filone dei droni consumer sta diminuendo nel suo tasso di crescita anche se è significativo il successo dei droni pieghevoli come il Mavic. Lo testimonia il recente ridimensionamento della sua offerta sulla serie Phantom, eliminando la famiglia del Phantom 3, ad eccezione dello Standard, e mantenendo in produzione solo il Phantom 4 PRO in attesa che si esauriscano le scorte di magazzino dei Phantom 4. 

Inoltre, la DJI da qualche tempo si sta espandendo in altri settori oltre al consumer. Nell'ambito professionale, con il Matrice 200 dedicato alle applicazioni industriali e con il bundle del Phantom 4 per i rilievi 3D, ma anche nel ludico con i prodotti dedicati all' FPV Drone Racing. Rimane intatto e molto florido il settore dei droni giocattolo da massimo 100-200euro di costo dove prosperano altri produttori cinesi. Chissà se la DJI non stia pensando anche a questo, per mantenere il suo tasso di crescita...