"E adesso voglio vedere se riesco a farmi arrestare" dice Andrea Galeazzi in un video su youtube poco prima di pilotare un drone DJI Spark al Citylife di Milano.
E appena stato pubblicato su Youtube e sta già spaccando le community social sui droni, sia ad uso professionale che quelle ad uso ludico/ricreativo. Stiamo parlando di un video pubblicato da Andrea Galeazzi, architetto e blogger che lavora nel mondo della tecnologia e dell’automotive, popolarissimo e molto apprezzato per la qualità di contenuti e video recensioni. Il video in questione riguarda la prova di uno smartphone con all'interno la prova di un drone DJI Spark con radiocomando che è stato fatto volare al nuovo distretto di shopping urbano Milano Citylife il giorno dell'inaugurazione in cui è stata anche festeggiata l'apertura del secondo DJI Store in Italia. ( Leggi anche: Inaugurato il DJI Store a Milano City Life, il drone DJI più venduto è il Mavic Pro)
Ad un certo punto (3:19) nel video pubblicato su Youtube con il titolo "Una giornata con HONOR 7X e DJI SPARK 6 mesi dopo" Andrea Galeazzi esclama: "E adesso vediamo se riesco a farmi arrestare...speriamo di no!" . Subito dopo nel video si vede il popolare blogger che prepara un DJI Spark di colore bianco con relativo radiocomando per poi vederlo sorvolare Galleria Castelli Ferrieri e volare tra le nuove torri che rendono inconfondibile il Citylife District. La "scenetta" si conclude con Andrea Galeazzi che esclama: "Non ci hanno arrestato ragazzi !! E' stato molto divertente, ho avuto paura perchè ad un certo punto lo Spark è schizzato via...ma va bene lo abbiamo ripreso, troppe interferenze qua a Milano."
Stando al regolamento ENAC sui mezzi aerei a pilotaggio remoto, gli utilizzi ludici/ricreativi dei droni sono inquadrati come voli aeromodellistici. Il pilota deve selezionare una zona non popolata sufficientemente lontana da edifici infrastrutture e installazioni conducendo il drone fino a massimo 70 metri di altezza ed entro un raggio di 200 metri. Inoltre, deve volare fuori dalle ATZ, fuori dai CTR, fuori dalle zone regolamentate attive e proibite. Se non bastasse, come si può vedere dalla cartina ENAV AIP, Milano Citylife è interessata dalla zona regolamentata R9 che vieta in modo permamente il sorvolo per motivi di sicurezza a partire dal suolo fino ad un'altezza di 450 -760 metri.
Svolgere un volo come quello che si vede nel video di Andrea Galeazzi in modo legale è possibile a patto che l'operatore sia riconosciuto ENAC nella categoria dei droni di peso non superiore ai 300 grammi (ritenuti intrinsecamente inoffensivi se hanno paraeliche e le altre caratteristiche esposte nel regolamento) oppure a patto che sia autorizzato alle operazioni critiche in scenari standard attuando le apposite misure per evitare il sorvolo di persone non strettamente necessarie alle operazioni. Siccome però ci si trova all'interno dell'area R9 tutto ciò non è sufficiente, l'operatore riconosciuto / autorizzato ENAC deve ottenere ulteriore autorizzazione.
Dicevamo che le comunità sui droni, soprattutto su facebook, si sono divise: coloro che sono operatori e chi è ligio alle regole, qualsiasi esse siano, contestano e sono molto critici su questo video. Perchè per fare le cose in regola in tali contesti spesso sono costretti a seguire trafile burocratiche anche complesse e molti che potevano fare lo stesso video in occasione dell'inaugurazione del Citylife hanno rinunciato per rispetto delle normative. Cosa sarebbe successo se decine di proprietari di Spark avessero fatto gli stessi voli, magari in contemporanea?
Chi invece è sostenitore delle tesi che in fondo i droni non hanno "mai ammazzato nessuno", e che soprattutto quelli piccoli e leggeri come lo Spark comportano bassi rischi di causare gravi lesioni alle persone in caso di impatto, sta dalla parte di Galeazzi ritenendo che sui droni ci sono regole troppo restrittive e complicate da conoscere e da seguire.
Ricordiamo la novità dell'ultima ora sui droni considerati giocattolo che sono stati esentati dal seguire le regole dell'aria, precisando però che lo Spark essendo 18+ non è considerato drone giocattolo da ENAC (leggi anche: I droni giocattolo sono stati esentati dal rispetto delle regole dell'aria )
Tuttavia è per scoraggiare utilizzi illeciti che la DJI sta spingendo per far adottare dalle varie Nazioni il suo sistema elettronico di identificazione che ha appena rilasciato. (Leggi anche: DJI attiva l'identificazione elettronica dei droni in volo, anche per gli italiani). In ogni caso, nel video Andrea Galeazzi sembra essere conscio delle sue azioni avendo dichiarato il tutto. Voi cosa ne pensate?
Video - Andrea Galeazzi: "Una giornata con HONOR 7X e DJI SPARK 6 mesi dopo"
Stando al regolamento ENAC sui mezzi aerei a pilotaggio remoto, gli utilizzi ludici/ricreativi dei droni sono inquadrati come voli aeromodellistici. Il pilota deve selezionare una zona non popolata sufficientemente lontana da edifici infrastrutture e installazioni conducendo il drone fino a massimo 70 metri di altezza ed entro un raggio di 200 metri. Inoltre, deve volare fuori dalle ATZ, fuori dai CTR, fuori dalle zone regolamentate attive e proibite. Se non bastasse, come si può vedere dalla cartina ENAV AIP, Milano Citylife è interessata dalla zona regolamentata R9 che vieta in modo permamente il sorvolo per motivi di sicurezza a partire dal suolo fino ad un'altezza di 450 -760 metri.
Svolgere un volo come quello che si vede nel video di Andrea Galeazzi in modo legale è possibile a patto che l'operatore sia riconosciuto ENAC nella categoria dei droni di peso non superiore ai 300 grammi (ritenuti intrinsecamente inoffensivi se hanno paraeliche e le altre caratteristiche esposte nel regolamento) oppure a patto che sia autorizzato alle operazioni critiche in scenari standard attuando le apposite misure per evitare il sorvolo di persone non strettamente necessarie alle operazioni. Siccome però ci si trova all'interno dell'area R9 tutto ciò non è sufficiente, l'operatore riconosciuto / autorizzato ENAC deve ottenere ulteriore autorizzazione.
Dicevamo che le comunità sui droni, soprattutto su facebook, si sono divise: coloro che sono operatori e chi è ligio alle regole, qualsiasi esse siano, contestano e sono molto critici su questo video. Perchè per fare le cose in regola in tali contesti spesso sono costretti a seguire trafile burocratiche anche complesse e molti che potevano fare lo stesso video in occasione dell'inaugurazione del Citylife hanno rinunciato per rispetto delle normative. Cosa sarebbe successo se decine di proprietari di Spark avessero fatto gli stessi voli, magari in contemporanea?
Chi invece è sostenitore delle tesi che in fondo i droni non hanno "mai ammazzato nessuno", e che soprattutto quelli piccoli e leggeri come lo Spark comportano bassi rischi di causare gravi lesioni alle persone in caso di impatto, sta dalla parte di Galeazzi ritenendo che sui droni ci sono regole troppo restrittive e complicate da conoscere e da seguire.
Ricordiamo la novità dell'ultima ora sui droni considerati giocattolo che sono stati esentati dal seguire le regole dell'aria, precisando però che lo Spark essendo 18+ non è considerato drone giocattolo da ENAC (leggi anche: I droni giocattolo sono stati esentati dal rispetto delle regole dell'aria )
Tuttavia è per scoraggiare utilizzi illeciti che la DJI sta spingendo per far adottare dalle varie Nazioni il suo sistema elettronico di identificazione che ha appena rilasciato. (Leggi anche: DJI attiva l'identificazione elettronica dei droni in volo, anche per gli italiani). In ogni caso, nel video Andrea Galeazzi sembra essere conscio delle sue azioni avendo dichiarato il tutto. Voi cosa ne pensate?
Video - Andrea Galeazzi: "Una giornata con HONOR 7X e DJI SPARK 6 mesi dopo"
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