DRONE POLIZIOTTO scopre maxi-piantagione di marijuana in Sicilia

Continua a dare risultati l'impiego di APR in operazioni di controllo del territorio e contrasto alla criminalità.

 

Una “cortina” di pomodorini e fave, disposta a protezione del perimetro della coltivazione vera, quella di marijuana, che proliferava ben nascosta da ogni occhio umano. Ma non da quello del drone della Polizia di Stato, che grazie ad un sorvolo dall’alto della serra clandestina ha scoperto una maxi-piantagione di cannabis sativa, la più redditizia in termini di sostanza stupefacente, portando gli agenti della squadra mobile di Ragusa e quelli del commissariato di Vittoria, in Sicilia, all’arresto di un uomo di 53 anni del posto, titolare della maxi-piantagione di canapa.

Articolo di: Paolo Giomi

E il sequestro è da record: 6,5 tonnellate di marijuana, ben nascosta all’interno di alcune serre nelle campagne di Vittoria, per un valore controstimato di diversi milioni di euro provenienti dal mercato dello spaccio. Ci sono volute ben 36 ore per estirpare e caricare tutte le 15mila piante di canapa, di varie altezze e dimensioni, tanto da richiedere il supporto di una ruspa e di ben due tir per trasportarle verso il laboratorio analisi della Questura di Ragusa, che fornirà l’esatto quantitativo di thc presente all’interno della coltura. 

In manette è finito un 53enne di Vittoria, che aveva camuffato la piantagione con pomodorini, fave e altre piante di arbusto medio-alto, in modo tale da nascondere la marijuana da ogni sguardo “da terra”. L’uomo non avrebbe mai potuto immaginare che gli agenti della squadra mobile e quelli del commissariato di Vittoria, allertati da alcune segnalazioni che raccontavano di un forte odore proveniente dalle serre, avessero avuto a disposizione un drone per poter sorvolare l’area – circa 3500 metri quadrati di terreni coltivati – e scoprire così le piante illegali. C’è voluto però anche un lunghissimo appostamento a terra per individuare esattamente la zona e il presunto responsabile della coltura illegale.

“La Polizia di Stato di Ragusa - afferma il capo della Squadra mobile, Antonino Ciavola - ha ottenuto un risultato record. E' fondamentale colpire ogni anello della catena, dallo spacciatore alle organizzazioni criminali dedite al narcotraffico, dal corriere al coltivatore diretto di marijuana. La lotta al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti continua su ogni fronte”. E soprattutto con le tecnologie più moderne, come appunto l’impiego dei droni in operazioni di contrasto alla criminalità e di controllo del territorio. 

Un fronte sul quale la Polizia di Stato dimostra ancora una volta di essere all’avanguardia, come testimonia il recente riconoscimento ricevuto nel corso del Roma Drone Campus 2018 proprio per l’impiego degli Apr in operazioni di contrasto alla criminalità, e la recente disposizione del Capo della Polizia, Franco Gabrielli, per la creazione di un’apposita Sezione Droni da dedicare al controllo del territorio.