Droni, l'istruttore SAPR ideale

Da allieva a istruttore SAPR. Claudia Scaramella spiega come, secondo lei, dovrebbe essere l'istruttore ideale per addestrare i piloti dei droni ad uso professionale.

Chi di voi ha mai fatto un corso per acquisire l’attestato di pilota di APR ed è rimasto deluso dal istruttore che si è trovato davanti? Bene, da allieva io sono una di quelli. Mi presento, mi chiamo Claudia Scaramella e sono istruttore riconosciuto ENAC (I.APRA.000405) da ormai un anno.

Ho deciso di scrivere una piccola guida di come secondo me dovrebbe essere l’istruttore ideale, o per lo meno quale dovrebbe essere l’approccio istruzionale con lo studente. Nella mia vita ho conosciuto tanti tipi di istruttori (parlo di quelli del volo vero) e ho categorizzato due tipi che mi hanno lasciato il segno, li chiamerò A e B per non far nomi.

• A era un insegnante fiscale e fissato sulle nozioni teoriche. Prima di ogni lezione pratica nasceva il terrore del “oddio ora mi fa la domanda che non so rispondere”, che naturalmente nel momento del bisogno la mia memoria si azzerava.
• B era un insegnante appassionatissimo che aveva in mente solo di farmi volare, farmi sbagliare e imparare dai miei sbagli, cosa che A purtroppo mi faceva pesare.

A è il tipico insegnate che spero di non ritrovare mai.

Io non credo di essere un istruttore modello ma ammetto di esser la prima a rendermi conto che nella pratica non è banale riprodurre il modello ideale e ritrovare questo aspetto. Bisogna inoltre contare che ogni insegnante, come ogni altra persona del resto, ha il proprio carattere, più o meno aperto e socievole, rigido o flessibile. Tuttavia, tracciare un modello ideale non credo costituisca un esercizio del tutto ozioso.

Comunicare è la cosa più semplice del mondo: qualsiasi organismo vivente lo sa fare. Invece comunicare con efficacia e quindi capire e farsi capire, non è del tutto banale. Bisogna fare due importanti distinzioni: comunicare qualcosa (cioè esprimere qualcosa) e comunicare a qualcuno o con qualcuno (cioè trasmettere qualcosa a qualcuno). Quest’ultimo, comunicare con qualcuno (nel senso di farli poi anche capire il qualcosa che si vuole esprimere ) è un procedimento non così naturale e automatico e molto spesso si rischia di creare delle mal interpretazione ma non solo, l’incapacità di formulare con chiarezza le proprie idee crea degli equivoci.

La comunicazione tra istruttore e allievo riguarda un ambito relazionale di prima importanza, pertanto si deve sempre ricordare che la sua parola, il suo atteggiamento devono influenzare positivamente l’allievo durante tutto per percorso addestrativo. Ricordatevi sempre che per l’allievo, sarete una figura di estrema importanza. Comunicare bene significa insegnare meglio, che determina un maggior apprendimento, e migliorare la relazione sia a livello individuale sia di gruppo. Entrambi gli aspetti favoriscono una migliore risultato. Nessun istruttore è nato imparato ed è un mestiere difficile pari agli altri perché richiede una grande preparazione tecnica.

Ma ritornando all’argomento principale, come deve essere l’istruttore ideale ?

Le diverse figure che un istruttore deve saper rappresentare sono :

·Professionista è importantissimo mantenere un comportamento professionale davanti un allievo di qualsiasi età . Vantandosi , facendo vedere si essere chissà chi o facendo battutine rischierete di perdere la totale credibilità e l’attenzione dal vostro allievo calerà notevolmente

·Insegnante possiamo paragonare l’insegnamento al pilotaggio di drone come una materia scolastica. Per esempio l’apprendimento di una lingua straniera , si comincia con la grammatica, poi con qualche vocabolo , poi alle frasi , poi a leggere ,poi scrivere e cosi via prendendo finalmente alla padronanza; ogni persona impara una lingua straniera in modo diverso da ogni altra

·Educatore non deve solo insegnare a pilotare in manual skill , ma deve insegnare lezioni di vita che potranno ripresentarsi un domani nella vita reale

·Psicologo ogni persona è diversa dall’altra ( soprattutto tra una persona adulta e un ragazzo di giovane età). È estremamente importante capire chi ci si trova davanti cercare di estrapolare i suoi dubbi e le sue insicurezze, motivarlo e stimolarlo in ogni tipo di situazione.

·Il genitore deve essere in grado di sostenere una persona quando è in difficoltà anche con un gesto quando è necessario ed essere severo quando indispensabile

L’istruttore dovrebbe saper integrare tutte queste figure.

Ricordatevi inoltre che la pazienza è uno dei principali fattori da tener in considerazione. Pensate che ogni allievo sia il primo della vostra vita, non arrivate demotivati e stanchi a lezione dimostrando menefreghismo alla persona. Non tutti gli allievi sono abituati ad avere un joystick in mano, a giocare alla play station o ad avere esperienza nel ambito aeromodellistico. Molti alunni che vi troverete davanti saranno talmente in difficoltà che vi toccherà cambiare totalmente programma di addestramento rispetto a quello che la figura del quadrato te l’ha fatto alla prima missione.

Il metodo di insegnamento è diverso da ogni insegnante e diverso per ogni allievo.

Il vero insegnamento-apprendimento però, deve essere fatto di idee chiare e spiegazioni semplici. È importantissimo avere padronanza della materia che si va ad insegnare , la conoscenza tecnica e la capacità di saperlo spiegare. Oltre ciò è altrettanto importante la dimostrazione del gesto, osservare e capire se e dove ci sono problemi , analizzarli e prima di proporre nuove soluzioni trovarle con gli allievi , al fine di stimolare la loro curiosità e portare a termine più risultati.

Ai miei allievi ricordo sempre questa citazione, con la speranza che anche a voi vi dia un ispirazione: “non importa quante volte cadi, ma quante volte cadi e ti rialzi”.

Claudia Scaramella