La conferma dall' ENAC: le operazioni NON CRITICHE SI possono effettuare anche in CITTA'

Non potevamo non scattare una foto aerea del question time ENAC

Uno dei motivi principali per cui noi di Quadricottero News ci siamo recati al RomaDrone, è stato il momento del Question Time con l' ENAC ( pubblicheremo il video prossimamente ), ideato ed organizzato da Luciano Castro che è riuscito a convincere il direttore Regolazione Navigabilità dell'ENAC, Ing. Carmine Cifaldi, a partecipare.

A onor del vero, l'impressione è che non deve essere stato molto difficile convincerlo.  Checché se ne dica, l'ingegnere per tutto il tempo si è dimostrato generoso nel fornire chiarimenti e nel dare più risposte possibili all'interno di un tendone affollato e caldissimo. 

Perfino ad evento concluso, quando è stato seguito ed assalito dalle domande mentre si allontanava, Cifaldi non si è sottratto dal dare risposte, non ha rifiutato nessuna domanda. In questa occasione atipica e frenetica ho rivolto anche io una domanda che mi premeva e che non ero riuscito a porre durante il workshop dal momento che avevamo già usufruito di una possibilità con la domanda posta da Jacopo.

Una premessa, fino ad oggi il sentore comune è stato, e lo è ancora, che le operazioni non critiche, quelle che prevedono il regime dell'autocertificazione, si possano effettuare soltanto in zone remote, deserte, fuori dalle città e lontano dalle abitazioni.

 

In effetti il regolamento definisce le operazioni non critiche come ( Art.5 a. )

 "quelle operazioni che non prevedono il sorvolo, anche in caso di avarie e malfunzionamenti, di: i. aree congestionate, assembramenti di persone, agglomerati urbani e infrastrutture;" 

La bozza della circolare pubblicata qualche settimana fa chiarisce che:

"Le operazioni svolte su aree remote o non popolate, cioè aree per le quali non vi è un livello di rischio significativo, possono rientrare nella classificazione di “ non critiche” se , anche in caso di malfunzionamento, l' APR rimane nello spazio operativo assegnato o non fuoriesce dal buffer. "  

Da cui è nata la mia riflessione pubblicata in questo articolo in cui affermavo che, seguendo due regole e cioè: 

 1) fare in modo che nell'area delle operazioni non vi sia la presenza di persone e 

 2) garantire che in caso di malfunzionamento l' APR rimanga all'interno del Buffer ( come detto si possono utilizzare vari metodi per adempiere a questa condizione, tra cui i dispositivi di terminazione del volo )

dovrebbe essere possibile classificare come operazione non critica anche l'operazione in vicinanza di una zona congestionata / popolata. 

E' nata così la domanda che ho posto all' ing. Cifaldi, volevo avere la conferma sulla correttezza della mia riflessione quindi ho chiesto se un' attività in area urbana ma con il teatro delle operazioni sotto il controllo dell'operatore e sgombra di persone, compresa l'area di buffer, poteva essere classificata come non critica. Come esempio ho citato l'attivita di ispezione del tetto di un edificio situato in una città. 

La risposta è stata affermativa, se non ci sono persone non c'è rischio di fare male, ( l'eliminazione / diminuzione del rischio di fare danni alle persone è l'elemento fondante del regolamento ) e quindi si può considerare come operazione NON CRITICA anche se svolta in città. 

Questo apre un mondo di possibilità lavorative anche per chi segue il percorso dell'autocertificazione semplificando moltissimo le cose. In fondo non è molto diverso da ciò che già facevano gli operatori di riprese aeree con droni, coscienti del rischio di caduta,  prima che entrasse il vigore il regolamento: tenere lontane le persone dall'area operativa e non sorvolarle mai.

Bisogna sottolineare che tutto ciò vale SOLO se l' APR è in grado di non superare l'area di buffer in caso di malfunzionamento, che l' area operativa e buffer siano sgombre da persone e che l' APR non invada lo spazio aereo oltre il V70, insomma la rispondenza al regolamento.

Un altra affermazione importante che ha fatto Cifaldi è relativa all'impiego di APR a struttura collassabile / formata da materiali come polistirolo o simili in grado di diminuire il rischio di provocare lesioni alle persone in caso di caduta / contatto. In sostanza: minore è il rischio di provocare lesioni a persone / danni a strutture industriali e minori sono i requisiti richiesti dall' ENAC

Di seguito il video della domanda