Droni: la Polizia Aerea a caccia di filmati su Internet per sanzionare i voli illegali, in Francia

I due anni di regime della regolamentazione francese sui mezzi aerei a pilotaggio remoto hanno consentito di aggiustare il tiro su alcuni punti della normativa e di predisporre le misure per contrastare il fenomeno dei voli abusivi nelle zone congestionate, come le aree urbane, e i comportamenti pericolosi in genere. Un trend crescente, anche a causa dalla presenza sul mercato dei "droni" pronti al volo utilizzabili immediatamente da chiunque senza esperienze pregresse.

PARTE L'ATTIVITA' DI REPRESSIONE

In un interessante articolo pubblicato sulla rivista della DGAC " Aviation Civile " viene riportato che la Polizia Aeronautica Francese lavora a stretto contatto con l'Ente di Regolazione del Volo per cercare di contrastare questi femoneni. Se in passato si adottava una politica più informativa che repressiva, da quest anno le cose sembrano  cambiate. Ad oggi sono 26 i procedimenti aperti contro chi ha fatto volare un drone in modo illegale. Nella maggioranza dei casi è stata contestata la violazione del codice della navigazione aerea che prevede fino ad un massimo di 75000 euro di multa e di un anno di carcere. Spesso è stato anche associato il reato della violazione della privacy.

A CACCIA DI FILMATI SU INTERNET

L'attività di controllo della Gendarmerie dell' Aria si svolge anche su internet, vengono cercati e visionati i filmati postati su piattaforme di video sharing come Youtube. Voli di droni all'interno di gallerie stradali, sorvoli di zone congestionate densamente popolate, atterraggi su piste di aereoporto, invasione dello spazio aereo e molti  altri,  sono i video che hanno attirato l'attenzione dei gendarmi.

ARRIVANO I SISTEMI ANTIDRONE

E' allo studio anche un sistema di rilevamento droni che tramite microfoni riesce a captare il caratteristico ronzio delle eliche di un velivolo che si trova a qualche decina di metri di distanza, oltre che l'impiego di sistemi di jamming per disturbare le frequenze dei radiocomandi e del GPS a bordo del velivolo, in modo da costruire una barriera di protezione elettronica. Un' idea nata a seguito dell'episodio accaduto alla cancelliera tedesca Merkel che, in un comizio elettorale tenuto a  Dresda nel settembre 2013, era stata sfiorata da un Parrot AR Drone.

600 OPERATORI E 1500 APR AUTORIZZATI

In Francia dal 2012 è in vigore un regolamento sui mezzi aerei a pilotaggio remoto molto simile al regolamento emanato dall' ENAC, entrato in vigore in Italia nell Aprile 2014. La regolamentazione francese ha consentito lo sviluppo di un mercato che ora vede circa 600 operatori autorizzati a svolgere lavoro aereo con 1500 APR registrati negli elenchi della DGAC ( l'equivalente dell' ENAC ). A questo link è possibile leggere la pubblicazione della DGAC " Aviation Civile "