La FAA prepara il LAANC per autorizzare automaticamente i voli dei droni nello spazio aereo controllato

Ad esempio, con il LAANC si potrà ottenere automaticamente l'autorizzazione per volare con un drone vicino ad un aeroporto senza dover richiedere il coordinamento della torre di controllo.

In America da Agosto 2016  è in vigore il regolamento sui droni ad uso professionale (Part 107) che consente di svolgere lavoro aereo a patto che si rispettino determinate condizioni. Tuttavia, quando si ha la necessità di volare superando le limitazioni, come volare di notte o in prossimità di aeroporti e in spazi aerei controllati, l'operatore deve richiedere ulteriori autorizzazioni alla FAA, l'Agenzia di Aviazione Civile equivalente alla nostra ENAC. 

Recentemente la FAA ha dichiarato che da quando è in vigore il regolamento ha autorizzato circa 700 operazioni non comprese nel Part 107, come voli notturni e sopra le persone. A gennaio di quest'anno la FAA aveva rilasciato circa 1400 autorizzazioni per operare nello spazio aereo controllato con quasi 2000 richieste in coda di attesa. Oggi l'agenzia riceve circa 3000 richieste alla settimana con conseguenti tempi di evasione che possono arrivare fino a 3 mesi.

Per accorciare drasticamente i tempi di attesa, che mal si addicono a chi deve lavorare con i droni, la FAA sta preparando il sistema LAANC acronimo di Low Altitude Authorization and Notification Capability. Si tratta di un sistema automatico che dovrebbe entrare a regime entro fine anno. In questo modo l'operatore che avrà la necessità di impegnare con il suo drone lo spazio aereo controllato potrà utilizzare cartine aeronautiche messe a disposizione della FAA per redigere i piani di volo, inviarli online e ottenere l'autorizzazione automatica, se rispettano i limiti  riportati sulle carte.

Il primo passo del sistema LAANC è stato fatto giovedì scorso quando la FAA ha rilasciato circa 200 mappe che riguardano gli aeroporti, loro dintorni e zone di volo proibite ai droni. Quando il LAANC sarà pienamente funzionante un operatore che, ad esempio, avrà la necessità di volare in vicinanza di un aeroporto, non dovrà più coordinarsi con la torre di controllo ma gli sarà sufficiente inviare un piano di volo attenendosi alle indicazioni della cartina per ottenere l'approvazione che, ripetiamo, secondo quanto detto dalla FAA sarà automatica.

Supponiamo che il soggetto debba operare presso l' aeroporto di Albert J Ellis riportato nella figura sopra. Ad ogni quadratino corrisponde l'altezza massima raggiungibile dal drone, ovvero l'altezza al di sotto della quale un velivolo con equipaggio non deve mai scendere. Come si vede, in prossimità della pista l'altezza è zero, significa che l'operatore non potrà volare, NO FLY ZONE. Se invece le operazioni si svolgeranno nelle zone vicine potrà volare rispettando le altezze massime riportate, 100feet (30metri) nel quadratino selezionato sopra, piuttosto che 200 (60m) o 400 (120m) feet dei quadratini vicini.

In attesa che il LAANC diventi attivo, l'operatore può sfruttare queste mappe online e gli aggiornamenti futuri come base per richiedere l'autorizzazione nel modo tradizionale (richiedendo anche il coordinamento della torre di controllo)  e ottenere comunque un accorciamento dei tempi. Almeno, così promette la FAA che ha invitato gli operatori ad usarle già da ora. Le cartine FAA sono consultabili a questo indirizzo: FAA UAS Data Delivery System 

Una bozza del sistema LAANC della FAA