Abbiamo intervistato la prima ragazza italiana pilota di FPV Drone Racing che, oltre a spiegare come ha scoperto questa nuova disciplina, ha fatto il punto sulla strana situazione normativa che si è venuta a creare in Italia su queste attività
Si chiama Lorenza De Giorgi ha 25 anni ed abita nel salento, precisamente a Vernole (LE), la prima ragazza italiana pilota di FPV Drone Racing. Lorenza, non solo costruisce i suoi mini racers e li conduce in volo in prima persona ( FPV ), ma è anche pilota di droni professionali ( SAPR ) riconosciuta ENAC per svolgere lavoro aereo ( rif.: 6908 ) con il team di Visione Drone
“L’ FPV Racing è una passione nata da un’altra passione. È iniziato tutto nel 2013 con l'acquisto di un drone dopo essere rimasta affascinata dalle riprese aeree. Essendo diplomata come programmatrice e fidanzata con Simone, che è un tecnico elettronico, ho avuto una marcia in più .” Racconta Lorenza a Quadricottero News
“ Insieme, abbiamo ben pensato di assemblare e programmare il nostro primo drone. Lui si è occupato della parte tecnica e dell'assemblaggio, io mi sono occupata di configurare il mezzo nella parte software. Da quel momento, siccome avevamo a portata di mano uno strumento in grado di offrire ottimi servizi, il lavoro è arrivato da solo e abbiamo aperto la nostra pagina Facebook .”
E quando nel 2014 è arrivata ENAC con il regolamento sui SAPR, vi siete scoraggiati?
“Il regolamento ENAC sui SAPR ci ha spiazzato per la sua complessità, che ritengo eccessiva per questa tipologia di mezzi, ma con il tempo mi sono specializzata a livello burocratico, ho conseguito l’attestato di pilota e, con l'aiuto e la disponibilità di gente competente, ho redatto i manuali richiesti e inviato tutta la documentazione utile diventando operatrice SAPR .”
Complimenti, sono veramente poche in Italia le ragazze che utilizzano i droni ricreativi e ancora meno i droni professionali
“Sin da piccola ho sempre avuto in mano un radiocomando, ho iniziato con una macchinina rossa radiocomandata , sono passata al Nintendo per poi finire alla play station 1 2 e 3. Sono sempre stata una ragazza affascinata dai questi giochi, ma non avrei mai scommesso di diventare operatrice e pilota di droni.”
Abbiamo un po’ divagato, parliamo di come hai scoperto e di come sei entrata nel mondo dell’ FPV DRONE Racing
“Durante tutto questo tempo non potevo farmi sfuggire la fantastica emozione che solo un volo in FPV poteva darmi. È così che è nata anche questa specializzazione. Invece di assemblare droni professionali che ormai con l’arrivo della DJI, che come tutti sanno è il piu grande costruttore di piccoli droni civili al mondo, non ci avrebbe portato a niente ho iniziato insieme a Simone ad assemblare mini droni racing e a provare personalmente cosa volesse dire volare in FPV ad oltre 100km/h. Non potevo scoprire cosa più bella. È da un anno che in Visione Drone vengono assemblati droni da condurre in FPV. Per noi stessi ma soprattutto per coloro che vogliono iniziare a conoscere questo nuovo sport.”
A tuo parere come sta andando l’ FPV Drone Racing nel mondo, rispecchia le tue aspettative?
“Sono convinta che questo sia lo sport del futuro , è stato anche definito così tante altre volte dai media e nelle discussioni nei vari gruppi di riferimento. Come sapete, dal 1 gennaio 2016 l’ FPV Drone Racing è diventata una disciplina aeromodellistica della FAI e ad oggi nel resto del mondo sta andando molto bene. ( leggi anche: Gare di Droni: FPV Racing diventa disciplina della FAI. Regole per la coppa del mondo )
Sono state organizzate gare di alto livello. Un esempio per tutti, il World Drone Prix che si è disputato a Dubai. Inoltre, nei giorni scorsi in America è nato il primo canale streaming che parla 24h/24 di FPV Drone Racing. “ ( Leggi anche: Nasce DRONE TV, canale dedicato all’ FPV Drone Racing )
E invece in ITALIA come la vedi?
“Come dicevo prima, penso che questo sarà un sport del futuro nel resto del mondo ma, purtroppo, non in Italia.”
Puoi spiegarti meglio ?
“Attualmente In Italia vige una situazione normativa intricata sull’aeromodellismo e sul pilotaggio in FPV che non ci permette di fare praticamente nulla. Purtroppo l’ Ente Nazionale dell’ Aviazione Civile nel regolamento SAPR, sezione aeromodellismo, vieta la possibilità di volare nelle zone CTR ( leggi anche: Aeromodellismo: ENAC fa il passo del gambero e vieta le CTR) e vieta il volo in FPV.”
E’ vero, per l’ FPV Drone Racing non si può volare in zone remote opportunamente selezionate dall’aeromodellista come invece il regolamento prevede per i “normali” aeromodellisti ( sempre se non si trovino all’interno di una CTR che parte dal suolo ) a meno di non chiedere un notam, procedura non alla portata di chiunque e non così immediata. Sei d’accordo?
“Esattamente, io che sono della Puglia, praticamente quasi tutta zona CTR, con un aeromodello non potrei proprio divertirmi o allenarmi se non in un campo volo. Ma per condurre in FPV un mini drone da gara non basta un campo volo normale, pare che dovrà essere autorizzato AeCI e il pilota dovrà essere tesserato e aver ottenuto l’ attestato. ( leggi anche: FPV Drone Racing, AECI sblocca il volo outdoor per le competizioni sportive )
Il problema è che questi campi e strutture non sono distribuiti capillarmente in modo uniforme in Italia. Così potrebbero esserci individui che saranno costretti a farsi centinaia di km per recarsi ad un campo volo autorizzato anche solo per allenarsi. Non credo che questo sarà un piacere .
Pochi giorni fa ho avuto il piacere di parlare con Juli Müller un’altra ragazza pilota di FPV drone racing, abita in Germania e a suo dire loro ad oggi sono liberi di allenarsi a patto che non vengano superati i 100 km/h di velocità, che si utilizzi una tx video di potenza non superiore a 25mW e che venga rispettata la privacy delle persone.”
In sostanza a tuo parere sarebbe necessaria una rivisitazione delle CTR e andrebbe modificato il regolamento ENAC per consentire l’ FPV Outdoor ai semplici aeromodellisti che vogliono volare in zone remote con un mini drone da racing, magari introducendo mitigazioni del rischio come la presenza di un osservatore accanto al pilota e settando il fail safe in modo che si spengano i motori in caso di mancanza segnale radio. Giusto?
“ Giustissimo, credo che solo in questo modo ognuno di noi si potrà sentire libero del tutto a praticare questo hobby anche perché ad oggi da quello che si è visto e si vede sui social si vola lo stesso e quindi perché provare un qualcosa che ad oggi si è fatto e non ha fatto del male a nessuno ? Sono però d'accordo con delle regole di tipo sportivo per quanto riguarda l’effettuazione di campionati e gare ma solo per chi ha voglia di partecipare alle competizioni . E chi si vuole fare un volo la domenica mattina in libera campagna ? Perché si deve vietare qualcosa del genere ? Credo che il volo pilotato in prima persona (FPV) con accanto un osservatore sia più che sufficiente se condotto in una zona remota opportunamente selezionata
Sei fiduciosa sul futuro dell’ FPV Drone Racing in Italia?
“Questo sport all'Italia può dare tanto ed è stato già fatto un errore farci scappare l’occasione di organizzare un evento come l’Italy Drone Nationals che invece si è dovuto svolgere in Svizzera dov'è tra l’altro siamo anche diventati in certo senso lo zimbello dell’Europa, con i concorrenti stranieri che si chiedevano come mai una gara con la parola Italia nel nome si disputasse fuori dai confini ( leggi anche: FPV Drone Racing, i piloti italiani si contano prima di emigrare in Svizzera e leggi anche: L’appello dei piloti Italiani costretti a gareggiare in Svizzera: “permetteteci di volare in Italia” )
“Ora sarebbe bene non farsi scappare altre occasioni. Mi auguro che quanto prima AeCI valuti realmente le opportunità che questa disciplina può portare in Italia, pensando che quello che serve a noi ora è il coinvolgimento del pubblico. Serve far conoscere questo sport, far vedere alla gente come ci divertiamo, farli appassionare e permettere al nuovo entrato di allenarsi e sperimentare autonomamente in modo che possa valutare se aderire alle competizioni ufficiali.
Questo è uno sport costoso, in Italia siamo ancora pochissimi i piloti, ancora meno quelli di noi che vanno a gareggiare e quindi penso che se la situazione a livello normativo burocratico non viene sbloccata, come abbiamo detto prima dando il più ampio accesso possibile agli appassionati, questo sport ufficiale in Italia avrà poco successo.
Temo che se non cambierà nulla, passata la fase dell’enfasi, rimarrà solo qualche pilota ufficiale che parteciperà alle poche gare che saranno organizzate mentre prolifereranno i comportamenti e gli eventi carbonari . Persone che dopo aver acquistato un mini racer pronto al volo, magari su internet, lo useranno lo stesso in barba ai divieti attuali che come abbiamo visto sono troppo stringenti e castranti.”
Da pilota FPV come stai vivendo questa sorta di blocco che non ti consente di volare in FPV in zone remote e neppure nella maggioranza della tua terra che è interessata dalle zone CTR?
“Come detto, credo molto nell’ FPV Drone Racing e nella sua divulgazione. Nell’attesa che la situazione migliori, sto cercando di diffondere questa disciplina attraverso delle conferenze. Per questo motivo colgo l'occasione per ringraziare l'associazione pugliese NIDO NET, incubatore di idee progettuali per network di imprese, e l’azienda zyx3D che domenica scorsa mi hanno invitata come relatrice per parlare di "sport del futuro e innovazione tecnologica" mostrando ad un pubblico generico come un aeromodello, attraverso l’evoluzione tecnologica, abbia dato vita a questa nuova disciplina aeromodellistica chiamata "fpv drone racing" . ( A questo LINK il video di parte dell’intervento )
Grazie Lorenza per questa intervista e complimenti. Ci auguriamo come te che l’ FPV Racing abbia successo anche in Italia come sta avvenendo nel resto del mondo e che ci siano sempre più ragazze ad abbracciare l’ FPV Drone Racing donando un tocco di femminilità a questo ambiente ancora troppo maschile.
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