A DronePiace protagonisti droni e metodi per la ricerca e soccorso tempestiva

0 0 Danilo Scarato 2018-07-10 Edit this post

I droni appositamente allestiti per il Search Rescue possono contribuire a ritrovare velocemente persone in vita ed abbassare la percentuale dei dispersi ritrovati morti: persone cercate con metodi tradizionali ed individuate troppo tardi, spesso in zone già battute dai soccorritori.

Specialisti arrivati da diverse Regioni: operatori di protezione civile, sindaci, Medici esperti nella gestione dell’emergenza, Carabinieri, Carabinieri Forestali, Operatori di Polizia Locale, esperti di ricerca persone su tracce (formatori dei corpi speciali militari), Direttore della Scuola di Polizia, insieme alle TV locali e nazionali, si sono incontrati sabato e domenica scorsa a Morfasso sulle colline piacentine, dove hanno fatto gli onori di casa il Sindaco Paolo Calestani ed alcuni assessori, per DronePiace: un evento il cui focus è stata la dimostrazione di ricerca e soccorso con droni che rappresenta una delle primissime esperienze strutturate, in Italia.

A tirare le fila del search&rescue con i droni, GianFrancesco Tiramani: il primo in Italia, già nel 2004, ad applicare elicotteri radiocomandati per operazioni di soccorso. "Ancora oggi è altissima la percentuale delle persone scomparse che vengono ritrovate decedute e gran parte di loro vengono rinvenute in zone che risultano essere state battute dai soccorritori" ha ricordato Tiramani.

Presentata la centrale operativa mobile autoalimentata in grado di ricevere immagini video da drone, a distanza di centinaia di metri; megafoni sui droni per comunicare alle persone in caso di emergenza, sistemi illuminanti dall’alto e soprattutto le termocamere montate a bordo ed in grado di identificare una persona ancora in vita a terra, coprendo un territorio di un ettaro (2 campi da calcio affiancati) in 3 minuti, con pianificazione automatica del volo.

Oltre che per la visione live (sia nello spettro visibile che in quello termico) il materiale acquisito può essere rivisto nelle ore notturne durante le quali le operazioni sul campo sono necessariamente sospese; in questo modo è possibile fare rallenty ed ingrandimenti per individuare segni importanti per dedurre l’eventuale percorso della persona ricercata nell’area in esame. Ecco che il “sistema” SAR” con cani e mantracker, viene reso decisamente efficace.

Queste tecnologie possono cambiare in modo sostanziale l’esito dei soccorsi. Per la dimostrazione i droni impiegati sono andati alla ricerca di una persona che era stata vista per l’ultima volta a passeggio col cane in una area decisamente impervia. Prima la ricerca con telecamera tradizionale ma dotata di zoom esteso, poi con termocamera regolata in modo da evidenziare solo il range di temperatura corporea che ha consentito in pochi minuti di identificare la sagoma della persona. La camera normale ha avvicinato l’immagine della ragazza da soccorrere e la voce del coordinatore in arrivo via radio dalla centrale operativa e diffusa con i megafoni in volo, ha rassicurato l’interessata che era stata individuata e le ha chiesto di dare cenni di conferma con il movimento delle braccia. Partita la squadra di soccorso della Croce Verde di Morfasso che ha trattato la paziente ed organizzato il trasporto protetto fino all’ambulanza pronta a trasportarla in pronto Soccorso.

Tiramani, con i suoi colleghi, sta organizzando una rete di piloti professionisti di droni, sparsi su tutto il territorio nazionale, appositamente formati ed equipaggiati ed in grado di intervenire in modo capillare a supporto delle operazioni di ricerca e soccorso.