Alpine Quest: un drone DJI Flip e Osmo Action 5 documentano l'epica traversata alpina di 1.500 km

Alpine Quest: un drone DJI Flip e Osmo Action 5 documentano l'epica traversata alpina di 1.500 km

Cinquantaquattro giorni attraverso cinque Paesi, 1.500 chilometri percorsi con sci alpinismo, ciclismo e trail running, 79 passi montani e 47 ghiacciai attraversati. Questi i numeri dell'Alpine Quest, l'impresa compiuta dalla campionessa mondiale Ironman Loubna Freih e dalla guida alpina svizzera Mélanie Corthay, conclusasi lo scorso 23 aprile sulle spiagge del Larvotto a Monaco. Ma dietro questa straordinaria avventura umana si cela una sfida tecnologica altrettanto interessante: come documentare un'impresa così complessa utilizzando equipaggiamenti leggeri e affidabili in condizioni proibitive.

La responsabilità di immortalare ogni fase del percorso è ricaduta sulla regista francese Aurélie Gonin, specializzata in sport di montagna, che ha dovuto affrontare una sfida logistica e tecnica di primo piano. "Girare in condizioni così difficili e remote significava portare con sé tutta l'attrezzatura di sicurezza essenziale, oltre all'equipaggiamento per le riprese, durante traversate di più giorni", spiega la filmmaker.

La scelta tecnologica: DJI Osmo Action 5 Pro e DJI Flip

Per documentare l'Alpine Quest senza compromettere la mobilità delle atlete né appesantire eccessivamente i già gravosi zaini da 12 chilogrammi, Gonin ha optato per una strategia basata su dispositivi ultracompatti della gamma DJI. La scelta è ricaduta principalmente su due strumenti: la action camera DJI Osmo Action 5 Pro (video recensione) e il drone DJI Flip (video recensione), quest'ultimo particolarmente apprezzato per la capacità di generare riprese aeree spettacolari nonostante le dimensioni ridotte.

"Quando fai questi lunghi viaggi sugli sci, sei in completa autonomia, il che significa che porti tutto nello zaino", racconta Gonin nel documentario che immortala l'impresa. "Spostandoti da un rifugio alpino al successivo, devi avere tutto l'equipaggiamento di sicurezza per valanghe, ghiacciai e crepacci. Lo zaino è già molto pesante, quindi ho dovuto scegliere una fotocamera per loro che fosse molto leggera, compatta e di buona qualità".

Autonomia operativa e riprese in solitaria

Una delle innovazioni più significative del progetto è stata la capacità di affidare alle stesse atlete parte delle riprese. L'Osmo Action 5 Pro, grazie alle sue caratteristiche di compattezza e facilità d'uso, ha permesso a Freih e Corthay di documentare autonomamente i momenti in cui la regista non poteva essere fisicamente presente. Questa strategia si è rivelata fondamentale durante le fasi più tecniche dell'attraversata, quando le condizioni meteorologiche proibitive o la complessità del terreno rendevano impossibile la presenza dell'intera troupe.

"Avere una tecnologia leggera e affidabile come quella di DJI mi ha permesso di rimanere agile e di concentrarmi completamente sul raccontare la loro storia", sottolinea Gonin. La filmmaker ha accompagnato personalmente le atlete per 12 giorni complessivi, distribuiti in cinque diverse località lungo il percorso, portando anch'essa uno zaino pesante e dovendo fare i conti con le medesime sfide logistiche.

Riprese aeree in alta quota: le sfide del DJI Flip

L'utilizzo del drone DJI Flip ha rappresentato uno degli aspetti più innovativi della produzione. Le riprese aeree in ambiente alpino presentano sfide uniche: dalle variazioni di pressione atmosferica ai venti improvvisi, dalle temperature estreme alle precipitazioni nevose. Il Flip, nonostante le dimensioni compatte, ha dimostrato di poter operare efficacemente anche in queste condizioni limite, fornendo quelle che Gonin definisce "le riprese più epiche del film".

La scelta di un drone ultraleggero si è rivelata strategica non solo per questioni di peso, ma anche per la discrezione operativa necessaria in un ambiente naturale protetto. Le Alpi attraversate dalle due atlete ospitano infatti ecosistemi fragili popolati da stambecchi, lupi e aquile, dove l'impatto delle attività umane deve essere ridotto al minimo.

Audio professionale con soluzioni miniaturizzate

La completezza della documentazione ha richiesto anche soluzioni audio avanzate, particolarmente importanti per registrare le testimonianze delle due scienziate che si sono unite alla spedizione per spiegare i cambiamenti osservati sui ghiacciai. Gonin ha optato per microfoni DJI Mic Mini, dispositivi dal peso di pochi grammi che hanno garantito una qualità audio professionale anche nelle condizioni più estreme.

Un documentario per raccontare il cambiamento climatico

Il progetto Alpine Quest non si è limitato alla documentazione di un'impresa sportiva. L'iniziativa ha assunto una valenza scientifica ed educativa, diventando una piattaforma per testimoniare i cambiamenti climatici in atto sulle montagne europee. La presenza della glaciologa Saskia Gindraux ha fornito il supporto scientifico necessario per interpretare e spiegare le trasformazioni osservate lungo il percorso.

Il materiale raccolto diventerà presto un documentario che promette di coniugare spettacolo e divulgazione, mostrando non solo "la crudezza e la bellezza dell'avventura" ma anche "le silenziose trasformazioni delle montagne europee". Un approccio che dimostra come le tecnologie aeree moderne possano essere messe al servizio non solo dell'intrattenimento, ma anche della sensibilizzazione ambientale.

"Alpine Quest è più di un viaggio: è un invito a riconnettersi con la natura selvaggia", conclude Gonin. "Ci ricorda che la tecnologia e l'innovazione, se messe al servizio delle storie umane, possono amplificare questi messaggi e ispirare oltre i confini".

L'esperienza di Aurélie Gonin dimostra come l'evoluzione tecnologica nel settore dei droni e delle action camera stia aprendo nuove frontiere nella documentazione di imprese estreme, rendendo possibile raccontare storie che fino a pochi anni fa sarebbero rimaste non documentate o documentate solo parzialmente. Un esempio concreto di come l'innovazione tecnologica possa servire narrativa, sport e scienza in un unico, ambizioso progetto.

[Photo credit: Aurélie Gonin]

Video - Alpine Quest