Drone Racing ai World Games: Hashimoto campione tra crash e velocità supersoniche, Luisa Rizzo in gara per l'Italia

Drone Racing ai World Games: Hashimoto campione tra crash e velocità supersoniche, Luisa Rizzo in gara per l'Italia

Credit: FAI/Marcus King

Si è conclusa la dodicesima edizione dei World Games, la grande kermesse multisportiva che ogni quattro anni, un anno dopo le Olimpiadi, riunisce atleti da tutto il mondo in discipline escluse dal programma a cinque cerchi. Quest'anno, dal 7 al 17 agosto, la metropoli cinese di Chengdu – nota per i suoi panda giganti e per essere un hub tecnologico di prim'ordine – ha ospitato oltre quattromila atleti in 35 sport, con l'obiettivo dichiarato di dare luce a specialità emergenti o di nicchia, promuovendone la crescita e l'attrattiva globale. Tra queste, il Drone Racing ha brillato come unica disciplina aerea inserita dalla Fédération Aéronautique Internationale (FAI) nella categoria del modellismo, sotto la sigla F9U Drone Racer: una gara ad alta velocità dove i piloti controllano droni quadricotteri FPV (First Person View) attraverso occhiali che visualizzano in tempo reale le immagini trasmesse dalla telecamera di bordo, volando tra ostacoli complessi a velocità che superano i 150 km/h.

I prime tre classificati, da sinistra: Chun Yan Kwan (HKG), Yuki Hashimoto (JPN), MinJae Kim (KOR) - Photo credit FAI/Marcus King

In questo contesto, l'Italia ha schierato una sola rappresentante: Luisa Rizzo, 22enne, affetta da atrofia muscolare spinale ma vera e propria pioniera del settore. Plurimedagliata ai campionati nazionali e fresca di oro ai Mondiali FAI del 2024 nella categoria femminile, Rizzo si è qualificata come unica atleta azzurra grazie ai suoi risultati internazionali, che includono oltre 15 tappe di Coppa del Mondo, tre Mondiali e ora due edizioni dei World Games. "I droni mi danno libertà", ha dichiarato lei stessa, sottolineando come questa tecnologia – nata per lei nel 2017 come esercizio riabilitativo per le mani, su idea del padre – abbia abbattuto barriere fisiche, permettendole di competere alla pari con chiunque. Rizzo, che studia cinematografia e ambisce a usare droni per riprese sul set (dove ha già esperienza), pratica anche il Powerchair Football, ma è nel Drone Racing che ha stabilito record, tra cui un Guinness nel 2018 e un secondo posto come Atleta dell'Anno ai World Games 2023 con oltre 50mila voti.

La competizione, svoltasi dal 14 al 16 agosto al Dong'an Lake Sports Park – un complesso polifunzionale da 40mila posti, anche se le gare si sono tenute in un campo minore – ha visto 31 piloti da 19 nazioni sfidarsi su un tracciato unico: un circuito a forma di panda, simbolo di Chengdu (città leader nella conservazione di questi animali e nel breeding), con ben 44 ostacoli tra gate e curve tecniche. Progettato per essere spettacolare e sfidante, il circuito richiedeva tre giri da percorrere in meno di tre minuti, con droni equipaggiati di motori brushless ad alta potenza, batterie LiPo (polimeri di litio) da 4-6S per erogare thrust elevati, e sistemi di trasmissione video analogici o digitali per minimizzare la latenza –  il ritardo delle immagini ricevute, cruciale in un ambiente dove un millisecondo può significare crash o vittoria. Come spiegato dal manager della gara, Bruno Delor, "il tracciato è stato costruito su misura, enfatizzando aspetti tecnici come traiettorie precise e gestione dell'aria umida, che altera la densità e riduce la propulsione di eliche e motori".

Credit: FAI/Marcus King

Le qualifiche del primo giorno hanno messo in evidenza il coreano MinJae Kim, 17enne dominatore con una media di 22.653 secondi sui tre migliori giri (tempi singoli: 22.482s, 22.713s, 22.763s), frutto di un setup ottimizzato e ore di simulatore. Rizzo, invece, ha lottato con le condizioni ambientali: "L'umidità rende il drone resistente, perde potenza nelle linee rette", ha commentato dopo gli allenamenti, chiudendo le qualifiche al 28esimo posto – un risultato che non riflette il suo talento, ma evidenzia le sfide di un circuito "troppo ostacolato e poco lineare" rispetto ai suoi preferiti. Colpi di scena non sono mancati: il francese Killian Rousseau, campione uscente, ha rischiato l'eliminazione per guasti elettronici, ricostruendo i droni in extremis e risalendo all'ottavo posto.

Credit: FAI/Marcus King

Nelle eliminazioni del 15 e 16 agosto, un sistema a knockout con "seconda chance" ha scremato il campo: Kim ha vinto le sue heat, ma nel finale – un best-of con almeno due vittorie necessarie – è inciampato in un incidente. Nel terzo round, una collisione con il liechtensteinese Marvin Schäpper ha perforato la batteria LiPo del suo drone, causando un incendio (rischio noto per le celle litio quando danneggiate, che richiede protocolli di sicurezza FAI come estintori e zone isolate). La gara è ripartita con i soli superstiti: il giapponese Yuki Hashimoto, 18enne e attuale campione mondiale FAI, ha battuto Chun Yan Kwan di Hong Kong, siglando il 2-1 per l'oro. Argento a Kwan (17 anni), bronzo a Kim, quarto Schäpper (19). "Sono stato un po' fortunato, ma mi sono allenato 10 ore al giorno", ha ammesso Hashimoto, lodando Kim come "leggenda" e apprezzando il circuito notturno illuminato da LED, che ha reso visibili traiettorie altrimenti impossibili.

Credit: FAI/Marcus King

Per la FAI, presente con il presidente Greg Principato (che ha consegnato le medaglie) e il segretario Markus Haggeney, l'evento rappresenta un balzo per il Drone Racing: "È il futuro dell'aviazione, con tecnologia high-tech che stressa mente e corpo – battiti cardiaci a 150 bpm". In Cina, dove l'80% del mercato droni è prodotto localmente e lo sport è integrato nelle scuole con eventi per migliaia di studenti, i World Games hanno confermato il potenziale regolatorio e industriale: norme FAI su frequenze radio (tipicamente 5.8 GHz per il video), limiti di peso (sotto i 250g per molti setup racing) e sicurezza anti-collisione sono cruciali per evitare interferenze o incidenti.

Luisa Rizzo - Credit: FAI/Marcus King

Luisa Rizzo, anche se questa volta non sul podio, incarna lo spirito inclusivo del Drone Racing: "Non ci sono limiti, nella competizione siamo tutti uguali". La sua 28esima posizione non sminuisce un percorso che ispira, in un'edizione che ha elevato lo sport a nuovi livelli, tra innovazione tecnologica e spettacolo puro. Mentre Chengdu chiude i battenti, l'attenzione si sposta ai prossimi Mondiali FAI, dove l'Italia spera in riscatti.