Prima mondiale: la Royal Navy consegna rifornimenti tra navi con il Drone T-150

Prima Mondiale: La Royal Navy Consegna Rifornimenti tra Navi con il Drone T-150

Credit: Royal Navy

La Royal Navy ha segnato una svolta storica nelle operazioni navali con la prima consegna autonoma tra navi utilizzando il drone Malloy T-150, un ottocottero a decollo e atterraggio verticale (eVTOL) progettato per il trasporto di carichi pesanti. L’operazione, condotta durante la missione Carrier Strike Group 2025 (CSG25) nel Mar Indo-Pacifico, ha visto il drone trasferire rifornimenti critici, tra cui pezzi di ricambio e componenti tecnici, dalla portaerei HMS Prince of Wales al cacciatorpediniere HMS Dauntless, coprendo una distanza di circa 1,6 km in modalità autonoma.

Dettagli tecnici e contesto operativo

Il Malloy T-150, prodotto dalla britannica Malloy Aeronautics (acquisita da BAE Systems nel febbraio 2024), è un drone a otto rotori con una capacità di carico massima di 68 kg e una velocità di crociera di circa 97 km/h (52 nodi). Alimentato a batteria, il T-150 può volare per 20-40 minuti, a seconda del carico e delle condizioni ambientali, ed è progettato per operare in ambienti marittimi complessi, con capacità di atterraggio autonomo su piattaforme in movimento. Durante la missione CSG25, iniziata ad aprile 2025, la Royal Navy ha schierato nove T-150, gestiti dalla 700X Naval Air Squadron, un’unità specializzata con sede a RNAS Culdrose, incaricata di sperimentare sistemi aerei senza pilota.

L’operazione di consegna, descritta come un “traguardo chiave” dal tenente Matt Parfitt, comandante del Pioneer Flight della 700X NAS, ha dimostrato la capacità del drone di trasportare carichi leggeri (fino a 50 kg, che rappresentano il 95% dei trasferimenti logistici tra navi, secondo dati delle precedenti missioni della Royal Navy) in modo autonomo, riducendo il carico operativo sugli elicotteri Merlin e Wildcat. Questi ultimi, tradizionalmente utilizzati per il rifornimento verticale (VERTREP), possono ora essere dedicati a missioni prioritarie come la sorveglianza, la guerra anti-sottomarino o la protezione della flotta.

Impatto strategico e innovativo

La missione CSG25, che vede la HMS Prince of Wales come nave ammiraglia, è un dispiegamento di otto mesi che coinvolge circa 2.500 marinai della Royal Navy, 592 membri della Royal Air Force e un totale di oltre 4.500 militari, con esercitazioni e visite portuali in regioni strategiche come il Mediterraneo, l’India, la Malaysia, Singapore e gli Stati Uniti. L’integrazione dei droni T-150 risponde alla necessità di modernizzare la logistica navale, specialmente in un contesto di carenza di navi di supporto logistico dedicate, come la RFA Fort Victoria, attualmente in riserva. La presenza di una nave di rifornimento norvegese, la HNoMS Maud, e della petroliera RFA Tidespring non compensa pienamente questa lacuna, rendendo i droni una soluzione innovativa per il trasferimento rapido di carichi leggeri.

Secondo il capitano Colin McGannity, comandante del gruppo aereo di CSG25, l’impiego del T-150 consente di “alleggerire il carico logistico sugli elicotteri, permettendo loro di concentrarsi sulle loro funzioni primarie”. Inoltre, il CEO di Malloy Aeronautics, Neil Appleton, ha sottolineato come il T-150 rappresenti una “soluzione efficiente e conveniente” per la logistica navale, con potenzialità che si estendono oltre il contesto militare, includendo applicazioni commerciali e umanitarie.

Sfide e prospettive future

L’adozione del T-150 non è stata priva di ostacoli. I droni, consegnati alla Royal Navy nell’agosto 2024, hanno richiesto un rapido processo di integrazione, con la stesura di regolamenti, protocolli di sicurezza e procedure operative per l’uso in ambiente marittimo, un contesto in cui i T-150 erano stati precedentemente testati solo a terra. La 700X NAS ha formato un team di 12 operatori, tra cui marinai di diverse specialità riconvertiti come piloti di droni, come l’Able Rate Michael Page, che ha descritto il passaggio al ruolo di operatore di droni come “una responsabilità maggiore rispetto al mio precedente ruolo di assistente di volo”.

Il successo di questa prima consegna apre la strada a un’espansione dell’uso dei droni in ambito navale. La Royal Navy sta già esplorando altre applicazioni del T-150, come il trasporto di droni subacquei (AUV) e zattere di salvataggio, e sta collaborando con Leonardo Helicopters per il programma Proteus, un dimostratore di capacità unmanned più avanzate. Inoltre, il T-150 è stato testato con successo in altri contesti, come il supporto ai Royal Marines per missioni da nave a terra e la fornitura di aiuti in Ucraina, dove è stato utilizzato per trasportare sangue, munizioni e rifornimenti.

Un passo verso il futuro della logistica navale

Questa pietra miliare rappresenta un esempio concreto della transizione della Royal Navy verso un modello operativo che integra sistemi autonomi, in linea con il concetto di Future Maritime Aviation Force. La capacità del T-150 di operare in condizioni meteo avverse e di atterrare autonomamente su navi in movimento lo rende un candidato ideale per missioni in ambienti ad alto rischio, riducendo l’esposizione di personale e risorse costose come gli elicotteri. Con il proseguire della missione CSG25, la Royal Navy continuerà a raccogliere dati e lezioni apprese, con l’obiettivo di rendere i droni una componente standard delle operazioni navali.