FAI ed EAS chiedono di escludere gli Aeromodelli dal Regolamento Europeo sui Droni

Lo scontro tra Aeromodellisti e Dronisti si alza a livello Europeo. Gli Aeromodelli non sono Droni, dicono FAI ed EAS all' EASA chiedendo che vengano esclusi dal regolamento europeo a loro avviso troppo drone centrico

"Negli ultimi anni, l'avvento di 'droni' multi-rotore ha creato una serie di problemi negli Stati membri dell' Unione Europea. Questi mezzi hanno funzionalità, capacità e prestazioni che non si trovano negli aeromodelli convenzionali. Il risultato è che i droni possono essere pilotati con successo da chiunque, senza che vi sia la necessità di formazione o di istruzione, e spesso vengono condotti in luoghi dove la maggioranza degli aeromodelli non volano. Molti dei piloti che operano questi "droni" sono al di fuori della comunità aeromodellistica e quindi non beneficiano della consulenza, dell'orientamento e degli insegnamenti educativi che altrimenti potrebbero ricevere. Ciò si è tradotto in una serie di segnalazioni che hanno coinvolto  'droni' condotti illegittimamente in luoghi non appropriati e anche in numerose segnalazioni di mancate collisioni con velivoli con equipaggio.

Le capacità e le prestazioni che hanno di serie molti 'droni' sono ulteriori fattori che contribuiscono alla tendenza di utilizzarli ai limiti estremi del volo a vista (VLOS) e molto spesso di superarli. Al contrario, c'e' poco piacere e divertimento nel condurre gli aereomodelli convenzionali con tali modalità,  per questo gli aeromodelli tendono ad essere condotti dal loro pilota a distanze più piccole e ben all'interno del volo a vista."

Regolamento EASA troppo drone centrico

Sono le parole contenute in una lunga premessa della FAI, la Federazione Aeronautica Internazionale, e dell' EAS, European Air Sports, di un comunicato indirizzato all' EASA in cui sostanzialmente si afferma che il prototipo di regolamento europeo pubblicato a fine Agosto è troppo drone centrico e penalizza pesantemente gli aeromodelli che vengono erroneamente considerati come una specie di categoria di droni

"Le comunità aeromodellistiche sono preoccupate, sembra che il prototipo di regolamentazione EASA sia stato scritto tenendo in considerazione più gli interessi politici e/o commerciali, influenzati dai media sensazionalistici, piuttosto che gli interessi degli stakeholder e delle parti realmente interessate. Queste regole sono centrate sui droni ed EASA ha cercato di estenderle in modo inappropriato agli aeromodelli " continua il comunicato spiegando che l'art.15, che disciplina gli aeromodelli, prevede un periodo transitorio lasciando alle varie Nazioni la possibilità di mantenere le cose come stanno oggi garantendo l'attività aeromodellistica ma è provvedimento insufficiente appunto perchè transitorio.

Una volta a regime, se le cose non cambieranno, gli aeromodelli potranno essere autocostruiti solo se rientreranno nella categoria Open Category A0 che però fissa il limite di peso massimo a 250g. Un aeromodello da 251g non potrà essere autocostruito e dovrà avere marchiatura CE con  limitazioni operative di fabbrica. Tuttavia, la grande disponibilità di componenti e accessori potrebbe indurre facilmente colui che utilizza un aeromodello conforme a superare le restrizioni tecniche di fabbrica. Si fa l'esempio di un trasmettitore FPV acquistabile su internet con potenze trasmissive e/o frequenze non permesse in Europa

Gli Aeromodelli devono uscire dal Regolamento Europeo Droni

FAI e EAS pertanto suggeriscono caldamente all' EASA di ridefinire gli aeromodelli in modo che non rientrino nel futuro regolamento europeo dedicato ai droni, sulla falsariga di quanto ha previsto la FAA in America che ha escluso gli aeromodelli ( se rientranti in certe caratteristiche ) dal PART 107, il regolamento che disciplina i mezzi aerei a pilotaggio remoto ad uso professionale.

In alternativa si chiede una modifica all' art.15 in modo che vi siano requisiti più flessibili e autorizzazioni più semplici da ottenere per le attività aeromodellistiche svolte all'interno di club e associazioni. 

A nostro avviso potrebbe essere praticabile una terza via: escludere gli aeromodelli dal regolamento europeo e inserire una nuova categoria, quella dei Dronimodelli: ovvero droni utilizzati per scopi ludici ricreativi, con determinate limitazioni tecnico / operative imposte dall'EASA

In queste ore in Germania è in corso un Worskshop EASA dove tra i punti in discussione è presente anche la questione aeromodellistica ( leggi anche: Workshop EASA sul regolamento Europeo Droni ). Il lungo comunicato FAI ed EAS su cui è basato questo articolo è disponibile sul sito FAI