Grazie al CESMA pubblichiamo il resoconto, i video e le presentazioni del convegno: " SAPR che fare se sono ostili "
Il 26 Gennaio 2017 si è tenuto presso la Casa dell’Aviatore –
organizzato dal CESMA – un interessante seminario sui Sistemi di Aeromobili a
Pilotaggio Remoto (SAPR) nell’ambito del quale durante una intera giornata
di studio sono state approfondite le problematiche relative al possibile impiego
malicious della piattaforma SAPR da parte di singoli individui,
organizzazioni criminali o terroristiche, o pseudo-stati, ed alle possibilità di
difesa da essa. [Resoconto a cura del CESMA ]
Infatti, una serie di eventi verificatisi (2005- un RPAS
“spia” di Hezbollah sorvola città israeliane; 2013 - un quadricottero si
posiziona di fronte alla Cancelliera Merkel durante un comizio elettorale,
febbraio 2014- a Fallujah ISIS ha utilizzato le immagini riprese da un RPAS a
scopi di propaganda), nonché le possibilità di miniaturizzazione, la dualità
dei sistemi, il pilotaggio remoto, la dimensione e qualità commerciale dei
prodotti, unitamente alla limitata loro tracciabilità, ha fatto emergere
recentemente la consapevolezza del rischio reale di un loro possibile impiego
come strumento di minaccia e di offesa..
Questo, come puntualizzato durante il seminario dai Gen.(r)
Sciandra e Marani, fornisce alla problematica caratteristiche di
trasversalità e di rilevanza politica (definizione di strategie, regole di
ingaggio, ecc.) in relazione agli obiettivi e alla concretezza di una minaccia
che si manifesta come multidimensionale ed ibrida, dei soggetti
istituzionali coinvolti (Forza Armata, Polizia, ecc.) nella definizione di una
“dottrina” (comportamenti leciti ed illeciti, criteri di individuazione e
classificazione, ecc.) e delle “specifiche” di nuovi mezzi necessari alla
mitigazione del rischio, ed, infine, dell’industria nella ricerca, sviluppo e
realizzazione delle tecnologie più idonee ad affrontare la minaccia.
Il Gen. Del Bene (Capo del 3° Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica) ed il Col. Luca MAINERI ( IT-Air Warfare Center) nell’ approfondire il punto di vista della F.A. hanno evidenziato - da una parte - come oggi, a valle della lunga esperienza cumulata a partire dal 2003 con l’impiego della piattaforma Predator e di mini-UAV mirato a soddisfare esigenze di ricognizione, sorveglianza e tattiche, l’AM disponga di una solida capability di intelligence e di conduzione di missioni a protezione di convogli, di supporto alle forze di sicurezza, di controllo del territorio, dall’altra come la tematica anti-SAPR richieda un nuovo sforzo finalizzato allo sviluppo di
-
sensori duali ad aumentata capacità “osservativa” e flessibilità di impiego di tipo multispettrale;
-
sistemi di gestione e C&C interdipartimentali exploitable a livello interforza ed interagenzia, meglio rispondenti alle esigenze di scenari High Dimension & Low Density, più resilienti e che siano, da una parte, realizzati secondo logiche di Intelligenza Artificiale per un Supporto Decisionale a livello politico ed operativo , dall’altra, con architetture aperte predisposte a tener conto della rapida obsolescenza di SW, link e sensori; ma allo stesso tempo a bassa penetrabilità da parte di hacker, ecc.
-
alla elaborazione di una normativa che definisca gli “spazi accreditati” e sia allo stesso coerente delle implicazioni imposte dal Single European Sky;
-
modalità operative interagenzia ed interforze
-
Capacità di handling di Big Data e Data Fusion dotata di capacità predittiva
-
sistemi di abbattimento (cinetici, e.m., ecc.) più adatti ad ambienti fortemente strutturati come quelli cittadini.
- MINACCE AEREE ASIMMETRICHE : IMPLICAZIONI OPERATIVE SULLA DIFESA AEREA NAZIONALE ( presentazione in PDF )
Il Col. Valendino (ARMAEREO), partendo dalla definizione
data dall’art.1 della Legge 178 del 14 Luglio 2004 (il SAPR è un mezzo aereo
pilotato da stazione di C&C remota) e delle cinque classi di
appartenenza dei SAPR, ha messo in evidenza come il rischio sia associabile
principalmente ai mezzi mini-micro, cioè quelli appartenenti alla classe di peso
inferiore ai venticinque chilogrammi, sia perché le piattaforme
strategiche e tattiche (superiori ai 150 chilogrammi) soggiacciono a
controlli governativi, richiedono una struttura logistica ed un addestramento
specifico, sia perché i SAPR mini/micro sono duali, acquistabili a costi
accessibilissimi a tutti, customizable nei dispositivi, oltre che
rispondenti a logiche commerciali di difficile tracciabilità, a bassa
detettabilità all’ IR e al radar. Relativamente a quest’ultimo aspetto,
diventano di interesse sicuramente le tecnologie sonar alle quali i SAPR non
sono trasparenti.
Tra le opzioni tecnologiche presentate si è fatto riferimento alla tecnologia laser, evidenziando, però, il rischio di caduta di frammenti incandescenti conseguenza dell’esplosione delle batterie al litio, alle camere a radiofrequenza, che se hanno il pregio di essere long-range, creano problemi di interferenza con le frequenze di comunicazione ordinaria (piano di frequenze nazionale), devono commisurarsi con i continui salti di banda e con altri dispositivi elettrici (ad es., pacemaker), oltre che scontare l’impossibilità ad agire sui SAPR che volano in automatico, bazooka ad aria compressa in grado di lanciare reti di cattura e SAPR che trasportano le reti di cattura stesse, fucile e.m., che comporta la caduta del mezzo.
Per quanto riguarda il Ministero degli Interni la
problematica SAPR è di pertinenza dell’Ufficio Ordine Pubblico che agisce
all’interno di ciò che è definito dal “Protocollo operativo per
l’implementazione di procedure e misure di intervento finalizzate al contrasto
di interferenze illecite”, il quale recepisce il contenuto di Leggi
(L. 1 Aprile 1981 la legge n.121, L. 17 aprile 2015 n.43 art. 5, comma 3),
Circolari (ICAO n.328) e Regolamenti (CE, ENAC).
- IL PUNTO DI VISTA DEL DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA NEL CONTRASTO AI SAPR - MIN. INT. DIP. PS DOTT. V. TROMBADORE ( Presentazione PDF) - MIN. INT. DIP. PS DOTT. A. CARINI ( Presentazione PDF )
Relativamente agli aspetti di regolamentazione tecnica,
certificazione, vigilanza e controllo il seminario ha fatto
emergere la necessità di stabilire un nuovo equilibrio tra l’esigenza di
safety (fino ad oggi prevalente negli interessi del regolamentatore) e
quella della Security. La individuazione di esso, così come ha
puntualizzato l’ing. Cardi di ENAC, impone la presa in carico da parte dell’ente
preposto di problematiche quali l’ uso dannoso di droni in aree critiche;
trasporto di payload offensivi; impiego come arma; e per
altri usi criminali, oltre quelle tipiche in un approccio volto alla
safety incentrato sulle problematiche di analisi di nuovi tipi di
operazioni ed aeromobili, sulla diversa gamma di servizi e di profili di
missione e di interazione persone/apparato, ecc..
- “CONOSCERE, PRIMO PASSO PER CONTRASTARE" - ENAC ING. A. CARDI (Presentazione PDF)
Gli elementi fondati di questo nuovo approccio normativo
saranno la valutazione dell'operazione nel suo complesso; il ruolo del
pilota come un elemento essenziale per la sicurezza ed il valore delle
operazioni, l’identificazione degli scenari operativi in termini di
esposizione al rischio ed il riconoscimento di centri di formazione
qualificati per la formazione dei piloti ai quali sarà anche
richiesto di alimentare il DB Enac sui piloti stessi, nonché
l’istituzione di uno steering commettee tra ENAC ed operatori della
sicurezza avente il compito di identificare le minacce alla sicurezza
intesa in senso lato e di management delle azioni correlate, la
disponibilità delle informazioni relative agli operatori, ai piloti ed
ai proprietari di droni; la individuabilità tempestiva e da remoto dei
piloti durante le operazioni; la necessità di identificare droni in volo
(anche mediante E-Tracking) e di limitare o vietare facilmente zone dello
spazio aereo, l’accesso gratuito dalla polizia alla base di dati
ENAC, ecc.
Il quadro delineato da ENAC è completato dalla avvenuta stipula
di un accordo con ENAV mirato a sviluppare una azione coordinata nello sviluppo
delle attività relative a Sistemi di Aeromobili a Pilotaggio Remoto,
basate sui seguenti punti cardine: identificazione delle condizioni di
sicurezza nella conduzione di operazioni BVLOS (Beyond Visual Line Of
Sight), implementazione di un sistema di registrazione droni
basato sul web (inclusivo di dispositivi E-tracking), identificazione dei
servizi critici necessari alla costruzione un sistema di gestione del traffico
in condizioni di safety, capacità di monitorare in tempo reale un drone
in volo.
L’esposizione del Dr. Castro – Presidente di Roma
Drone, la più importante fiera italiana specializzata di settore che si
terrà quest’anno il 21 e 22 Febbraio c/o presso la Università di Tor Vergata –
ha sottolineato come a partire da Maggio del 2014 – data del primo workshop – le
manifestazioni hanno scandito i tempi di emissione della Bozza di
regolamentazione (2014) e del Prontuario di Regolamentazione (secondo
workshop del 2015) e che è con il salone del 2015 che l’interesse in Italia per
i droni diventa un vero e proprio fenomeno. Questo interesse si esplica
oggi in una Drone Community ben più ampia dei circa 2000 operatori
ufficiali (di cui circa 385 utilizzano apparati di peso inferiore ai 106 gr)
perché ad essi vanno aggiunti gli “abusivi” ed i “modellisti”. Il Dr.
Castro ritiene che in Italia oggi, a fronte di circa 100.000 droni
operativi (di cui solo circa 3000 sono professionali) e di una sufficiente
ampia scuola di formazione, il settore presenti squilibri e ridondanze, e che ci
sono segnali evidenzianti una marcata tendenza alla razionalizzazione.
Questo processo di autoregolazione fa pendant, comunque, ad una marcata effervescenza che si manifesta non solo con la crescita delle applicazioni e dei servizi, ma anche con la comparsa di fenomeni quali, ad esempio, il Drone Racing – gare di velocità - che fanno da traino allo sviluppo di tecnologie che rendono critici i mini ed i micro SAPR dal punto di vista della Security: elevate velocità (160 km/h) e sistemi di Comando & Controllo di tipo FPV – First Person View.
Questo processo di autoregolazione fa pendant, comunque, ad una marcata effervescenza che si manifesta non solo con la crescita delle applicazioni e dei servizi, ma anche con la comparsa di fenomeni quali, ad esempio, il Drone Racing – gare di velocità - che fanno da traino allo sviluppo di tecnologie che rendono critici i mini ed i micro SAPR dal punto di vista della Security: elevate velocità (160 km/h) e sistemi di Comando & Controllo di tipo FPV – First Person View.
I Sistemi e le tecnologie Anti Drone
La seconda parte del seminario, a cui hanno contribuito le società e centri di ricerca Log-In, Elettronica, Leonardo, MBDA, Thales, Vitrociset, Superlectric, Istituto Italiano di Tecnologia, Alpi Aviation, Falconlog e Cira , ha mostrato che il mondo industriale e della ricerca è in grado di supportare la strategia di paese in questo ambito attraverso prodotti e capabilities che coprono praticamente tutti gli aspetti espressi dalla parte istituzionale come esigenze.
La Log-In (Ingg. Pascale e Scialanca) dispone con
Shield di un sistema network-centrico concepito per la protezione nei
confronti di minacce RF di aree strategiche ed operante nella banda 20
MHz – 6 GHz attraverso sensori riconfigurabili con capacità Monitoring &
Classificazione, DF-DOA, TDOA ed inibizione e dotato di capacità di
geolocalizzazione ibrida (DF-DOA + TDOA + possibili contributi da RADAR e
EO), di funzionamento autonomo o integrato in reti di sorveglianza
metropolitane/regionali anche non proprietarie, capacità di Datafusion ed
integrabilità con sensori diversi (radar, E/O, jammers…) di dimensione anche
contenuta.
La società Elettronica (Ing. Campana) propone con il
Adrian (acronimo di Anti-Drone Interception Acquisition
Neutralization) un sistema rilevazione uplink e downlink di
segnali di veicoli aerei e operatori a terra caratterizzati da potenza massima
di 100 mW, dotato di capacità di frequency Hopping (UHF-434 MHz-, 2,4
GHz, 5,8 GHz), di capacità di analisi (classificazione,
l'identificazione, geo-localizzazione,) ad elevata sicurezza e basso livello di
falsi allarmi, e di post-analisi per applicazioni forensi. Adrian
demanda la Long, Medium, Short Range Detection e la jamming area,
rispettivamente, ad un radar (max 5km), ad un sensore passivo (max 2,5km)
e EO/IR (max 3km), ad un sensore acustico e a un Radio Link: (1 2 Km) ed un GPS(
1 2 Km).
- INDIVIDUAZIONE E CONTRASTO DEI SAPR - ELETTRONICA ING. A. CAMPANA (Presentazione PDF)
Il sistema presentato da Elettronica si fonda sulla
filosofia del Soft kill che prevede la neutralizzazione (temporanea o
permanente) dei SAPR mediante contromisure agenti sui radiocomandi e/o
sui segnali di navigazione e la capacità di conservare, per quanto
possibile, l’integrità fisica del veicolo aereo e dell'ambiente al fine
di evitare danni collaterali; esso si completa con una stazione di controllo
missione (MCS) e con una interfaccia esterna al centro di Centro
Operativo. Nella strategia della società Elettronica Adrian va ad
integrarsi con il sistema MUROS -Multi-Role
Operation Support Vehicle- progettato per
fornire le capacità di sorveglianza e protezione di ampia portata perseguendo
obiettivi di Situational Awareness, protezione di eventi pubblici,
osservazione e registrazione delle prove, sorveglianza urbana, di
frontiera e marittima, protezione contro attacchi UAV ed
analisi post-evento di scene.
La presentazione di Leonardo (Ingg. Violante e Sgambato)
ha riguardato una analisi fine delle situazioni operative di un SAPR
impiegato per scopi non pacifici con lo scopo di arrivare ad una valutazione
ragionata degli elementi di forza e di debolezza delle tecnologie disponibili
per il contrasto della minaccia associata agli stessi. Dalla visione tecnologica di Leonardo emerge un sistema
anti-SAPR integrato nel quale ciascuna fase del processo di contrasto è
assegnata a specifiche tecnologie: Radar, IRST e Networked
ESM nella fase di Find, Radar, NFOV EO/IR, Networked ESM, Acoustics
in quelle di Fix/Track e ID Threat & Classify, GPS
Denial, Soft Kill(RF,LASER), Hard Kill (LASER & RF
DEW,Kinetic) per la fase di Engage, e, infine, Radar &
EO/IR e ESM & Acoustics nella fase di Assess.
Le simulazioni di scenario elaborate hanno permesso di
concludere da parte di Leonardo che, a fronte di tempi di intervento per
la detezione, il tracciamento e l’ identificazione che vanno da 0 a 275 secondi,
le attuali tecnologie presentano dei punti di forza (Detezione radar,
Detezione ESM, se il SAPR non è in autopilota, Tracking EO/IR,
Jamming del canale di controllo, se il SAPR non è in autopilota), ma si
rendono necessari processi mirati al miglioramento di alcuni aspetti
(Detezione automatica via EO/IR, Classificazione radar, Tracciamento
radar veloce, Contromisure efficaci e con bassi effetti collaterali, Fix/Track e
contromisure per target multipli) affinché possano essere conseguite in modo
affidabile capacità di Controllo forzato di link radio (quando
presente) e di Automatizzazione a livello di sistema per reazione veloce.
La presentazione fatta da MBDA (Ing. Regi) ha posto in
evidenza che lo scenario di impiego dei SAPR è in forte accelerazione e che
questa accelerazione si spiega nella disponibilità attuale di nuove tecnologie
che ne hanno migliorato l’efficienza, aumentato l’autonomia,
accresciuto la capacità di resistenza all’ambiente, ridotto il
costo aumentandone al pari l’attrattività di mercato e riducendo
il livello di attenzione su essi (Incidente sulla casa bianca, Disturbo di
eventi sportivi, ecc.). Inoltre, la presentazione ha stigmatizzato come la
capacità ad aggregarsi di queste tecnologie rende i sistemi autonomi molto
potenti per una serie di fattori favorevoli come il minore impegno diretto
del pilota, la maggiore adattabilità, la migliorata capacità a
sopraffare le difese tradizionali, la diversa strategia di offesa secondo
la quale non si rende più necessario distruggere l’obiettivo, ma incapacitarne
le funzioni.
- STUDI ED ESPERIENZE NEL SETTORE DEGLI ANTI-SAPR - MBDA ING. M. REGI ( Presentazione PDF )
L’intervento fatto da Thales (Ing. Mandò) ha fornito la
descrizione del sistema CUAS (Counter UAS) il cui sviluppo è fondato sulla
considerazione che non vi è un’unica soluzione in grado di garantire la
protezione delle infrastrutture critiche o di grandi eventi contro la minaccia
SAPR a causa dello ampio spettro delle situazioni possibili e delle tecnologie
messe in campo che, comunque, si caratterizzano per la bassa firma nei diversi
campi del visibile, termico, acustico ed elettromagnetico.
Il CUAS dispone di un display di Comando&Controllo
(C2) che dà all'operatore la chiara consapevolezza della presenza o meno di
eventi anomali in corso, la rilevazione dei quali è basata sulla disponibilità
da parte del sistema di telecamere all’infrarosso a lungo raggio (IR) gestite da
un software proprietario installato sul C2.
L’avvenuta identificazione di un SAPR non autorizzato implica
l’automatica attivazione tramite trasferimento dati del Aeroportual
Operations Control Center (AOCC) che è in grado di fornire
capacità operative supplementari nei confronti della minaccia (Security
global view) attivando le procedure operative standard (SOP) previste per
evitare pericoli, quali, ad esempio, messa in stand-by di tutte le
operazioni sul terreno (SOP/ATM) o attivazione del Airport Security
Operator circa l’attivazione delle operazioni previste per la cattura del
pilota o il jamming del SAPR, oppure ancora la messa in allarme dei
Vigili del Fuoco (SOP / Security and Safety). L’ing. Mandò ha, infine, puntualizzato che CUAS è allo stato
attuale un sistema open e come tale adattabile alle situazioni locali (ad
esempio, gli aspetti legali diversi da paese a paese) e che rimane un prodotto
intermedio per il quale sono previsti futuri miglioramenti.
La Vitrociset (Ing. Matta) ha disegnato uno sviluppo
tecnologico che, partendo da una situazione attuale che vede fattibile l’impiego
di tecniche di contrasto anti-SAPR basate su contromisure di spoofing,
hijacking e hacking, evolverà verso utilizzo di droni
autonomi e cooperanti (SWARM) per la difesa di assets strategici in
scenari nei quali la minaccia, portata da UAV mini/micro singoli o in
formazione, deve essere rivelata a distanze di 3 chilometri e riconosciuta entro
2,5 chilometri dall’ asset da proteggere.
L’ipotesi di sistema anti-drone ipotizzato da Vitrociset
prevede in successione l’impiego di array di sensori fissi (radar, camere
EO/IR dotate di video-tracker, sensori sonori) a terra per la scoperta e
identificazione all’interno della sfera di detection&alert e di uno
SWARM di mini-UAV dotati di camere EO/IR il quale, guidato dalle
informazioni ricevute dalla ground station e da algoritmi di on-board
computer vision, si dirige verso la minaccia per verificarne l'effettiva
pericolosità ed operare le opportune contromisure (ad esempio, kamikaze
in ambienti rurali e reti di cattura in ambienti cittadini).
La presentazione fatta dall’Istituto Italiano di
Tecnologia (Dr. Martelli) ha riguardato un altro interessante prodotto
costituito da una DualCam, cioè un sistema costituito da una telecamera
standard e da array di microfoni, che sfruttando la tecnica del
Delay&Sum Beamforming consente la realizzazione di una mappatura
dell’intensità sonora dell’ambiente sovrapposta in falsi colori all’ immagine
ottica la quale, mediante opportuni algoritmi, permette il tracking di un
determinato target. On-field test hanno dimostrato l’efficacia del
dispositivo.
La Superlectric nella persona dell’Ing. Paglialunga ha presentato il prodotto SAM (Sistema Antidrone Multispettrale) disegnato per contrastare attacchi multipli sincronizzati (Multi Target Tracking Real Time) da parte di RPAS (oltre 50) e basato sull’impiego è una telecamera georeferenziata (Multicam5) ad alta definizione appositamente progettata per le applicazioni di monitoraggio ambientale e di pubblica utilità, i cui Output Data sono elaborati da Sw di Data Fusion. I dati acquisiti possono essere memorizzati su HD locale o possono essere trasferiti attraverso collegamenti UMTS/satellitari a server remoti.
La Superlectric nella persona dell’Ing. Paglialunga ha presentato il prodotto SAM (Sistema Antidrone Multispettrale) disegnato per contrastare attacchi multipli sincronizzati (Multi Target Tracking Real Time) da parte di RPAS (oltre 50) e basato sull’impiego è una telecamera georeferenziata (Multicam5) ad alta definizione appositamente progettata per le applicazioni di monitoraggio ambientale e di pubblica utilità, i cui Output Data sono elaborati da Sw di Data Fusion. I dati acquisiti possono essere memorizzati su HD locale o possono essere trasferiti attraverso collegamenti UMTS/satellitari a server remoti.
- ANALISI MULTISPETTRALE E DATA FUSION NELL'INTERCETTAZIONE DEI SAPR - SUPERELECTRIC ING. A. PAGLIALUNGA ( Presentazione PDF )
Il Dr Biasin ha, inoltre, delineato i criteri guida per la
corretta progettazione dei velivoli di questa categoria, soffermandosi, in
particolare, sul processo certificativo di tipo requirements driven che
si riflette sul design sia in senso positivo (conformità delle
prestazioni misurata, EMC parte del disegno se previsto dalla specifica,
ambiente parte del design; gestione del ciclo di vita; ecc.) che negativo
(Incertezza, causalità; approccio auto decisionale, ecc.). e che prevede
campagne di test a terra, in volo oltre che prove EMC ed ambientali, unitamente
alla redazione/emissione di relazioni tecniche relative alle Analisi di
sicurezza, affidabilità, manutenibilità ed al soddisfacimento dei requisiti di
aeronavigabilità e software (RTCA Do -178).
La presentazione ha enfatizzato il concetto di
Survivability, che ingloba in se quelli di Detectability,
Susceptibility Vulnerability, Stability, Crashworthiness, come parametro
fondamentale a cui bisogna riferirsi nella progettazione di piattaforme SAPR,
seguito dalla Vulnerabilità fisica strettamente correlata ai materiali
utilizzati, ai processi di fabbricazione, alla propulsione, alle strutture,
ecc., e dalla Vulnerabilità da “Electro Magnetic Spectrum Management”.
La presentazione, infine, della dott.ssa Vozella (CIRA)
ha fornito ai partecipanti un quadro generale sulla ricerca europea nel settore
della security, che vede nelle organizzazioni Garteur,
Acare Wg4, Erea, Eda ed Easa i protagonisti
ufficiali, le quali si presentano come promotrici della iniziativa di Cross
Fertilization denominata Security for Aviation, evidenza di una
accresciuta sensibilità e preoccupazione per la sicurezza dei viaggiatori,
perfettamente in linea con Flightpath 2050 e con quanto trattato in ACARE
SRIA, oltre che well-fitted con il PADR (azione preparatoria per la
ricerca di difesa) in Horizon 2020 e FP9. Il quadro che è emerso dalla
presentazione del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali appare articolato
e complesso, ma all’interno del suo frame sono state distillate tutta una
serie di tematiche afferenti alla sicurezza del trasporto aereo che vanno dalla
“sicurezza pre-volo atta ad impedire l’introduzione di articoli o sostanze
pericolose”, “la sicurezza atta a neutralizzare le minacce che
potrebbero infiltrarsi nelle dotazioni o nel software del
velivolo”, “la Cybersecurity relativa alla sicurezza del volo, della
navigazione aerea e del controllo del traffico”, ”la rilevazione di
esplosivi di agenti chimici e biologici”, solo per citarne alcune.
- IL PUNTO DI VISTA DELLA RICERCA - CIRA DOTT.SSA A. VOZELLA ( Presentazione PDF )
Al termine del Convegno, i Gen.(r) Cardinali e Marani hanno
brevemente sintetizzato quanto complessivamente emerso nel corso della giornata.
I SAPR con le loro dimensioni che vanno da pochi grammi ad alcune tonnellate,
con la loro possibilità di usare tecnologie tra loro diversissime ed in alcuni
casi poco tracciabili poiché di utilizzo comune e non controllato, con la
mancanza di un operatore a bordo del mezzo e quindi direttamente a rischio, con
un rateo di evoluzione altissimo, hanno sicuramente portato un grande elemento
di novità nei campi della sicurezza e della difesa così come nella fascia che ne
segnava la demarcazione. Se da un lato gli attori di riferimento, Forze di
Polizia per la Sicurezza e Forze Armate per la Difesa stanno attraversando una
fase di evoluzione concettuale, operativa e tecnica nelle rispettive aree di
competenza, con le norme, le tecnologie e le modalità operative che gli sono
propri, dall'altro, la nuova minaccia presenta, nella sua vasta gamma di
possibilità, una trasversalità tale da interessare indifferentemente i due
domini anche con lo stesso mezzo e durante lo stesso evento. Questo impone una
ampia ed efficace interfaccia tra le due funzioni e quindi tra le varie
organizzazioni, interfaccia che se oggi vede iniziali elementi di organizzazione
dovrà sicuramente essere potenziata ed adeguatamente messa a punto.
L'ambiente operativo aereo comporta poi la concorrenza
autorevole nella problematica degli enti regolatori delle attività aeree,
militari e civili i quali, se tradizionalmente si occupavano dei mezzi, della
struttura dello spazio aereo, delle procedure operative in termini di sicurezza
come Safety, oggi sono chiamati a collaborare anche in termini di Security. Le
normative emesse infatti, oltre ai contenuti originari dovranno introdurre una
serie di elementi tali da facilitare la scoperta il riconoscimento, la
tracciatura dei mezzi e degli operatori; il tutto senza risultare eccessivamente
penalizzanti per le aziende costruttrici o gli operatori.
La tecnologia, sia dei SAPR che dei sistemi di contrasto, gioca in tutto questo un ruolo essenziale e così come il quadro concettuale è estremamente variegato, anche da un punto di vista tecnologico non si è ancora consolidato un indirizzo dominante, una sorta di “silver bullet” buono per tutte le situazioni, anzi è vero esattamente il contrario. Le varie aziende, piccole o grandi, i centri di studio e sperimentazione hanno presentato un'ampia gamma di architetture di sistemi, sensori, mezzi di contrasto ed ingaggio, ognuno ponendo l'accento su tecnologie possedute o in via di sviluppo, su valutazioni proprie e differenziate dei concetti di ingaggio o di danno collaterale, facendo premio di volta in volta all'aspetto offensivo o semplicemente illegale della minaccia. L'aspetto economico e di costo efficacia dei sistemi anti-SAPR è stato poi affrontato in modo solamente implicito, ma è ovvio che la dimensione economica, trattandosi di un rischio diffuso, gioca un ruolo fondamentale che potrà in parte essere chiarito attraverso delle scelte ragionate su cosa si vuole salvaguardare e da quali potenziali minacce. In definitiva la panoramica industriale e tecnologica ha evidenziato che per dei sistemi efficaci di contrasto andrà impiegata una molteplicità di sensori, architetture modulari e scalabili, strumenti di ingaggio diversi per situazioni diverse; il tutto non privo di scelte, indispensabili per dare alle soluzioni caratteristiche di fattibilità.
Ovviamente tutto questo anche se nel corso del convegno è stato
riferito ad un contesto prevalentemente nazionale, non è tipico italiano ma
coinvolge in modo analogo tutti i paesi ad iniziare da quelli europei ed infatti
a livello UE sono già presenti iniziative ed organismi per discutere, chiarire
regolare sia il fenomeno dei SAPR, sia ancorché in misura più limitata quello
del contrasto alla possibile minaccia che questi rappresentano. A questo sono
associate oltre che delle evidenti occasioni di confronto ed arricchimento
intellettuale anche delle possibilità di finanziamento a livello europeo, di
collaborazione ed indirizzo delle iniziative concrete che nel tempo la UE
intenderà prendere; essere presenti sarà quindi molto importante.
[Ringraziamo il CESMA per il resoconto e per la pubblicazione del materiale del convegno ]
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