La bozza EASA sul regolamento Europeo ha introdotto la nuova categoria dei droni fino a 900grammi che possono anche sorvolare persone oltre che poter essere pilotati in FPV e in Follow Me. Per usarli, al pilota sarà sufficiente seguire un training online con relativo test finale.
Colpo di scena nel mondo normativo che riguarda i piccoli droni ad uso civile. Piccola premessa, negli ultimi periodi vi è stato un fiorire di studi sostanzialmente tesi a dimostrare che la soglia dei 250 grammi di peso massimo per i droni ritenuti intrinsecamente inoffensivi è troppo bassa. L'ultima ricerca in questo senso è stata pubblicata qualche giorno fa dalla ASSURE, incaricata dalla FAA di indagare sulle conseguenze degli impatti dei droni sulle persone. (leggi anche: Cosa succede se un drone ti cade in testa?)
L'altro ieri l'EASA, Agenzia Aeronautica Europea, nel pubblicare la bozza (NPA) del regolamento europeo sui droni ha anticipato un po' tutti introducendo la nuova categoria di droni fino a 900 grammi di peso che, se rispetteranno alcune caratteristiche, potranno essere considerati intrinsecamente inoffensivi e venire impiegati anche in scenari urbani (se la zona non è ristretta al volo) e con la possibilità di sorvolo di persone purchè non assembrate.
Droni EASA da 900g intrinsecamente inoffensivi, ecco le regole in bozza
Si chiama A1 la categoria delle Open Category EASA che permette il sorvolo di persone. Riguarda sia i mezzi che arrivano fino a 250 grammi (A1C0) sia i droni più grandi (A1C1) costruiti con criteri di inoffensività, in modo che all'impatto non trasferiscano più di 80 Joule di energia cinetica, OPPURE droni senza spigoli vivi che non superano i 900 grammi di peso, non vadano più veloci di 18 m/s (circa 65 km/h) e abbiano un sistema che minimizzi i danni da impatto delle parti rotanti come i paraeliche (ma potrebbe essere considerato sufficiente anche il blocco motore in caso di impatto elica o altro sistema).
Starà al produttore certificare l'aderenza al regolamento tramite la marchiatura CE, il consumatore non dovrà far altro che acquistare una scatola con impressa l'etichetta C1. Per questo motivo, all'utente finale non saranno consentite modifiche pena il decadimento del drone dalla classe di appartenenza.
Consentito il pilotaggio in FPV e il FOLLOW ME
Il proprietario di un drone della classe C1 potrà utilizzarlo dopo aver seguito un corso online e superato un test, sempre online. Le operazioni dovranno essere condotte a vista VLOS, ma è anche consentito il pilotaggio in FPV tramite l'ausilio di un osservatore esterno che segue a vista il volo e avvisa il pilota di eventuali pericoli. Con osservatori dislocati opportunamente e in contatto con il pilota dovrebbe essere possibile effettuare operazioni anche in EVLOS, ovvero fuori dalla linea di vista del pilota ma in linea di vista degli osservatori. Ai droni della categoria A1 (C0 da 250grammi e C1 da 900grammi) sarà consentito anche il FOLLOW ME a patto che il pilota sia in grado di riprendere il controllo in qualsiasi momento e che il drone si mantenga entro i 50 metri di altezza e di distanza dal pilota.
Drone Open Category C1 fino a 900 grammi di peso, alcune regole principali.
- Può sorvolare persone ma non assembramenti.
- Per usarlo il pilota dovrà seguire un corso online e superare un test online finale.
- Altezza massima 120 metri.
- Pilotaggio in VLOS o con osservatore in FPV. [direttiva AMC1 UAS.OPEN30(c)(6)]
- In caso di Follow Me non deve superare i 50 metri di altezza e di distanza dal pilota.
- Non deve superare la velocità massima di 18 m/s.
- Non deve avere spigoli vivi e deve avere un sistema che mitighi gli effetti da impatto eliche.
- In caso di sorvolo persone o di vicinanza deve stare ad almeno 3 metri di altezza [direttiva AMC1 UAS.OPEN 40(b)(1)]. I tempi di sorvolo persone devono essere minimizzati il più possibile.
- In caso di sorvolo di proprietà altrui senza permesso deve stare ad almeno 20 metri di altezza [direttiva GM1 UAS.OPEN.30(c)(9)] Il pilota non può filmare in modo continuativo e o intenzionalmente persone senza il loro consenso.
- Dovrà avere la targhetta elettronica di identificazione se equipaggiato con una telecamera sopra i 5 Mpx.
- Non dovrà superare gli 80 dB di rumore misurati a 3 metri di distanza.
- Dovrà avere un sistema che indichi lo stato di carica della batteria e altezza al pilota più luci di segnalazione.
- Ovviamente non potrà sorvolare obiettivi sensibili o protetti come carceri, basi militari, centrali elettriche etc. Non potrà volare vicino agli aeroporti e in genere dovrà rispettare lo spazio aereo definito dall'Authority aeronautica della Nazione in cui vola. Inoltre, dovrà avere un sistema di geofencing se è richiesto nell'area in cui opera.
DJI in pole position per i droni EASA
Con l'NPA appena pubblicato dall' EASA si comprendono meglio le iniziative intraprese nei mesi scorsi da alcuni dei più grossi produttori mondiali di droni come la DJI. Dopo aver pubblicato il white paper in cui affermava che la soglia dei droni da 250 grammi per i droni considerati intrinsecamente inoffensivi è troppo bassa, la DJI ha annunciato un sistema per l'identificazione elettronica dei droni. Certo, era stato proposto agli USA, anche perchè gli NPA Easa non esistevano ancora, ma non è difficile pensare che possa essere adattato anche alle esigenze Europee.
Dal momento che i droni della casa cinese dispongono già di un dispositivo Geofencing, non è nemmeno difficile immaginare che tra 12-24 mesi possano venir già prodotti droni marchiati CE compliant con il regolamento Europeo. Per la categoria A1 C1 basterebbe produrre un Mavic Pro con firmware customizzato (pesa 740 grammi) senza spigoli vivi e con paraeliche o altro sistema di mitigazione.
Quando entrerà in vigore il regolamento Europeo?
Secondo quanto indicato dalla stessa EASA, l' NPA pubblicato il 4 maggio rappresenta una proposta di regolamento sui droni europei. Una volta ricevuti i commenti pubblici (c'è tempo fino al 12 Agosto) la commissione EASA alla fine dell'anno emanerà le Opinion, ovvero una nuova proposta di regolamento sui droni, sostanzialmente composta da questo NPA eventualmente modificato in alcune parti a seguito dei commenti ricevuti.
Le Opinion saranno poi inviate alla Commissione Europea che le utilizzerà per preparare il vero e proprio Regolamento Europeo sui Droni che si prevede venga emanato entro l'estate del 2018. A quel punto ci saranno 2-3 anni di tempo affinché ogni Nazione recepisca il Regolamento Europeo. Quindi, si prevede che il regolamento Europeo sarà operativo in tutti gli Stati dell' Unione a partire dal 2020-2021. Tuttavia, alcune authority nazionali, come la nostra ENAC, potrebbero recepire alcuni o tutti i punti prima del tempo.
Nel caso in cui le operazioni con i droni richiederanno misure per la mitigazione del rischio, gli Stati Membri avranno sempre la facoltà di proibire gli spazi aerei o limitarli soltanto a certe classi di droni e a certe operazioni rimanendo comunque nell'ambito del regolamento europeo.
Nel caso in cui le operazioni con i droni richiederanno misure per la mitigazione del rischio, gli Stati Membri avranno sempre la facoltà di proibire gli spazi aerei o limitarli soltanto a certe classi di droni e a certe operazioni rimanendo comunque nell'ambito del regolamento europeo.
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