Forme arrotondate, velocità massima di 68.4 km/h, identificazione elettronica in locale, sistema Geofencing no fly zone. Il nuovo drone DJI Mavic AIR sembra essere già pienamente in regola con la Open Category A1C1 delle Opinion EASA sul Regolamento Europeo dei Droni.
Come era ovvio, stanno destando molto interesse nelle community dei droni le Opinion che l' EASA ha pubblicato il 6 febbraio con tanto di bozze (draft) già pronte del regolamento Europeo sui Droni per le Open Category e le Specific e che saranno passate alla Commissione Europea per trasformarle, con eventuali modifiche, in Regolamento Europeo. Una delle principali novità è l'intenzione di anticiparne l'applicazione. Una volta emanato il regolamento e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea ci saranno 6 mesi di tempo (Art.15 Draft pdf) per adeguarsi, ma gli Stati Membri potranno decidere di prorogare fino a 9 mesi la prevista registrazione obbligatoria di tutti i droni di peso superiore ai 250g e di concedere fino a 3 anni di tempo agli aeromodellisti per adeguarsi alle nuove direttive.
Open Category la piccola rivoluzione nel mondo dei droni europei
Sono le Open Category la vera rivoluzione che stando a queste bozze apriranno il mondo dei droni ad una vastissima platea di utilizzatori. Alcune categorie potranno anche sorvolare persone purchè non assembrate e al pilota non sarà richiesto praticamente alcun adempimento se condurrà un drone di massa al decollo non superiore ai 250grammi (A1C0). Stessa facoltà di sorvolare persone non assembrate per il pilota di un drone della categoria A1C1 che non dovrà più frequentare scuole di volo e sostenere esame di teoria e di pratica per ottenere il cosiddetto "patentino" ma sarà sufficiente seguire un corso online con superamento di test online. I droni delle Open Category dovranno essere condotti nel raggio di azione del VLOS (il volo a vista) ad una altezza massima dal suolo di 120 metri. Concesso l'uso del follow me ma con altezza massima di 50 metri, e c'è la facoltà di impiegare un'osservatore in collegamento con il pilota per aiutarlo nel seguire a vista il drone segnalando ostacoli e pericoli, una specie di EVLOS.
DJI Mavic AIR sembra già pronto per il Regolamento Europeo secondo i requisiti delle Opinion EASA
Secondo la bozza, la Open Category A1C1 riguarda i droni che all'impatto su persona non trasferiscano più di 80 Joule di energia cinetica oppure che non pesino più di 900 grammi, abbiano una velocità massima non superiore a 68.4 km/h e non presentino spigoli vivi. Inoltre, devono avere le luci colorate in modo diverso da quelle aeronautiche per differenziarsi al primo sguardo dagli aeromobili con equipaggio. Tutte caratteristiche che appartengono al DJI Mavic AIR che pesa circa 430g.
Guarda caso il nuovo mini drone DJI ha una velocità massima di 68.4 km/h, e a differenza dei sui fratelli Mavic PRO e in parte SPARK, non presenta spigoli vivi. Soprattutto nel corpo centrale e nella batteria del Mavic AIR si può notare l'attenzione della DJI ad evitare spigoli vivi, in questo senso la differenza con il Mavic PRO è notevole. Forse qualche spigolo è presente nei bracci e nei piedini di atterraggio ma essendo entrambi ripiegabili, in caso di impatto ammortizzano l'urto. In ogni caso è molto difficile che i 430 grammi del Mavic AIR lanciato a 68.4 km/h riescano a sviluppare più di 80 Joule all'impatto su persona. Indubbiamente una doppia premura della DJI per farlo rientrare nella categoria A1C1 proposta dall' EASA per il regolamento Europeo sui Droni.
Ok ma come la mettiamo con il requisito dell'identificazione elettronica e del geofencing?
Chi ci segue, e chi è attento al mondo dei droni, è sicuramente a conoscenza del fatto che nei mesi scorsi la DJI ha lavorato molto sul sistema Aeroscope, addirittura dando la possibilità di attivarlo già da adesso sulla DJI GO 4. (Leggi anche: DJI attiva l'identificazione elettronica dei droni in volo, anche per gli italiani). Aeroscope non fa altro che trasmettere continuamente i dati identificativi e di navigazione del drone sfruttando il radiolink di controllo. Si stratta di una trasmissione locale ricevibile nel range di funzionamento del drone. Appositi ricevitori eventualmente messi a disposizione delle forze dell'ordine e delle autorità preposte possono identificare il drone in volo.
Guarda caso l' EASA nelle Opinion dice chiaramente che per certe categorie, come la Open Category A1C1, il sistema di identificazione elettronico possa funzionare in locale con il drone che trasmette l'identificativo dell'operatore, l'identificativo del drone, coordinate geografiche in real time compresa altezza e velocità, coordinate geografiche del punto da cui è decollato. La e-identification delle Opinion EASA molto simile al DJI Aeroscope |
E per il sistema Geofencing?
Anche per il Geofencing nella categoria A1C1 è prevista la possibilità che esso venga istituito direttamente dal produttore a patto che vegano uploadate e aggiornate periodicamente le informazioni ufficiali su No Fly Zone e derivate con avvertimenti sul display. La DJI da tempo ha il sistema GEO con proprie mappe No Fly Zone, è un attimo aggiornare il tutto con le disposizioni ufficiali europee.
Cosa succederà ai droni di oggi una volta che sarà applicato il regolamento Europeo?
Nelle Opinion c'è scritto che i droni di oggi (compresi gli autocostruiti) di peso inferiore ai 250 grammi potranno continuare a volare nella categoria A1C0 mentre quelli tra 250 grammi e 25kg (compresi gli autocostruiti) potranno volare nella categoria A3, a patto che vengano rispettate condizioni e limitazioni d'uso. ( Art. 13 DRAFT pdf)
Conclusione
Da tutti questi elementi si evince come la DJI, essendo uno degli stakeholder per il regolamento Europeo sui Droni, con il Mavic AIR abbia anticipato le regole lanciando sul mercato un drone compliant, fattore che fa capire come il Regolamento Europeo sia meno lontano di quanto si diceva in giro fino a pochi giorni fa, almeno per quanto riguarda le Open Category. Tuttavia, al momento in Italia sui droni vige il regolamento ENAC sia per gli usi ludici che quelli professional. Invitiamo caldamente a continuare a rispettarlo fino a quando non avverranno cambiamenti normativi effettivi.
Riferimenti usati per la stesura di questo articolo:
OPINION 01/2018 (pdf)
Draft 1 (pdf)
Draft 2 (pdf)
Draft 3 (pdf)
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