Regolamento Europeo sui Droni potrà arrivare prima, anche in Italia. EASA pubblica le OPINION

Si vuole anticipare l'applicabilità del futuro Regolamento Europeo sui Droni. Anche l'Italia potrà adeguarsi in anticipo su alcuni o tutti i punti.

Attesa per lo scorso dicembre, la bozza sul regolamento europeo sui droni rivista e corretta, OPINION, è stata pubblicata il 6 febbraio con parecchie novità rispetto alla versione precedente (NPA) a seguito dei commenti ricevuti. Si tratta della versione definitiva EASA che sarà passata alla Commissione Europea per essere trasformata (con eventuali ulteriori modifiche che la Commissione riterrà opportune) in Regolamento che sarà emanato (si dice entro l'estate o comunque entro l'anno) per tutti gli Stati dell' Unione, i quali avranno tempo 2-3 anni per recepirlo nella sua totalità anche se, come si legge nel documento: "Il calendario di applicabilità è stato rivisto per soddisfare le richieste di diversi soggetti interessati ad anticipare le date e persino consentire agli Stati membri di decidere di applicare il regolamento prima." 

In effetti recentemente anche alcuni dirigenti ENAC hanno fatto intendere che potrebbero esserci iniziative da parte dell' Ente di recepire in anticipo alcuni punti del futuro regolamento Europeo per arrivare già pronti alle scadenze previste. Visto che non è uscito l' emendamento di Natale, alla luce delle OPINION dobbiamo aspettarci l'emendamento di Pasqua?

Tra l'altro, EASA premette che grazie all'accordo politico siglato il 22 dicembre 2017, (leggi anche: Nuove regole sui droni validate dal Consiglio EU)  la competenza a disciplinare gli aeromobili a pilotaggio remoto è passata all' Unione Europea indipendentemente dalle masse operative al decollo (MTOM). Significa che ENAC e le altre Authority nazionali non regolamenteranno più i droni ma avranno una funzione di oversight e controllo. Gli Stati Membri avranno sempre la facoltà di disegnare gli spazi aerei, ovvero determinare in quali zone e quali classi di mezzi aerei a pilotaggio remoto far volare o meno.

Classi di droni che sono state leggermente modificate rispetto alle NPA. I mezzi che potranno volare sopra le persone (esclusi gli assembramenti) sono quelli appartenenti alla categoria A1. I droni di peso non superiore a 250 grammi potranno essere anche autocostruiti e, assieme a quelli marchiati A1 C0, non dovranno essere registrati e neppure avere il geofencing. L'utilizzatore dei droni 250g dovrà soltanto leggere un volantino informativo presente all'interno della scatola. 

L'altra categoria di droni che potranno volare su persone (esclusi assembramenti) è quella dei 900g (A1C1) o con energia cinetica all'impatto inferiore agli 80 Joule. Non dovranno superare la velocità massima di 19 m/s (68.4 km/h - guarda caso esattamente la velocità massima del nuovo drone DJI Mavic AIR presentato le settimane scorse), dovranno essere registrati e avere l'identificazione elettronica, il pilota dovrà seguire un corso online con superamento di test finale, sempre online. Categorie A2 e A3 sono simili a quelle già viste nell' NPA ma con alcune importanti differenze che vedremo in seguito in altri articoli dove approfondiremo i vari punti. Per ora vi lasciamo alla documentazione ufficiale: EASA OPINION 01/2018

[Ringraziamo l' Ing. Andrea Torri della DXdrone per la segnalazione ]