I droni di oggi potranno volare quando sarà in vigore il regolamento europeo? Che ruolo avrà ENAC? Che fine faranno gli attestati dei piloti italiani?
Con il raggiungimento dell' accordo politico siglato il 22 dicembre, che tra le altre cose attribuisce alla UE il mandato per regolamentare i droni di qualsiasi MTOM in tutti gli Stati dell'Unione, la nostra ENAC è già virtualmente esclusa dal normare i mezzi aerei a pilotaggio remoto in Italia. Virtualmente, perchè questo accordo politico per avere effetto reale dovrà essere trasformato in legge dal Parlamento Europeo e si prevede che ciò avverrà questa estate. Ma anche se ENAC non regolamenterà più i droni dal punto di vista tecnico/normativo, assieme ad ENAV avrà comunque un ruolo di primaria importanza.
Infatti il Regolamento Europeo in bozza, preparato dall' EASA e che nei giorni scorsi è stato inviato alla Commissione Europea, prevede sostanzialmente 3 macro categorie di operazioni con i droni: le Open Category, le Specific e le Certified.
Open Category, i droni per tutti senza "patentino"
Le open category rappresenteranno la vera rivoluzione rispetto a quanto accade oggi perchè, come anche dice il nome, si tratta di una macro categoria aperta praticamente a tutti. Per condurre i droni appartenenti alle open category al pilota non sarà richiesto alcun adempimento, come nel caso dei droni di peso inferiore ai 250 grammi, oppure sarà richiesto di seguire un corso online con superamento di test finale, sempre online. Solo in un caso, nella classe A2, sarà richiesto in aggiunta a quanto sopra il superamento di un esame di teoria da effettuarsi presso un centro autorizzato. Gli esami di pratica non esisteranno. In sostanza, non esisterà più il cosiddetto patentino.
Le Open Cateeory nella bozza del Regolamento Europeo sui Droni |
I droni di oggi potranno continuare a volare in certe sottocategorie
Dal lato operativo, i droni della Open Category dovranno essere condotti a vista, entro una distanza massima dal pilota determinata dal VLOS e ad una altezza massima di 120m rispetto al suolo. Alcune categorie come la A1C0 e la A1C1 potranno sorvolare anche persone purchè non assembrate. I Droni A1C0 e A3 potranno essere anche autocostruiti e sono le categorie in cui potranno volare i droni di oggi già il giorno dopo l'entrata in vigore della normativa europea, come cita l'Art.13 del regolamento in bozza. In pratica, un DJI Phantom 4 acquistato oggi potrà subito volare in una delle classi A3 delle Open Category. In alternativa i "vecchi" droni potranno essere fatti rientrare nella categoria Specific a patto che vengano assolti i requisiti richiesti.
La sottocategoria A3 stabilisce che le operazioni siano condotte in un'area in cui è ragionevolmente previsto che nessuna persona non informata possa essere messa in pericolo. Significa che in A3 non sarà necessario recintare l'area delle operazioni, sarà sufficiente atterrare o prendere le misure necessarie non appena qualcuno non coinvolto entrerà nello scenario operativo.
Categoria Specific molto simile alle attuali operazioni critiche italiane
Tutto ciò che non rientrerà nelle caratteristiche delle Open Category, sia dal punto di vista tecnico che operativo, sarà considerato Specific. Ad esempio pilotare in BVLOS, in zone vietate alle Open Category, in prossimità di aeroporti etc. Per svolgere queste operazioni bisognerà redigere l'analisi dei rischi (leggi anche: SORA, analisi del rischio per le operazioni Specific dei droni) oppure aderire agli scenari standard. Gli stessi scenari standard che vengono utilizzati oggi con ENAC, anche se limitazioni e prescrizioni saranno probabilmente differenti. Il pilotà dovrà essere in possesso dei requisiti che dimostrino le sue competenze per svolgere in sicurezza tali operazioni. Tradotto: certificati di competenza per il pilota e dichiarazioni/autorizzazioni per l'operatore.
Il ruolo dell' ENAC con il Regolamento Europeo sui Droni
Con il Regolamento Europeo ciascun operatore registrerà se stesso e, se del caso, il suo drone, nello Stato membro dove ha la sua sede principale o luogo di residenza. Dovrà ottenere un numero di registrazione con il formato definito dall' EASA. Gli Stati Membri dovranno provvedere affinché i loro registri siano digitali e interoperabili. Dovranno essere aggiornati e resi accessibili in tempo reale dalle realtà autorizzate, organizzazioni, persone, autorità.
In Italia, ENAC avrà il compito di:
- Rilasciare i certificati di competenza per i piloti.
- Rilasciare autorizzazioni, confermare la ricezione delle dichiarazioni e supervisionare le operazioni SPECIFIC.
- Stabilire le restrizioni dello spazio aereo (di questo forse verrà incaricata ENAV).
- Applicare il Regolamento Europeo nei confronti di operatori e piloti.
- Fornire indicazioni per promuovere la sicurezza delle operazioni, compresa la diffusione di eventuali regolamenti aggiornati.
- Ispezionare operatori, piloti e droni per verificare la loro conformità al Regolamento Europeo.
- Disporre di un sistema per rilevare e analizzare eventuali non conformità di operatori rispetto a quanto autorizzato / certificato.
- Emettere, mantenere, modificare, sospendere, limitare o revocare autorizzazioni e rilasciare, sospendere o revocare i certificati necessari per eseguire operazioni con i droni nelle "Open Category" e nelle "Specific" o imporre altre misure o sanzioni, se necessario.
- Gestire come sopra i certificati di competenza del Pilota e le certificazioni LUC dell'operatore
- Diffondere le informazioni sulla sicurezza quando necessario
Gestione dello Spazio Aereo per i droni in ogni Stato
Gli Stati membri possono stabilire restrizioni dello spazio aereo nei casi in cui:
- alcune operazioni con i Droni non sono consentite senza previa autorizzazione oppure non lo sono del tutto;
- l'accesso è consentito solo ad alcune classi di droni;
- l'accesso è consentito solo ai droni dotati di identificazione elettronica e/o sistemi di geo-fencing;
- le operazioni con i droni sono conformi agli standard ambientali specificati.
Gli Stati membri possono definire lo spazio aereo in cui le operazioni con i droni sono esentate dal rispettare uno o più requisiti delle Open Category e stabilire per quali operazioni non è richiesto il possesso di un'autorizzazione o la presentazione di una dichiarazione. Dovranno anche pubblicare le informazioni sullo spazio aereo istituito e su come, se necessario, ottenere l'autorizzazione.
Conversione degli Attestati già conseguiti
Gli attestati per i piloti italiani rimarranno validi per un anno dall'entrata in vigore del Regolamento Europeo. Sarà compito dello Stato (ENAC) stabilire modalità e valore delle conversioni.
Quando Entrerà in vigore il Regolamento Europeo
Una nuova timeline prevede che la bozza del regolamento Europeo EASA venga adottata dalla Commissione Europea nell'ultimo trimestre del 2018 per implementarne le regole. Nel primo trimestre del 2019 è prevista la "Decision". Una volta emanato il regolamento e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea ci saranno 6 mesi di tempo (Art.15 Draft pdf) per adeguarsi, ma gli Stati Membri potranno decidere di prorogare fino a 9 mesi la prevista registrazione obbligatoria di tutti i droni di peso superiore ai 250g e di concedere fino a 3 anni di tempo agli aeromodellisti per adeguarsi alle nuove direttive. ENAC però più di una volta ha fatto sapere in via informale che potrebbe recepire in anticipo alcuni e/o tutti i punti. (Leggi: Le novità ENAC ed ENAV per il 2018)
Questo articolo, che non vuole essere esaustivo, è basato sulle Opinion pubblicate dall' EASA nei giorni scorsi e sulle bozze del Regolamento Europeo per le Open Category e Specific consegnate alla Commissione Europea.
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