In arrivo il nuovo GEO 2.0 per i droni DJI che volano in Italia e in Europa.
La DJI ha annunciato di aver aggiornato il suo sistema di geofencing, che arriva a bloccare il volo dei suoi droni nelle no fly zone, anche per l' Europa. Il nuovo GEO 2.0 ridisegna le zone protette a tutela degli aeroporti inserendo anche le traiettorie di decollo ed atterraggio. Ricordiamo però che in Italia queste indicazioni devono essere prese con le molle. Infatti, anche se ENAC recentemente ha detto di essere intenzionata a ridisegnare le ATZ degli aeroporti in modo simile, attualmente bisogna rispettare le direttive del nostro spazio aereo. Molte indicazioni ufficiali sullo spazio aereo italiano si possono trovare su D-FLIGHT.IT.
GEO 2.0 crea zone tridimensionali di sicurezza a forma di papillon che circondano i percorsi di volo delle piste e utilizza complesse forme poligonali intorno ad altre infrastrutture sensibili, al posto di semplici cerchi usati in precedenti versioni del Geofencing. Questo verrà applicato nei 13 paesi coperti dal sistema GEO di DJI originale, nonché in altri 19 paesi che precedentemente non avevano un Geofencing avanzato. Il nuovo sistema riflette meglio i rischi reali per la sicurezza in queste zone ed è più flessibile in zone a basso rischio, ad esempio permettendo agli utenti autorizzati di svolgere delle attività con droni in luoghi paralleli alle piste.
L’aggiornamento del sistema GEO di DJI includerà anche restrizioni di volo temporanee (TFR) imposte durante grandi eventi o disastri naturali. Le TFR saranno basate su dati autorevoli dall’Eurocontrol.
DJI ha scelto Altitude Angel come suo nuovo partner per distribuire agli aeroporti dati geospaziali rilevanti, precisi e in tempo reale. In Europa, Altitude Angel sostituisce AirMap, il fornitore di dati geospaziali precedente. L’anno scorso, DJI ha lavorato insieme ad Altitude Angel su Operation Zenith, un test su vasta scala presso l’aeroporto di Manchester sulla piattaforma GuardianUTM O/S per la gestione del traffico senza pilota nello spazio aereo controllato.
“DJI è desiderosa di garantire che la sicurezza rimanga la massima priorità in quanto l’industria europea dei droni promuove nuove forme di utilizzo dei droni secondo modalità coinvolgenti e produttive. L’introduzione di funzionalità di sicurezza di ultima generazione in un numero ancora maggiore di paesi aiuterà sia il pubblico in generale che gli operatori dei droni”, ha affermato Christian Struwe, Head of Policy di DJI per la regione EMEA. “La gestione dello spazio aereo europeo deve garantire operazioni future avanzate, come il volo automatizzato e il volo al di là della linea di vista dell’operatore, senza imporre nuovi oneri ai piloti di droni ricreativi e professionali che hanno completato milioni di voli sicuri e vantaggiosi. Altitude Angel promuove questa visione e fornisce dati affidabili dello spazio aereo necessari per l’implementazione”.
Richard Parker, Founder & Chief Executive Officer di Altitude Angel, ha affermato: “Siamo onorati di collaborare con DJI su questo importante aggiornamento di GEO e speriamo di lavorare a stretto contatto su altri proggetti importanti. Lavoriamo duramente per offrire i migliori servizi di dati e droni ai nostri clienti a livello globale e accogliamo il riconoscimiento del valore nella nostra piattaforma Guardian da parte di DJI, che consentirà ai loro clienti di volare in sicurezza e accedere così a un maggiore spazio aereo”.
In Europa, GEO 2.0 sarà introdotto gradualmente a partire da fine mese. I clienti di DJI dovranno aggiornare la loro app di controllo del volo DJI GO 4 e il firmware del drone per garantire l’implementazione di questi miglioramenti. Ulteriori informazioni su GEO 2.0 possono trovarsi su dji.com/flysafe. DJI incoraggia le autorità e gli operatori di droni a condividere informazioni sulle zone esistenti per migliorare l’esperienza GEO per i clienti e mantenere la sicurezza e protezione delle operazioni di droni.
Informazione su DJI Geofencing
La prima volta che DJI ha creato No-Fly Zones per i suoi droni è stato in 2013, e ha introdotto il sistema GEO più preciso tre anni dopo, aggiungendo aggiornamenti in tempo reale e nuove zone per prigioni e centrali nucleari, fornendo allo stesso tempo un sistema di auto-sblocco flessibile per i professionisti. Entrambi i sistemi hanno dimostrato che la stragrande maggioranza dei piloti di droni desidera volare in modo sicuro e responsabile, e desiderano una guida di facile utilizzo per aiutarli a capire lo spazio aereo.
DJI Geofencing utilizza GPS e altre segnali satellitari di navigazione per aiutare automaticamente a impedire ai droni di volare vicino a luoghi sensibili come aeroporti, prigioni, centrali nucleari ed eventi di alto profilo.
In alcuni luoghi, un drone DJI non può decollare o volare all’interno di un area sotto il controllo di Geofencing senza un’autorizzazione speciale. I piloti di droni con un’account DJI verificata possono sbloccare alcune zone se hanno delle raggioni legitime e le approvazioni necessarie. Tuttavia, le aree più critiche richiedono dei passagi extra da DJI per poter essere sbloccate. DJI ha semplificato il processo di approvazione in modo che i piloti di droni professionali con l'autorizzazione a volare in luoghi sensibili possano ricevere i codici di sblocco entro 30 minuti presentando una richiesta online.
L'espansione della copertura europea significa che GEO 2.0, il sistema Geofencing più avanzato di DJI, sarà ora disponibile in 19 paesi in più rispetto al sistema GEO originale lanciato nel 2016. I nuovi paesi sono: Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia , Grecia, Ungheria, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Malta, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia. Questi vengono aggiunti agli attuali 13 paesi GEO che saranno inoltre aggiornati a GEO 2.0: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svizzera e Regno Unito.
GEO 2.0 applica le restrizioni di Geofencing più restrittive a un rettangolo largo 1,2 chilometri (3/4 miglia) attorno a ciascuna pista e ai percorsi di volo tridimensionali alle due estremità, dove gli aeroplani salgono e scendono. Restrizioni di Geofencing più flessibili si applicano a un'area ovale entro 6 km (3,7 miglia) da ogni pista. Questa forma di papillon apre più aree ai lati delle piste per usi vantaggiosi dei droni, così come aree a bassa quota a più di 3 chilometri (1,9 miglia) dalla fine di una pista, mentre aumenta la protezione nei luoghi in cui gli aerei tradizionali volano realmente.
Le nuove aree di confine di DJI attorno alle piste aeroportuali si basano sullo standard dell'annesso 14 dell' Organizzazione internazionale dell'aviazione civile su la sicurezza dello spazio aereo vicino alle piste. DJI ha inoltre consultato le organizzazioni aeronautiche su come migliorare le funzionalità di Geofencing nelle zone vicine alle strutture aeroportuali. La classificazione degli aeroporti di DJI si basa sul tipo di aeroporto, sul numero di passeggeri, sulle operazioni e su altri fattori che influenzano la sensibilità dello spazio aereo attorno a un determinato luogo.
Utilizzando questi parametri aeronautici, DJI ha adattato il Geofencing in modo da prendere in considerazione una più ampia varietà di rischi dello spazio aereo e degli aeroporti, permettendone l’utilizzo nei suoi droni in tutto il mondo, indipendentemente dalle normative aeronautiche in vigore o in corso di sviluppo in molti Paesi.
Mentre il sistema GEO di DJI fornisce agli operatori di droni informazioni che li aiutano a prendere decisioni intelligenti su dove e quando volare in sicurezza, ogni utente ha la responsabilità di garantire che qualsiasi volo specifico sia condotto in sicurezza in conformità con le normative applicabili, che spesso differiscono da un operatore a un altro. Questo grafico prova come GEO 2.0 applica principi di spazio aereo dettagliati e basati sul rischio allo spazio aereo intorno agli aeroporti che può essere considerato un rischio relativo alto, medio e basso.
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