Tra le iniziative di Rescue Drones Network la proposta di uno scenario operativo con relative prescrizioni per adeguare la normativa droni alle esigenze delle "operazioni di pubblica utilità e di pubblico interesse".
Si è tenuta sabato scorso presso la cittadella militare delle Cecchignola a Roma la prima assemblea di Rescue Drones Network. La seduta pubblica della mattinata ha visto presenti, oltre alle decine di soci di RDN, diversi rappresentanti delle istituzioni, tra le quali il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, Il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, il Corpo Militare dell'Ordine di Malta, ENAV, Eucentre e di enti ed aziende che si occupano di Soccorso.
Dopo i saluti dei diversi relatori che hanno confermata la volontà di affiancare RDN nel suo ambizioso progetto, è stata presentata la realtà attuale dell'associazione di Volontariato che ha ricevuto in pochi mesi dalla nascita quasi 300 richieste di adesione da piloti professionali di SAPR, Polizie Locali, centrali del 118, controllori del traffico aereo, piloti militari e civili, appartenenti alle Forze Armate, Dirigenti della Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, associazioni di volontariato. Oggi sono decine e decine i Volontari operativi dell'associazione con una flotta di centinaia di SAPR e nelle ultime settimane il trend è di oltre 20 nuove richieste al mese.
E' stato sottolineato come da poco tempo l'adesione al network passa anche attraverso il superamento di un test di ammissione proprio per garantire alle Istituzioni alle quali si offrono i servizi, una struttura affidabile e qualificata. RDN oggi è la prima rete strutturata al mondo per l'impiego dei SAPR nelle attività di soccorso ed a breve diverrà una realtà europea, dopo le sollecitazioni ricevute da altri Paesi del nostro continente a seguito della sua presentazione ufficiale alla conferenza di Madrid dei mesi scorsi.
La parte più importante dell'evento era la presentazione delle linee di attività per il 2019 che sono state illustrate con un corposo documento. Presentata, quindi, anche la struttura operativa che si basa su uno schema già collaudato che vede diversi ruoli (Operations Managers, Mission Managers, Team Leaders). La parte relativa all'operatività dei SAPR prevede diversi ruoli:
- DSP (Drone SAR Pilot)
- DSS (Drone SAR Specialist)
- DSC (Drone SAR Crew)
A questi si affiancano i relativi Instructor.
Per i piloti sono previste diverse abilitazioni progressive (A1, A2 e A3) che si raggiungono con vari criteri (tempo di volo, valutazione media sulle operazioni e superamento skill test teorici e pratici). Tutti i volontari vengono formati con percorsi formativi integrati, di base, per attività di protezione civile per le attività SAR a mezzo droni.
L'aspetto che il Direttore delle Operazioni Gian Francesco Tiramani ha sottolineato con più forza è quello della necessità di "mettere a sistema" le varie potenzialità espresse sia dalla Pubblica Amministrazione (come i VVF ed i Corpi di Polizia) che dai volontari che stanno inserendo progressivamente i SAPR nelle loro attività Rescue ma in modo del tutto autonomo e senza alcun coordinamento. Proprio per Questo RDN chiede con forza che il Dipartimento nazionale della Protezione Civile attivi una cabina di regia che scriva le regole del gioco.
I mezzi da impiegare devono essere classificati e censiti ai fini del loro utilizzo in questo settore, i piloti e gli specialisti devono essere adeguatamente formati ed abilitati per gli specifici scenari di utilizzo e l'intervento deve seguire protocolli studiati, sperimentati e codificati istituzionalmente. RDN ha presentato il suo contributo con un dettagliato piano formativo che è già in condivisione con Enti come lo stesso Dipartimento nazionale di Protezione Civile, il Comando dei VVF e l'Aeronautica Militare.
Altra questione sul tavolo è quella normativa con Enac che dal gennaio dello scorso anno, quando attivò il tavolo istituzionale proprio per la modifica regolamentare relativa all'impiego dei SAPR nelle operazioni di pubblica utilità, non ha più portato avanti la questione, limitandosi ad assicurare a più riprese che avrebbe provveduto con celerità. Anche in questo caso RDN ha elaborato un sostanzioso documento che, dopo una premessa destinata alle motivazioni di diritto ed all'analisi del rischio specifico, propone un nuovo scenario con le relative prescrizioni tecniche ed operative da prevedere per le "operazioni di pubblica utilità e di pubblico interesse" che riguardano in gran parte le attività di soccorso ma anche quelle svolte da privati su richiesta della Magistratura e degli Organi di Polizia.
Nella seduta pubblica sono stati Illustrati anche i progetti internazionali e nazionali ai quali RDN è stata invitato e ai quali partecipa attivamente. Presentati anche la linea di DPI che sono stati studiati e progettati per garantire la necessaria protezione ai Volontari del Network e dei quali prenderà il via la produzione nelle prossime settimane.
La mattinata si è conclusa con la presentazione di 3 importanti progetti:
- Loc8: un software di ispirazione USA (al cui test partecipa RDN) che consente di individuare più agevolmente le persone scomparse grazie all'analisi dei set di immagine acquisiti con i rilievi aerei, indagati con i dati delle immagini o le informazioni sull'abbigliamento della persona ricercata.
- LiFE: una piattaforma sviluppata direttamente da RDN che consente di realizzare una rete wireless indipendente sul campo delle operazioni per consentire ai diversi operatori del soccorso impegnati localmente di visualizzare sui loro devices le immagini in arrivo dai droni; immagini che vengono anche ritrasmesse sempre in diretta ai Centri di Comando e Controllo che possono così prendere decisioni mirate su come modulare i soccorsi. Nella sala della convention sono arrivate immagini da diverse parti d'Italia, il tutto con una latenza massima di 6 secondi.
- OPS!: sempre una piattaforma realizzata direttamente da RDN per la gestione di tutte le operazioni di soccorso, compreso il tracking in tempo reale dei SAPR impegnati nelle operazioni visualizzabili su mappa insieme alle info sullo spazio aereo, sul traffico aereo manned nella zona, sulla situazione incendi, sui fulmini e sul meteo. Testato nella stessa sala in tempo reale anche un sistema che, prendendo spunto da altre esperienze simili, consente di ampliare all'infinito la connessione delle piccole radio PMR che possono collegarsi via internet a smartphone o computer in qualsiasi parte del mondo senza bisogno di ripetitori appositi.
Il pomeriggio era riservato ai soli soci che hanno approvato il nuovo statuto sociale - che si adegua così anche alle ultimissime indicazioni per gli Enti del Terzo Settore - il bilancio consuntivo 2018, quello preventivo 2019, le linee guida per l'anno in corso, i nuovi membri cooptati nel Consiglio Direttivo e che hanno eletto i membri della Commissione di Garanzia. Presente all'assemblea anche una troupe del TG5 che ha realizzato un servizio andato in onda nell'edizione delle 13.00 di domenica scorsa.
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