RDN ha sperimentato con successo LiFE, un sistema mobile in grado di trasmettere in diretta le immagini provenienti da diversi droni (per ora DJI e Yuneec) verso le 2 Sale operative nazionali più importanti che si trovano nella capitale. Le operazioni seguite anche dal Capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile in collegamento audio/video.
Sabato scorso sui monti piacentini si è svolto il primo test organico del progetto LiFE con il quale Rescue Drones Network intende offrire alle istituzioni le immagini in arrivo in diretta dai droni chiamati ad intervenire nelle situazioni di emergenza. L’obbiettivo impegnativo della giornata era appunto quello di realizzare – per la prima volta in Europa - un sistema mobile in grado di trasmettere in diretta le immagini in arrivo da diversi droni (per ora DJI e Yuneec) verso le 2 Sale operative nazionali più importanti che si trovano nella capitale: quella del Dipartimento nazionale della Protezione Civile e quella del Dipartimento dei Vigili del Fuoco presso il Ministero degli Interni.
Una trentina i professionisti coinvolti sui monti piacentini in arrivo da diverse regioni (Calabria, Campania, Marche, Toscana, Emilia, Piemonte, Liguria e Lombardia); a loro si sono uniti altri piloti e specialisti che erano attivi nelle stesse ore in un’area nel comune di Campagnano in provincia di Roma. L’area del Monte in comune di Morfasso (PC) è stata scelta proprio perché non avendo copertura radiomobile ed utenze elettriche disponibili riproduce molto da vicino la situazione che si presenta di norma in occasione di un evento calamitoso per cui RDN ha dovuto provvedere in modo completamente autonomo.
LiFE è un progetto pensato e realizzato interamente da RDN e prevede una rete di server per lo streaming dislocati in diverse località in Italia ai quali accedono i device dei piloti in modo che i singoli feed arrivino ad una regia mobile che poi distribuisce alle istituzioni individuate, con le necessarie sovrapposizioni e titolazioni. In questo caso sono stati utilizzati server dislocati a Napoli, Piacenza e localmente. I tecnici (volontari) di RDN hanno provveduto, quindi, a realizzare una rete dati wireless che copriva diversi chilometri e che ha consentito di raggiungere i team che hanno operato anche in zone limitrofe, il tutto alimentato da potenti sistemi a batteria che sono in grado di garantire decine di ore di autonomia senza dover ricorrere a gruppi elettrogeni.
Nel prato antistante il Santuario di S. Franca è stata delimitata ed organizzata la zona di volo con 2 piazzole per il decollo e l’atterraggio dei diversi droni impiegati; un’altra area è stata predisposta nella zona della frana di Colombello, ai confini con il comune di Gropparello. Il coordinamento di tutte le operazioni avveniva nel LCC (Loca Control Center) allestito proprio nel porticato del Santuario dove si trovavano l’Operativo Voli (che coordina tutte le attività di volo locali e remote) e la Segreteria Emergenze che si occupa di tutta la parte logistica.
La connessione con il resto del mondo era garantita da un apposito link messo in piedi in loco da un’azienda svizzera (LeoLive TV) attraverso il quale sia i dati che le comunicazioni VOIP potevano raggiungere le stazioni di controllo a terra, i server di RDN e quindi i destinatari in qualsiasi parte del mondo, appoggiandosi su satelliti geostazionari con banda garantita. Dopo i diversi allestimenti ed i complessi test (il tutto non ha funzionato subito perfettamente, visto che gli organizzatori non hanno volutamente preparato nulla in precedenza, cercando di replicare quanto più possibile una situazione reale) finalmente nel primo pomeriggio si sono alzati in volo contemporaneamente diversi droni sia dal Monte S. Franca, che dall’area della frana del Colombello così come dall’area romana.
La regia mobile coordinata dal Direttore delle Operazioni Gian Francesco Tiramani e dal Vice Alessandro Vetrò ha così mixato le immagini in diretta dall’alto e le mappe con la posizione dei diversi droni (il sistema di tracking è sempre realizzato internamente da RDN) che sono state trasmesse alle centrali operative di Roma i cui funzionari hanno così potuto ricevere informazioni importanti per valutare la situazione, il tutto con soli 6 secondi di ritardo. Grande prova, poi, del drone Matrice 210 dotato di telecamera con potente zoom che è stato in grado di inquadrare una porzione di poche tegole di un tetto da oltre un chilometro di distanza. Anche le riprese con termocamere sono state trasmesse in diretta alle centrali istituzionali dimostrando quanto possa cambiare la valutazione degli eventi con la visione dall’alto. Il sistema satellitare e la regia mobile hanno garantito la trasmissione contemporanea di diversi segnali senza alcun decadimento apprezzabile, senza interruzioni e con un impegno di banda ben controllato.
La sorpresa più grande della giornata e la testimonianza dell’importanza dell’esercitazione è stato il collegamento in audio e video con S. Franca del dott. Angelo Borrelli, Capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile che ha seguito per quasi un’ora le diverse operazioni e ha poi colloquiato con il sindaco di Morfasso, Paolo Calestani e con i volontari presenti. Borrelli ha sottolineando il grande interesse che il Dipartimento Nazionale sta dimostrando rispetto all’impiego dei droni per il supporto alle operazioni di soccorso. Il Capo Dipartimento ha anche ricordato le azioni che lo stesso Ente, proprio su sollecitazione di RDN, sta portando avanti con ENAC ed ENAV per consentire a queste nuove tecnologie di essere sempre più efficaci anche superando alcuni limiti normativi che non ne consentono un uso adeguato alle necessità. Borrelli ha infine confermato a Tiramani che il progetto di RDN è seguito molto da vicino dal Dipartimento e che lui stesso sarà presente personalmente ai prossimi test.
Alcuni piloti di droni, con i relativi specialisti ed i team leader di coordinamento, si sono spostati più a valle, appunto nell’area della frana che si è riattivata recentemente. Qui alcuni volontari di RDN hanno installato in pochi minuti una stazione radio ripetitrice per consentire di ricevere ed inviare dati al Centro di S. Franca che aveva il compito di coordinare i voli locali destinati ad effettuare rilievi aerofotogrammetrici sulla frana stessa e sulle abitazioni vicine. Lo scopo era quello di realizzare nel più breve tempo possibile modelli bi e tridimensionali dell’area che sarebbero stati poi messi a disposizione delle centrali operative in meno di un’ora: nella realtà questa metodologia permetterà di fornire tutte le informazioni utili sulle zone colpite da eventi calamitosi a chi deve organizzare tempestivamente i soccorsi, consentendo di avere un’idea precisa dell’estensione dell’area, della gravità di massima dei danni, della disponibilità di percorsi di accesso per i mezzi di soccorso e di aree idonee per atterraggio di elicotteri e per allestimento di strutture di assistenza..
Alle operazioni sulla frana hanno partecipato anche 5 ingegneri della Fondazione Eucentre di Pavia che gestisce un centro di eccellenza europea che si occupa dell’ingegneria sismica e, più in generale, dell’ingegneria della sicurezza e che ha un apposito team SAPR; i soci di Eucentre sono il Dipartimento nazionale di Protezione Civile, l’INGV e le 2 Università di Pavia.
Tiramani, in conclusione delle operazioni ha sottolineato la grande soddisfazione per la capacità progettuale del Network che nelle ultime settimane è stato chiamato a partecipare a diversi progetti europei, aggiungendo: “Sono orgoglioso come responsabile Operazioni di RDN di aver scritto con i nostri Volontari un pezzettino importante della storia dei droni per il soccorso che, come ricordava Angelo Borrelli, Capo Dipartimento della Protezione Civile, porterà sicuramente un miglioramento significativo alle attività di soccorso a beneficio dei tutta la collettività”. Tiramani ha poi concluso “Ringrazio che si è fatto centinaia di km per esserci, per metterci la faccia portando competenze tecniche di altissimo livello, così come ringrazio Eucentre i cui ingegneri sono saliti su queste splendide montagne per offrire un contributo determinante e saluto particolarmente l’amico Borrelli che in questa giornata ha voluto dedicarci tempo prezioso proprio perché crede concretamente nel progetto e noi ne siamo orgogliosi e fieri”
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