A Milano operatore autorizzato Prefettura, ENAC e Comune costretto ad interrompere la missione con il drone

Pubblichiamo una comunicazione che abbiamo ricevuto da un nostro lettore che, stando a quanto riportato, evidenzia come può esserci la possibilità di non riuscire a portare a termine una missione professionale con un drone, nonostante si abbiano tutte le autorizzazioni del caso, a causa di eventuali controlli prolungati e ripetuti, in questo caso a quanto pare anche ostativi.

Pubblichiamo una comunicazione che abbiamo ricevuto da un nostro lettore che, stando a quanto riportato, evidenzia come può esserci la possibilità di non riuscire a portare a termine una missione professionale con un drone, nonostante si abbiano tutte le autorizzazioni del caso, a causa di eventuali controlli prolungati e ripetuti, in questo caso a quanto pare anche ostativi.

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• di Luca Ugolini - Dronekorp.com

Sabato mattina, 28 settembre, mi trovavo in centro a Milano, via Dante, per riprendere con un drone Spark alleggerito 300 grammi, rispondente all'art. 12 comma 5 del Regolamento ENAC SAPR attualmente in vigore e riconosciuto come intrinsecamente inoffensivo (ndr: dello stesso tipo ritratto nella nostra foto in alto), l'allestimento e la prima giornata dell'evento "Pet Street Purina".

Per comprendere bene la situazione bisogna chiarire che per operare in quell'area e ad una quota massima di 45m bisogna essere in possesso di tre autorizzazioni, il Nulla Osta della Prefettura perchè l'area è la LIR-9, l'autorizzazione di ENAC rilasciata in base al Nulla Osta della Prefettura come da ATM03 e l'autorizzazione del Comune per effettuare delle riprese video. Ovviamente io ero in possesso di tutti e tre i permessi.

All'alba comincio i miei voli per documentare le operazioni di allestimento e tutto procede regolarmente. Verso le ore 12:00 vengo notato dalla pattuglia dei VVUU che lì staziona in maniera permanente (impossibile non notarmi visto che indossavo la mia bella pettorina ad alta visibilità ed avevo lo Spark in mano) che procede ad un controllo e verifica dei miei permessi. In un primo momento, appena mi vedono, mi dicono che è vietato volare ed è impossibile che io abbia le autorizzazioni, gliele mostro e dopo aver verificato con la loro Centrale e la Questura che i permessi erano veri mi lasciano continuare il mio lavoro.

Terminata la verifica gli domando se potevo proseguire tranquillamente perchè oramai in Centrale sapevano che ero lì autorizzato oppure se dovevo aspettarmi altre verifiche da altri agenti, mi rispondono che anche se in Centrale sanno tutto loro non possono prevedere cosa faranno gli altri agenti. Tutta questa verifica dura 30 minuti, periodo nel quale ovviamente non ho potuto volare e fare riprese. Questo controllo me l'aspettavo e l'avevo considerato.

Alle ore 14:00 cambia il turno e cambiano i vigili e qui inizia la disavventura. Io oramai avevo già fatto la maggior parte delle riprese ma mi mancava una situazione che si sarebbe svolta probabilmente dalle 15:00 alle 16:00, quindi verso le 15:30 ritorno sul punto dove avrei dovuto volare. Uno dei due agenti mi vede e mi dice che non posso volare, gli mostro le autorizzazioni e gli dico che sono già stato controllato, lui mi risponde che deve controllare lui. Inizia dicendo che l'autorizzazione della Prefettura non ha nessun valore perchè è ENAC che autorizza i voli, gliela mostro comunque ma mi domanda l'originale che ovviamente non esiste perchè l'ho ricevuta via PEC, non è però soddisfatto.

Gli faccio presente che ho anche l'autorizzazione di ENAC, mostro l'email e mi risponde che è una semplice email che avrei potuto creare io (Calisto Tanzi docet) mentre lui vuole un foglio intestato dell'Ente con timbro e firma. Poi guarda il drone e dice che ha sì i paraeliche ma che in caso di impatto non servono a niente. Fortunatamente i dati stampati sull'etichetta obbligatoria sul drone sono gli stessi di quelli indicati sulle autorizzazioni.

A questo punto mi chiede dove avrei voluto volare e gli spiego che l'avrei fatto sopra la mia testa (non avevo nessuno intorno nel raggio di 4/5m) in verticale perchè non avevo necessità di spostarmi anche se ero autorizzato ad allontanarmi di 80m, mi risponde dicendo che io non posso volare perchè "è vietato volare sopra gli assembramenti di persone" che tra l'altro non c'erano. Gli spiego la differenza tra il volare "sopra" e il volare "vicino" alle persone che per lui erano un assembramento, gli ripeto che io sarei stato fermo sulla mia verticale ma mi risponde che "se tira un colpo di vento il drone può andare sopra le persone" e che quindi "avrei dovuto recintare l'area e usare un cavo come fanno tutti gli altri".

Il mio cliente, che era in piedi come me dalle 4 di notte, rivolgendosi al vigile in modo esplicito gli domanda se io potevo volare o no e proseguire nel mio lavoro per cui lui mi pagava ma riceve come risposta un bel secco NO.

Alla fine ho perso un'ora a spiegargli tutto e nel frattempo però è passata anche la particolare situazione che dovevo riprendere, quindi prendo le mie cose e me ne vado. Tutta questa storia mi ha insegnato che come Pilota ed Operatore ho anche dei diritti oltre ad avere tanti doveri. Successivamente ne ho parlato con alcuni colleghi più esperti di me e con un legale, tutti mi hanno detto che avrei dovuto chiamare i Carabinieri per far documentare quanto accadeva e, visto che io stavo subendo un sopruso, di valutare se procedere eventualmente con un esposto. Ancora sto valutando. PS: le prossime volte mi porterò anche il Regolamento stampato e lo Zingarelli per farlo comprendere.

Luca Ugolini - Dronekorp.com