In vigore U-space: la nuova frontiera della gestione del traffico aereo droni
Ieri, 26 gennaio 2023, è entrata in vigore la normativa U-space dell'Unione Europea. L'Italia e i Paesi membri EASA ora possono istituire le zone geografiche U-space dove i droni potranno svolgere operazioni sempre più complesse, ad esempio al di fuori della linea visiva (BVLOS), sopra le persone, in modo autonomo/automatico, di notte etc. supportati da un insieme di servizi erogati da fornitori certificati (USSP) che garantiranno l'integrazione in sicurezza dei droni con altri droni e con gli aeromobili con equipaggio.
Gli USSP coordineranno le operazioni dei droni con i fornitori di servizi di navigazione aerea (ANSP) e gli scambi di dati tra USSP, ANSP e operatori di droni saranno garantiti dal fornitore di servizi di informazione comune (CIS).
Una zona geografica complessa a cui possono accedere soltanto i droni operati con l'ausilio dei servizi base U-space che sono: identificazione elettronica trasmessa in rete, informazioni geografiche (GEO-awareness), la possibilità di richiedere l'autorizzazione per il volo, le informazioni sul traffico aereo. A questi si aggiungono i servizi facoltativi: informazioni meteo e la verifica della conformità ai requisiti U-space.
Non tutte le zone geografiche diventeranno U-space, la priorità verrà data per le zone in cui si prevede un largo numero di operazioni, con traffico aereo consistente, come ad esempio nelle grandi città , in prossimità di aeroporti etc.
U-space non si applica alle operazioni UAS effettuate nell’ambito di club e associazioni di aeromodellismo che hanno ricevuto un’autorizzazione in conformità all’articolo 16 del regolamento di esecuzione (UE) 2019/947 e ai droni < 250 grammi costruiti da privati con velocità massima 19 m/s e quelli con marcatura C0.
Si tratta di un importante traguardo raggiunto da EASA anche se non mancano i problemi. Infatti, soltanto il 20 dicembre 2022 EASA ha pubblicato l'aggiornamento delle linee guida e dei metodi accettabili di conformità , tra l'altro ancora in bozza. Informazioni dettagliate necessarie per iniziare la pianificazione e la designazione delle prime zone geografiche U-space.
Inoltre, ci sono ancora incertezze su quando e come verranno certificati i primi USSP e, soprattutto, in Italia manca ancora un preciso modello di business che possa sostenere U-space. In mancanza di investimenti statali e/o di grandi player di mercato, i costi per l'implementazione e il funzionamento di una zona U-space rischiano di ricadere interamente sulle spalle degli operatori di droni rendendo anti economiche le missioni e le applicazioni che intendono svolgere.
Per questi e altri motivi pensiamo che passerà del tempo prima di poter vedere in Italia le zone geografiche U-space operative. Per consultare il regolamento U-space: Link EASA
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