L'highline è una disciplina sportiva che consiste nell'attraversare in equilibrio un particolare camminamento, costituito da una fettuccia larga soli 2.5 centimetri, che collega in alta quota due montagne. Uno dei maggiori esponenti di questa disciplina è l'altoatesino Armin Holzer, detentore di svariati record. Molte le sue imprese epiche, tra cui il primo Highline nel 2011 alle Tre Cime di Lavaredo, a quasi 3000 mt. di altezza.
Nell'Ottobre 2012 Armin Holzer e i suoi amici, Ale d'Emilia, Niccolò Zarratini e Aldo Valmassoi, si sono prestati ad essere filmati mentre effettuavano un Higline sul monte Piana, sopra a Misurina a quota 2600 mt. In questa occasione è stato utilizzato anche un drone multirotore operato da una società specializzata in riprese con mezzi aerei a pilotaggio remoto, la Aircopter Aerial Filming di Avellino, in coordinamento con Marco Monti, fotografo e cameramen professionista, e Kurt Moser, esperto cameramen e responsabile del 3D.
Ne abbiamo parlato con il pilota di allora, Giorgio di Marzo Capozzi:
" Ciao Danilo, grazie per l'interessamento con piacere vi racconto questa fantastica esperienza."
Complimenti per l'impresa Giorgio ! Non deve essere stato facile operare in quella situazione. Quali sono state le maggiori difficoltà che avete incontrato e come le avete risolte?
" Le difficoltà sono state tante, per raggiungere il luogo abbiamo percorso un sentiero con Jeep e successivamente 45 minuti di camminata a piedi. Per noi che non eravamo abituati a quelle quote è stata dura, per non parlare di tutto il materiale da trasportare come le batterie e i vari mezzi. Fortunatamente i ragazzi si sono fatti carico della roba più pesante come le batterie, oltre 40kg. Avevamo previsto dieci o dodici voli. Arrivati in vetta non mi aspettavo uno scenario di quel tipo, il mio sguardo si perdeva nell'infinito, di fronte a me le Tre Cime di Lavaredo. Dovevamo sistemarci per iniziare, non potevamo perdere tempo con la paura che potessero cambiare le condizioni meteo. Ricordo che l'altra parte dello staff mi parlava ma io ero completamente assente , ero nervoso e cercavo di calmarmi , con lo sguardo cercavo conforto in qualche punto pianeggiante per il decollo, ma non ne trovavo molti."
"Purtroppo no, in un rientro ha effettuato un accelerazione improvvisa con movimento sulla coda con un evidente drift, fortunatamente sono riuscito a contrastare e ridurre il gas fino a quando non si è stabilizzato."

"Bella domanda , la paura era proprio questa: che al minimo errore il multirotore potesse precipitare giù. Quindi abbiamo optato per prendere il mezzo con le mani in fase d'atterraggio, nonostante il peso e la pericolosità"
Hai usato automatismi nel pilotaggio?
"A quella quota ho dovuto pilotare il mezzo completamente in modalità manuale, non mi fidavo del sensore barometrico perché non sapevo come potesse reagire visto che il regista mi aveva chiesto di scendere nel dirupo per poi scoprire in risalita la roccia e i ragazzi in bilico sulle fettucce. Sono riuscito a utilizzare la modalità Atti nella traslata verso Armin perché serviva un inquadratura molto lenta e pastosa. Avevo le mani fredde e a volte l'adrenalina saliva alle stelle dovevo fare grossi respiri per tenere i pollici saldi ed essere preciso."
Indossavi dei guanti particolari per muovere gli stick del radiocomando a quelle temperature, che immagino, non fossero proprio comfortevoli?
"Si avevo dei guantini da pesistica, con la punta delle dita tagliate per avere sensibilità sugli stick , ma le mani erano freddissime."
Con quale tipo di telecamere avete girato?
"Visto che dovevamo girare in 3D, inizialmente stavamo montando le Sinacam, ma la sera prima abbiamo avuto un problema ed abbiamo ripiegato su due Sony del peso di 3.8kg totali.
Puoi dirci le caratteristiche del drone che hai pilotato ?
"Il mezzo era un 8 motori, frame Droidworx rinforzato con altri tubi a innesto all'interno, piatti di alluminio per i motori. Motori Kopterworx ed eliche Xoar. Come Elettronica, la famosa DJI WKM. Le batterie erano da 16A a 5 celle. Pesava circa 13.5kg al decollo."
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Giorgio di Marzo Capozzzi, il pilota |
"Fortunatamente ho scoperto che non soffro di vertigini, ma la paura era molta non lo nego. Sarà stata anche l'adrenalina e, come ho detto, non mi aspettavo uno scenario del genere. Fortunatamente hanno optato per assicurarmi con corde alla roccia perché in alcuni punti era veramente a limite"
E' possibile visionare le immagini aeree riprese dal drone, le avete pubblicate?
"Il regista era molto geloso delle bellissime immagini e purtroppo ci ha inviato solo alcuni spezzoni a bassa qualità e tutte distorte e rallentate. Ho il sentore che non voleva proprio darcele, anche se abbiamo lavorato gratis per loro."
Alla luce di quanto ci hai detto, rifaresti la medesima esperienza?
"Adesso si, sono più preparato ad uno scenario del genere anche se ogni volo è stata una scommessa e ad oggi posso dire di averla vinta. Spero di rivederli questa estate per altre riprese."
Puoi dirci due parole sui ragazzi che hanno compiuto quell'incredibile highline?
"Ho avuto modo di stare un po con loro dopo le riprese al loro rifugio, posso solo dire che sono eccezionali dal punto di vista atletico e umano, persone fantastiche. Un ringraziamento a Marco Monti e Kurt Moser."
Grazie Giorgio per aver condiviso con i lettori di Quadricottero News questa fantastica esperienza, alla prossima.
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