Droni: per l’ICAO sono tutti aeromobili, per EASA alcuni no

Grazie ai viaggi ed ai reportage di Olivier Fontaine, responsabile di SAPRITALIA, che in questi mesi si è recato a Montreal al Simposio mondiale dei droni dell’ ICAO e la settimana scorsa a Bruxelles a RPAS2015, possiamo capire meglio come si sta evolvendo la situazione per quanto riguarda i piccoli droni civili al di sotto dei 25 Kg. di peso. La categoria che più delle altre sta riscuotendo un successo mondiale.

Una delle conclusioni a cui si può arrivare è che mentre l’ ICAO in questo periodo storico considera aeromobile qualsiasi mezzo volante pilotato in remoto ,  EASA con le sue linee guida “ Concept of Operation “ risulta essere più illuminata, classificando questi mezzi in modo diverso se rientrano nella OPEN CATEGORY le cui operazioni a basso rischio non richiedono droni certificati in modo aeronautico e addirittura per i mezzi sotto i 500 grammi di peso, sempre per quanto riguarda le operazioni a basso rischio, non pone limitazioni esentandoli in toto.

Rileggiamo cosa prevede EASA con la OPEN CATEGORY, un argomento che avevamo già trattato in questo articolo

OPEN CATEGORY

Questa categoria è riservata alle operazioni con i droni a basso rischio, non è necessario richiedere permessi alle Autorità Aeronautiche anche nel caso di operazioni commerciali. Nessuna certificazione del mezzo e nessuna licenza per l'operatore e per il pilota. L'open category è pensata per consentire le operazioni semplici e per le piccole e medie imprese per fare esperienza. Il rischio per gli aeromobili è mitigato dalle regole che il pilota deve seguire: 

• Pilotaggio a vista ad una distanza massima di 500m
• Altezza massima di 150m
• A distanza da aeroporti e altre aree sensibili per la sicurezza

Il rischio per le persone a terra è mitigato dall'uso di droni a bassa energia cinetica e attraverso le distanze minime da mantenere dalle persone. Volare sopra le teste della gente, sopra gli assembramenti, è vietato ma i voli sopra poche persone non coinvolte nelle operazioni è consentito anche nelle città e nelle aree popolate. Come detto, non viene richiesta la certificazione del mezzo ma possono essere richiesti gli standard industriali. Prevista una sorta di esenzione dall’ottemperare agli standard industriali per i mezzi sotto i 500 grammi

Scrive Olivier Fontaine sul Blog SAPRITALIA:

l’EASA in un suo intervento ha preso una posizione sorprendente, critico nei confronti del “vecchio spirito aeronautico”. Ma soprattutto si pongono la questione di mettere in discussione la definizione dei mezzi utilizzati nell’ambito della categoria “open” come mezzi non facenti parte dell’aeronautica. Questo significherebbe un terremoto per i principi approvati a Montreal dall'ICAO. Deduciamo quindi che la questione dei limiti delle operazione di tipo “open” è in fase di discussione, probabilmente molto accesa. Infine, l'EASA ha annunciato una campagna di consultazione pubblica con la comunità RPAS.

ENAC SULLA BUONA STRADA CON IL NUOVO REGOLAMENTO DEL 6 LUGLIO

L’Open Category sembra aver ispirato anche l’ ENAC per le operazioni a basso rischio in Italia. Con la nuova versione del regolamento che emanerà tra 4 giorni  estenderà il V70 attuale al V150 ed estenderà la distanza massima orizzontale del mezzo dal pilota a 500metri di raggio. Altre facilitazioni riguardano il pilota, con visita medica semplificata ( classe IV – LAPL ) e addirittura super semplificazioni per i mezzi sotto i 300 grammi sulla falsariga di ciò che vorrebbe fare EASA per i 500 grammi. Per questi mezzi < 300g. non sarà necessario avere l’attestato da pilota ma soltanto iscriversi come operatore.

In conclusione,  mentre quelle EASA sono facilitazioni ancora in bozze ed intenzioni, bisogna riconoscere che ENAC le fa diventare operative seppur ponendo restrizioni rispetto all’ OPEN CATEGORY originale. Tuttavia la strada a nostro avviso è quella giusta considerando anche l’azione mediatrice delle associazioni di categoria che qualche risultato tangibile lo hanno portato a casa, come l’eliminazione del divieto di volo nelle CTR GND,  e che lavoreranno sicuramente per risolvere e smussare i numerosi aspetti normativi che ancora non funzionano. Vedremo…