D-Flight a Dronitaly, i Droni Open Category non potranno volare ovunque se non autorizzati caso per caso

Registrazione di tutti i droni sopra i 250g e precisazioni su dove potranno volare di "default" droni Open Category.

Il regolamento europeo droni, che ancora per un mesetto sarà sotto scrutinio del Parlamento Europeo e del Consiglio per essere presumibilmente emanato entro giugno 2019 con applicabilità giugno 2020, per le Open Category, in particolare per le categorie più leggere C0 (drone < 250g) e C1 (drone <  900g ma nel periodo transitorio dovranno essere < 500g - leggi: Bocciati i droni 900g nel periodo transitorio EASA), prevede che chiunque potrà condurre un drone seguendo un corso online con superamento di test finale online. 

Le slide EASA sulle Open Category

Nel descrivere le Open Category, EASA le ha indicate come operazioni a basso rischio senza necessità di richiedere autorizzazioni. Su questa affermazione ultimamente sono nati dei fraintendimenti divulgati sui social, su diversi siti di informazione e su Youtube. Si pensa che un drone Open Category sarà libero di volare ovunque una volta che il suo pilota abbia superato il test online. In realtà non sarà così, la frase EASA si riferisce al fatto che non sarà necessario richiedere autorizzazioni per diventare operatore e non sarà necessario fornire l'analisi dei rischi delle operazioni. Tuttavia, chi condurrà un drone Open Category dovrà rispettare le regole di circolazione aeronautica e gli spazi aerei oltre che eventuali disposizioni di Pubblica Sicurezza atte ad inibire zone di volo. In sostanza, un drone Open Category non potrà volare nelle ATZ, nelle zone Ristrette e Proibite etc. esattamente come avviene oggi per tutti i droni. Potrà farlo soltanto dopo ottenimento di specifica autorizzazione. C'è da dire che ENAC ancora recentemente ha promesso di ridisegnare le ATZ per favorire le operazioni con i droni. (Leggi anche: Droni che volano in ATZ, addio al Notam con il sistema ATM-09)

Un concetto che avevamo evidenziato anche noi a febbraio in un articolo dove avevamo anche precisato che è vero che i droni C0 e C1 potranno sorvolare persone non informate ma il tempo di sorvolo dovrà essere minimizzato allo stretto necessario. (Leggi: Un Drone sopra le persone non è uno scherzo, i tempi di sorvolo dovranno essere ridotti nelle Open Category).

Oggi a Dronitaly,  Cristiano Baldoni,  Amministratore delegato di D-Flight società costola di ENAV dedicata al controllo del traffico aereo dei droni e al futuro sistema U-Space, oltre a comunicare che a breve sarà istituita la registrazione obbligatoria degli operatori di tutti i droni (anche ricreativi) superiori ai 250g, ha voluto ribadire questi concetti. "A Roma Drone Conference, dove abbiamo avuto l'onore di avere avuto il rappresentante di EASA, Natale Di Rubbo,  ho tenuto a precisare che i droni Open Category potranno volare al di fuori di spazi aerei non soggetti a restrizioni aeronautiche. - ha detto Baldoni - Siccome l'Italia è popolata da ATZ e da CTR, anche con il regolamento europeo applicato i voli Open Category potranno avere luogo in alcune zone ma in tante altre no, se non attraverso un processo di autorizzazione."

Il punto nodale sarà il sito e il sistema D-FLIGHT dove si auspica che a regime queste ed altre autorizzazioni potranno essere richieste online ottenendo l'esito velocemente senza dover attendere decine di giorni come invece avviene oggi.

Presente anche Davide Savastano, segretario FIAPR, che ci ha voluto rilasciare la seguente dichiarazione in merito a questi argomenti. "Oggi a Dronitaly prima di questo ho assistito ad un altro convegno sui cambiamenti che avverranno con la normativa europea. Mi ha stupito molto un relatore che ha affermato cose che non sono riscontrabili nella realtà dei fatti. E' stato detto che i Centri di Addestramento non sono contenti dei cambiamenti che arriveranno con EASA. Non è così, non è questo il motivo per cui non sono contenti perché i Centri Addestramento sono sempre stati coinvolti direttamente e a volte hanno anche proposto cambiamenti normativi a favore della filiera italiana dei droni. Il vero motivo è quello che questo cambiamento è stato repentino, praticamente senza preavviso anche se poi ENAC dopo l'annuncio shock del workshop del 1 febbraio ha stabilito un periodo transitorio per mitigare l'impatto delle nuove normative sui Centri di Addestramento. I Centri Addestramento non vogliono assolutamente bloccare i cambiamenti introdotti con il Regolamento Europeo. Vogliono però che ci sia un totale cambiamento sia per quanto riguarda i controlli dei droni in volo e in come vengono descritte le Open Category fatto salvo che come abbiamo appena sentito le Open Category nel 90% dei casi non potranno volare nei centri urbani di default perchè si troveranno in ATZ e necessiteranno di autorizzazione. Dunque, ritengo che quanto ho sentito oggi nel citato precedente convegno possa essere travisato in particolare quando è stato detto che i Centri Addestramento non sono favorevoli al cambiamento, così come non ritengo positivo continuare a sottolineare con una certa leggerezza ed approssimazione che i droni C0 e C1 potranno volare ovunque in città e sulla gente anche se viene specificato non assembrata".

D-Flight - Cristiano Baldoni a Dronitaly