Venezia: dopo il drone precipitato in piazza San Marco, tolleranza zero

Lunedi scorso un DJI Phantom 3 è precipitato a Venezia in Piazza San Marco, fortunatamente senza colpire persone. Il pilota, un cittadino Americano, è stato multato con 50 euro ma il procedimento non si è concluso, è ancora in corso di definizione. Siamo andati a Venezia per approfondire la vicenda e a parlare con la Polizia Locale che ha annunciato tolleranza zero sui voli impropri dei droni

Dal nostro inviato:  Marco Formisano “Immagini al volo”

Lunedì pomeriggio uno degli agenti in servizio in piazza San Marco, a Venezia, è stato avvisato da uno dei venditori di souvenir del fatto che a pochi metri dal suo chiosco si era appena schiantato un drone. L’agente, dopo aver raccolto il mezzo da terra, lo ha portato negli uffici della Polizia Locale dove è stato classificato come un quadricottero DJI Phantom 3 Professional.  Poco tempo dopo,  al Comando si è presentato un cittadino Americano che ha dichiarato di essere il proprietario e pilota del drone.

Secondo le prime evidenze, il Phantom 3 sarebbe decollato dall’isola di San Giorgio che dista circa 500 metri dal punto in cui è precipitato. Al ritrovamento, Il quadricottero si presentava sostanzialmente integro nella struttura principale con l’elica posteriore sinistra “sbeccata”, il carrello d’atterraggio fortemente deformato e con il gimbal rotto. La batteria indicava tre tacche di carica. Elementi che farebbero pensare ad una caduta in verticale probabilmente causata dall’ impatto del drone contro uno dei manufatti presenti in piazza San Marco.

Secondo le mie verifiche svolte congiuntamente con lo staff di Quadricottero News il volo è stato condotto all’interno della zona proibita P234, che sostanzialmente interessa l’intera città, e all’interno dell’ ATZ dell’aeroporto “ Venezia Tessera “.

Per approfondire gli aspetti legali,  ieri alle 12 sono stato cortesemente ricevuto dal Commissario Capo della Polizia Locale, Dott. Flavio Gastaldi, responsabile del Servizio Centro Storico di Venezia. Al mio arrivo presso la sezione “Centro Storico”  ho trovato il pubblico ufficiale ben preparato sulla normativa ENAC e sul sistema sanzionatorio con una copia del Prontuario distribuito dal Ministero dell’interno nel 2015 sulla sua scrivania.

Il Commissario Capo mi ha riferito che al cittadino Americano nell’immediatezza dei fatti è stata contestata la violazione del regolamento di Polizia Urbana del Comune di Venezia e comminata la sanzione di 50 euro. Una cifra che poi è stata ampiamente riportata dagli organi di stampa facendo pensare che chiunque possa volare a Venezia rischiando al massimo 50euro.

Non è così, il Commissario mi ha informato che il procedimento è ancora in corso di valutazione e raccolta elementi. Si hanno a disposizione 90 giorni di tempo per decidere di inviare il fascicolo alla Procura della Repubblica e alla Direzione ENAC competente per il territorio.

In effetti dal prontuario reso noto ad oggi ( leggi anche: Droni: ecco il vademecum con le multe diramato alle forze dell'ordine ) si evince che se il volo in questione è stato svolto da un aeromodellista in zona non idonea si dovrebbe applicare l’ Art. 650 c.p. “Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità “ che prevede l’arresto fino a tre mesi ovvero ammenda fino a 206€

Se invece si tratta di operazione specializzata le sanzioni previste sono molto più onerose sia in termini penali che di sanzioni equivalenti ( migliaia di euro ). L’aspetto chiave è appunto la determinazione della tipologia di operazione. Secondo le interpretazioni riferite da dirigenti ENAC in occasione di vari workshop, il volo ricreativo può prevedere riprese aeree a patto che le riprese siano un aspetto secondario del volo. Come se la telecamera fosse un log video. Al contrario,  se si compie un volo finalizzato non al divertimento ma a riprendere particolari obiettivi, sempre secondo le citate interpretazioni , si tratta di operazione specializzata e per svolgerla è necessario ottenere i relativi riconoscimenti / autorizzazioni ENAC.

Al di là di delle questioni tecniche / legali, il Commissario Capo, Dott. Gastaldi, ha evidenziato che questo è il primo episodio che coinvolge direttamente la Polizia Locale di Venezia, ed ha dichiarato che non tollereranno alcun episodio analogo in un’area molto delicata ( per la vicinanza con l’aeroporto Marco Polo e per il fatto che vige l’area proibita P234 ), per i numeri dei turisti giornalieri e, non ultimo, per la presenza di opere dal valore non stimabile protette dalle Belle Arti la cui tutela è garantita anche dalla presenza, proprio in Piazza San Marco del Nucleo Tutela Patrimonio dei Carabinieri.

L’obiettivo è anche quello di disincentivare coloro che intendono arrivare con un drone, senza le idonee autorizzazioni,  pensando di realizzare riprese aeree di Venezia da portare a casa o da rivendere senza considerare le possibili conseguenze di ciò che intendono fare, come dimostra questo caso.