Droni: attestati non convertiti, ENAC sta lavorando alla deroga e invita a non inviare continue richieste

Droni: attestati non convertiti, ENAC sta lavorando alla deroga e invita a non inviare continue richieste

Secondo il regolamento droni in essere, nello specifico l'art. 21 comma 1 e 2 del 947/2019, gli attestati di pilota drone nazionali rilasciati da ENAC (CRO, Operazioni non critiche e A1/A3 + Operazioni non critiche) prima del 31 dicembre 2020 sono scaduti il 1 gennaio 2022. Per evitare la scadenza avrebbero dovuto essere convertiti prima del 1° gennaio 2022. 

Per essere più chiari, gli attestati A1/A3 emessi a partire dal 2021 che riportano la dicitura: "Prova di completamento della formazione online" non sono da convertire e restano validi fino a scadenza.

La necessità di conversione era stata comunicata da ENAC e da noi pubblicata il 6 ottobre 2021 per gli attestati Op. Non Critiche e A1/A3 + Op. Non Critiche, con una procedura semi-automatizzata che doveva seguire l'interessato. Per i CRO analoga procedura di conversione era stata comunicata il 17 novembre 2021.

Essendo scaduti i termini di legge, ENAC ha disattivato la possibilità di conversione, ne abbiamo parlato in questo articolo. Tuttavia, sono ancora moltissimi coloro che per vari motivi, tra cui anche le poche settimane messe a disposizione, non hanno convertito i loro vecchi attestati. Titoli che risultano validi controllando sul portale ENAC ma che in realtà non lo sono per effetto del citato regolamento 947/2019 con conseguenze anche sugli aspetti assicurativi in caso di incidente. 

Con un'informativa pubblicata le scorse ore sul proprio sito, ENAC ha reso noto che "in considerazione della notevole quantità di attestati per operazioni critiche (CRO) e non-critiche (non-CRO) che risultano non convertiti entro la data del 31 dicembre 2021, così come stabilito dal Regolamento (EU) 2019/947, L'ENAC sta provvedendo a porre in essere le previste procedure di deroga nazionale in ambito EASA per permettere di aprire una nuova finestra temporale e consentire la conversione degli attestati emessi a livello nazionale nei corrispondenti attestati per le sottocategorie OPEN A2 e A1/A3. Sarà cura dell'Ente informare tempestivamente attraverso i canali istituzionali e gli organi di stampa in merito alle date di riattivazione del servizio. Si invita pertanto tutta l'utenza a non inviare continue richieste di chiarimenti verso l'Ente in quanto al momento non è possibile fornire ulteriori delucidazioni."

Secondo molti però la conversione avrebbe dovuto essere automatica, d'ufficio poichè la scadenza riportata sui propri vecchi attestati supera abbondantemente il 31 dicembre 2021. 

L'interessamento di AOPA Italia Divisione APR

Sulla vicenda segnaliamo che l'associazione AOPA Italia Divisione APR ha reso noto che nella giornata di ieri, 3 febbraio, "ha prontamente interloquito con ENAC sia con l’Ing.Fabio Nicolai, che con il Direttore della 'Direzione Ricerca e Sviluppo Nuove Tecnologie e Aerospazio' ing. Carmela Tripaldi, rappresentando l’importante necessità che venga concessa a breve una proroga dell’attività di conversione. Il Direttore Ing. Tripaldi in particolare, ha comunicato ad AOPA Italia che l’Ente si è attivato nei confronti di EASA per ottenere la possibilità di prorogare le conversioni, e che sarà tempestivamente informata per contribuire a dare ampia diffusione a tutti gli operatori del comparto. AOPA Italia ricorda a tutti gli interessati che non sono ancora in possesso delle credenziali digitali SPID, condizione essenziale per richiedere la conversione, di provvedere immediatamente."

Può EASA modificare i termini di legge e permettere velocemente la riapertura conversioni?

Altra questione è quella delle tempistiche. A nostro avviso per consentire di riaprire i termini di conversione è necessario emendare le scadenze riportate dall'art. 21 comma 1 e 2 del 947/2019 che essendo una legge pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale EU richiede l'intervento della Commissione. 

Infatti, ci risulta improbabile che EASA possa modificare una legge, può scrivere i testi e suggerire modifiche ed emendamenti ma la parola ultima spetta alla Commissione con le relative tempistiche nel caso la richiesta venga accettata. Non resta che sperare in un escamotage valido legalmente che possa accorciare i tempi, e cioè quelle che ENAC chiama "le previste procedure di deroga nazionale in ambito EASA".