Tra 60 giorni, a partire dal 15 Settembre, per gli operatori autorizzati / riconosciuti ENAC sarà possibile utilizzare droni per sorvolare anche i centri urbani e le città, a patto di non sorvolare assembramenti e concentrazioni inusuali di persone. E’ uno degli effetti della nuova versione del regolamento sui mezzi aerei a pilotaggio remoto emanato ieri dall’ ENAC che introduce per la prima volta questa facoltà, fatto salvo il rispetto degli altri art. del regolamento in materia di conduzione sapr e codice della navigazione
QUALI SONO LE CONDIZIONI PER VOLARE IN CITTA E SORVOLARLA?
E’ opportuno distinguere l’operazione svolta in scenario urbano dal sorvolo di un scenario urbano.
OPERAZIONE SVOLTA IN SCENARIO URBANO IN ZONA DETERMINATA
Per svolgere un’operazione in scenario urbano in una determinata zona, la nuova edizione del regolamento mette un po’ d’ordine integrando nella normativa quelle che venivano chiamate:
- operazioni critiche in scenari misti. Si tratta di operazioni critiche che prevedono di operare in un’area urbana in cui non vi devono essere persone a parte quelle indispensabili alle operazioni e addestrate allo scopo. L’area deve avere anche il cosiddetto buffer, una zona cuscinetto di confine entro cui il drone in caso di malfunzionamento deve terminare il volo senza sconfinare nell’area adiacente. Per assicurare che il drone non sconfini fuori dall’area delle operazioni + buffer il drone deve essere obbligatoriamente equipaggiato con un terminatore del volo indipendente dall’elettronica del mezzo e con un suo segnale radio. ( de facto lo stesso sistema di terminazione usato per le operazioni non critiche ) Un’alternativa al terminatore può essere rappresentato dal vincolo di un cavo. LIVELLO DI DIFFICOLTA’ MEDIO ( ad oggi gli operatori autorizzati a queste operazioni sono già qualche decina )
OPERAZIONI CRITICHE E SORVOLO DI AREE URBANE
E’ la nuova possibilità offerta dal regolamento. Fatto salvo il divieto di sorvolo di assembramenti di persone è possibile sorvolare un’area urbana anche con presenza di persone e cose. Per fare ciò si può utilizzare:
- Un drone il cui software sia conforme agli standard aeronautici EUROCAE ED-12 livello D o soluzione equivalente che assicuri lo stesso livello di affidabilità. Si deve avere anche un sistema che mantenga il controllo anche in caso di perdita di data link e un terminatore del volo che quando attivato non crei danni elevati da impatto ( ndr: abbinamento terminatore con paracadute ) LIVELLO DI DIFFICOLTA’ MOLTO ELEVATO ( ad oggi non esistono mezzi simili ed è molto complesso realizzarli da zero)
OPPURE
- Un drone sotto i 2Kg. di peso le cui caratteristiche siano dichiarate inoffensive da ENAC o da società terza incaricata. Le caratteristiche di inoffensività rese note ad oggi rendono molto difficile per un drone multirotore rientrare in questa categoria. L’operatore di questi mezzi ha delle facilitazioni burocratiche. LIVELLO DI DIFFICOLTA’ MOLTO ELEVATO ( se non cambiano le cose, Il famoso Phantom 3 è praticamente impossibile adeguarlo per farlo rientrare in questa categoria, più semplici le cose per i droni ad ala fissa)
OPPURE
- un mezzo sotto i 300 grammi di peso che non possa superare la velocità di 60 km/h. Il pilota è esentato dall’ottenere attestati, è necessario soltanto registrarsi come operatore LIVELLO DI DIFFICOLTA’ MOLTO BASSO ( è relativamente molto semplice trovare un quadricottero sotto i 300 grammi di peso, il problema è che il volo rimane praticamente fine a se stesso in quanto molto difficile portare in volo payload utile come telecamere o sensori decenti rimanendo sotto la soglia dei 300 grammi )
In conclusione, la nuova edizione del regolamento sulla carta apre nuove possibilità di lavorare dove serve, ovvero negli ambiti cittadini. Tuttavia ad oggi rispettare questi requisiti normativi per il sorvolo risulta essere molto difficile. Vedremo tra qualche mese se sul mercato usciranno droni idonei a svolgere queste attività e quanto sarà accessibile il loro costo.
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