I droni della Posta Svizzera per il trasporto di campioni di laboratorio tornano a volare dopo le raccomandazioni degli esperti e l'impiego del paracadute come misura di sicurezza principale.
Il drone della Posta Svizzera per il trasporto di campioni di laboratorio tra gli ospedali e le sedi in cui vengono effettuate le analisi riprenderà il volo a partire da lunedì 27 gennaio. Lo annuncia la Posta Svizzera specificando che la rete dell’Ente ospedaliero cantonale ticinese (EOC), con le sue sedi dell’Ospedale Regionale di Lugano, Ospedale Civico e Italiano, sarà la prima in cui i dronei riprenderanno servizio. A Lugano, grazie a questo drone, importanti campioni di laboratorio arriveranno a destinazione fino a 45 minuti prima di quanto avverrebbe con un servizio di corriere in auto.
Il progetto della Posta per l’impiego di droni è stato lanciato in via sperimentale nel 2015 per il trasporto di campioni di sangue tra ospedali e laboratori in Svizzera. Lo sviluppo, la produzione e l’esercizio dei droni per conto della Posta sono assicurati da Matternet un’azienda statunitense con una succursale in Svizzera a Dübendorf (ZH).
Il 25 gennaio e il 9 maggio 2019 a Zurigo si sono verificati degli incidenti che hanno coinvolto un drone M2V9. Subito dopo il primo episodio la Posta ha sospeso l’esercizio per un breve periodo. In seguito al secondo incidente la Posta ha nuovamente interrotto l’utilizzo dei droni per individuare e valutare i rischi in maniera approfondita e far analizzare le operazioni di volo e l’organizzazione.
A tale scopo la Posta ha istituito un consiglio di esperti in materia di sicurezza e aviazione costituito da: Prof. Dr. Michel Guillaume, direttore del Centro di Aviazione dell’Università di scienze applicate di Zurigo (ZHAW) - Kurt Meyer, Senior Risk Management Expert, Meyer Advisory - Simon Maurer, ex Chief Safety and Security Officer Skyguide, attualmente Chief Security & Safety Officer Swissgrid - Marco Müller, pilota civile, ex Head of Flight Safety, SWISS International Airlines - Daniel Siegenthaler, pilota militare, Chef Safety Management, Head Defence Aviation Safety Investigation Board - Luca Jelmoni, direttore dell’Ospedale Regionale di Lugano, EOC - Rappresentanti di Matternet e della Posta Svizzera.
Negli ultimi cinque mesi, questo consiglio, cui Matternet ha consentito un accesso completo alle proprie procedure e documentazioni, ha verificato in maniera critica l’esercizio e i relativi processi di sicurezza ed ha concluso le proprie verifiche, esprimendo un giudizio sostanzialmente positivo tanto per la Posta quanto per Matternet: "Attestiamo alla Posta e a Matternet un elevato standard di sicurezza nonché una radicata consapevolezza di questo tema da parte di entrambe le aziende. Il livello di sicurezza era già elevato anche prima degli incidenti. Non vi sono obiezioni al ripristino delle operazioni di volo", ha affermato il prof. Michel Guillaume, direttore del Centro di Aviazione dell'Università di scienze applicate di Zurigo (ZHAW) e membro del consiglio di esperti.
Ente Ospedaliero Cantonale ticinese EOC Lugano
A Lugano nel 2017 è stato testato per la prima volta in Svizzera il collegamento tra due ubicazioni per mezzo di drone. Dal lancio del progetto sono stati effettuati oltre 2000 voli tra l’Ospedale Italiano e l’Ospedale Civico dell’ente ospedaliero EOC. Fino a maggio 2019 a Lugano il drone veniva impiegato quotidianamente. L’utilizzo di droni per la consegna permette di guadagnare fino a 45 minuti di tempo.
Laboratorio centrale di Zurigo (ZLZ)
La Posta ha trasportato campioni per conto dello ZLZ sorvolando il lago di Zurigo già a giugno 2018. Dopo aver analizzato accuratamente i risultati dei test, il laboratorio ha deciso di affidarsi anche in futuro al trasporto per mezzo di droni, che collegano il laboratorio d’urgenza ZLZ della Hirslanden Klinik Im Park con la futura sede del laboratorio centrale in Forchstrasse 454 a Zollikon. Per compiere il percorso il drone impiega circa sette minuti e consegna quindi la merce di trasporto in modo più ecologico e a una velocità circa cinque volte superiore a un mezzo su strada.
Ospedale universitario di Zurigo (USZ)
Da dicembre 2018, su incarico dell’Ospedale universitario di Zurigo (USZ) e dell’Università di Zurigo (UZH), la Posta trasporta campioni di laboratorio utilizzando i droni. La rotta si snoda da una terrazza sul tetto dell’ala nord dell’USZ fino alla sede UZH di Irchel, ubicata in Winterthurerstrasse 190, sorvolando per quanto possibile aree boschive. I voli, tra cinque e dieci al giorno, si svolgono durante la settimana nella fascia oraria tra le 7.30 e le 16.45. Per percorrere la tratta di due chilometri e mezzo il drone impiega circa quattro minuti, risparmiando la metà del tempo necessario a un corriere su strada, in modo più ecologico e indipendente dalla situazione del traffico.
Il 25 gennaio 2019 un drone è partito dalla Hirslanden Klinik Im Park di Zurigo. Pochi secondi dopo aver oltrepassato la riva occidentale del lago, esattamente alle 10.10.05, si è verificata una perdita di segnale GPS. Per cinque secondi il drone ha quindi seguito il percorso di volo programmato. Dopodiché, non riuscendo più a stabilire la propria posizione, alle 10.10.10 ha effettuato un atterraggio di emergenza che, in base alla logica interna del sistema di interruzione del volo (Flight Termination System – FTS), prevede l’apertura del paracadute. Una volta aperto il paracadute, per il direttore di volo non è più possibile in alcun modo influire su ciò che accade dopo. In quella occasione sullo schermo dell’unità di controllo della missione è stato semplicemente visualizzato l’avvertimento (alert) «FTS fuse false».
Il drone, che si trovava in volo a un’altezza di circa 60 m, ha percorso quindi una parabola discendente raggiungendo la superficie dell’acqua con una velocità verticale media di 4 m/s, per poi affondare. I campioni di sangue non hanno subito alcun danno e non ci sono stati feriti. Conformemente al piano di emergenza definito dal gestore, il direttore di volo ha immediatamente avvertito la polizia. Il drone è stato recuperato nel Lago di Zurigo la mattina del 28 gennaio 2019 a circa 20 metri di profondità. (Fonte: rapporto del SISI)
Il 9 maggio 2019, circa due minuti dopo essersi alzato in volo dall’Università di Zurigo (UZH) Irchel, un drone ha automaticamente attivato il sistema di interruzione del volo (Flight Termination System – FTS) e avviato un atterraggio di emergenza controllato. In seguito all’apertura del paracadute, la corda dello stesso si è strappata e il drone è precipitato in un’area boschiva vicino ad alcuni bambini che giocavano. Nessuno è rimasto ferito, ma il drone è andato distrutto nell’impatto. Né i bambini dell’asilo, né le loro maestre che hanno osservato la caduta del drone a circa 50 metri di distanza, hanno udito un segnale di avvertimento. (Fonte: rapporto del SISI)
Le operazioni di volo con i droni ad oggi
Ente Ospedaliero Cantonale ticinese EOC Lugano
A Lugano nel 2017 è stato testato per la prima volta in Svizzera il collegamento tra due ubicazioni per mezzo di drone. Dal lancio del progetto sono stati effettuati oltre 2000 voli tra l’Ospedale Italiano e l’Ospedale Civico dell’ente ospedaliero EOC. Fino a maggio 2019 a Lugano il drone veniva impiegato quotidianamente. L’utilizzo di droni per la consegna permette di guadagnare fino a 45 minuti di tempo.
Laboratorio centrale di Zurigo (ZLZ)
La Posta ha trasportato campioni per conto dello ZLZ sorvolando il lago di Zurigo già a giugno 2018. Dopo aver analizzato accuratamente i risultati dei test, il laboratorio ha deciso di affidarsi anche in futuro al trasporto per mezzo di droni, che collegano il laboratorio d’urgenza ZLZ della Hirslanden Klinik Im Park con la futura sede del laboratorio centrale in Forchstrasse 454 a Zollikon. Per compiere il percorso il drone impiega circa sette minuti e consegna quindi la merce di trasporto in modo più ecologico e a una velocità circa cinque volte superiore a un mezzo su strada.
Ospedale universitario di Zurigo (USZ)
Da dicembre 2018, su incarico dell’Ospedale universitario di Zurigo (USZ) e dell’Università di Zurigo (UZH), la Posta trasporta campioni di laboratorio utilizzando i droni. La rotta si snoda da una terrazza sul tetto dell’ala nord dell’USZ fino alla sede UZH di Irchel, ubicata in Winterthurerstrasse 190, sorvolando per quanto possibile aree boschive. I voli, tra cinque e dieci al giorno, si svolgono durante la settimana nella fascia oraria tra le 7.30 e le 16.45. Per percorrere la tratta di due chilometri e mezzo il drone impiega circa quattro minuti, risparmiando la metà del tempo necessario a un corriere su strada, in modo più ecologico e indipendente dalla situazione del traffico.
Incidenti verificatisi nel corso delle operazioni di volo in Svizzera
Il 25 gennaio 2019 un drone è partito dalla Hirslanden Klinik Im Park di Zurigo. Pochi secondi dopo aver oltrepassato la riva occidentale del lago, esattamente alle 10.10.05, si è verificata una perdita di segnale GPS. Per cinque secondi il drone ha quindi seguito il percorso di volo programmato. Dopodiché, non riuscendo più a stabilire la propria posizione, alle 10.10.10 ha effettuato un atterraggio di emergenza che, in base alla logica interna del sistema di interruzione del volo (Flight Termination System – FTS), prevede l’apertura del paracadute. Una volta aperto il paracadute, per il direttore di volo non è più possibile in alcun modo influire su ciò che accade dopo. In quella occasione sullo schermo dell’unità di controllo della missione è stato semplicemente visualizzato l’avvertimento (alert) «FTS fuse false».
Il drone, che si trovava in volo a un’altezza di circa 60 m, ha percorso quindi una parabola discendente raggiungendo la superficie dell’acqua con una velocità verticale media di 4 m/s, per poi affondare. I campioni di sangue non hanno subito alcun danno e non ci sono stati feriti. Conformemente al piano di emergenza definito dal gestore, il direttore di volo ha immediatamente avvertito la polizia. Il drone è stato recuperato nel Lago di Zurigo la mattina del 28 gennaio 2019 a circa 20 metri di profondità. (Fonte: rapporto del SISI)
Il 9 maggio 2019, circa due minuti dopo essersi alzato in volo dall’Università di Zurigo (UZH) Irchel, un drone ha automaticamente attivato il sistema di interruzione del volo (Flight Termination System – FTS) e avviato un atterraggio di emergenza controllato. In seguito all’apertura del paracadute, la corda dello stesso si è strappata e il drone è precipitato in un’area boschiva vicino ad alcuni bambini che giocavano. Nessuno è rimasto ferito, ma il drone è andato distrutto nell’impatto. Né i bambini dell’asilo, né le loro maestre che hanno osservato la caduta del drone a circa 50 metri di distanza, hanno udito un segnale di avvertimento. (Fonte: rapporto del SISI)
Le raccomandazioni degli esperti
Per continuare a rafforzare la sicurezza, gli esperti hanno formulato quattro raccomandazioni:
- Matternet deve attuare le disposizioni dell’UFAC e del Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI) elaborate a seguito dell’incidente del 9 maggio 2019. Tali adeguamenti sono già avvenuti. Negli ultimi mesi, Matternet ha inoltre apportato ulteriori migliorie, ad esempio modificando il sistema di volo del drone, che ora, in caso di vento, si mantiene ancora più stabile. Le misure attuate vanno oltre le raccomandazioni sulla sicurezza dell’UFAC e del SISI.
- Entro fine marzo 2020, la Posta e Matternet devono istituire una funzione di sorveglianza indipendente sui processi rilevanti per la sicurezza.
- La Posta deve esercitare un’influenza ancora maggiore sull’esercizio dei droni, ad esempio instaurando un diritto di informazione e di audit nei confronti di Matternet.
- Matternet deve continuare a rafforzare i propri processi di sicurezza, ad esempio assumendo un Head of Safety (responsabile della sicurezza), come avviene nell’aviazione commerciale.
Atterraggio con paracadute come misura di sicurezza principale
Anche in presenza di misure di elevata sicurezza, nel campo del volo non esiste un rischio zero. Per mantenere il rischio residuo più basso possibile, in caso di scostamento dai valori standard definiti, il drone avvia atterraggi controllati con paracadute. "Si tratta di criteri chiaramente definiti. Il corridoio di volo in cui si deve muovere il drone, ad esempio, fa parte di un piano di sicurezza elaborato in collaborazione con l’UFAC. Poiché gli atterraggi controllati con paracadute sono un meccanismo di sicurezza fondamentale, fanno parte integrante dell’esercizio e continueranno ad avvenire anche in futuro", ha affermato il prof. Michel Guillaume.
La Posta ha intrapreso percorsi innovativi nel trasporto aereo senza pilota: Matternet e la Posta, di concerto con clienti e autorità competenti, hanno fissato nuovi standard e contribuiscono all’ulteriore sviluppo tecnologico in Svizzera. Da maggio 2019, il drone modificato ha effettuato oltre 2000 voli di prova in Svizzera, percorrendo oltre 17000 chilometri, pari a oltre 13000 voli tra i due ospedali di Lugano.
La Posta ha intrapreso percorsi innovativi nel trasporto aereo senza pilota: Matternet e la Posta, di concerto con clienti e autorità competenti, hanno fissato nuovi standard e contribuiscono all’ulteriore sviluppo tecnologico in Svizzera. Da maggio 2019, il drone modificato ha effettuato oltre 2000 voli di prova in Svizzera, percorrendo oltre 17000 chilometri, pari a oltre 13000 voli tra i due ospedali di Lugano.
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