Una previsione sul possibile impatto del Covid-19 nel mondo dei droni dal punto di vista economico.
In piena emergenza contagio Covid-19 forse ancora in pochi si rendono conto che per un periodo di tempo più o meno lungo nulla sarà come prima, dalle relazioni sociali al mondo lavorativo ed economico. In una prima imminente fase purtroppo molte aziende falliranno, molte persone perderanno il lavoro e in molti dovranno re-inventarsi. Altri troveranno nuove opportunità e probabilmente nell'ultimo trimestre dell'anno arriveranno i primi segnali di ripresa, dapprima timidi per poi sfociare in un boom simile a quanto avvenuto nel dopoguerra, coadiuvati dai finanziamenti messi in campo dai vari Stati per rilanciare l'economia, almeno si spera.
Il mondo dei droni non farà eccezione alla crisi economica che sta per essere innescata dal nuovo coronavirus, sia per problemi produttivi che per motivi di mercato. Con le persone costrette a casa dalle disposizioni d'emergenza che giorno dopo giorno vengono emanate in sempre più Paesi del mondo, viene meno la base degli acquirenti. Viene meno la domanda di prodotti e servizi, ma come detto viene diminuita anche la capacità produttiva, con le fabbriche che lavoreranno a regime ridotto per diverso tempo con problematiche di personale, logistica, reperimento componentistica e materia prima.
Il settore consumer sarà quello più colpito, i droni ad uso professionale ad alto valore aggiunto dovrebbero risentire meno della crisi. Tuttavia, per i grandi produttori di droni la componente consumer è quella più importante anche se la parte delle applicazioni professionali è in continua crescita. I produttori non solidi finanziariamente probabilmente falliranno così come coloro che realizzano prodotti a basso margine di guadagno.
Anche la filiera dei servizi con i droni in generale sarà colpita, per parecchi mesi non ci saranno eventi da riprendere, fiere a cui partecipare, nuove applicazioni da proporre etc. Come detto, probabilmente resisterà la parte che usa i droni per le ispezioni, sorveglianza, fotogrammetria, agricoltura anche se con importanti ridimensionamenti causati dall'abbassamento della domanda.
Anche la filiera dei servizi con i droni in generale sarà colpita, per parecchi mesi non ci saranno eventi da riprendere, fiere a cui partecipare, nuove applicazioni da proporre etc. Come detto, probabilmente resisterà la parte che usa i droni per le ispezioni, sorveglianza, fotogrammetria, agricoltura anche se con importanti ridimensionamenti causati dall'abbassamento della domanda.
Ne consegue che anche produttori apparentemente molto solidi come la DJI subiranno cali di fatturato, costretti a tenere nel cassetto i nuovi droni rimandando il lancio in attesa di tempi migliori con tagli del personale diretto ed indiretto. A questo proposito abbiamo posto una domanda alla DJI anche in relazione alle voci sul lancio di un nuovo drone come il Mavic 3, Mavic Air 2, Mavic 2020 di cui recentemente sono apparse alcune foto leak.
Quadricottero News: "Come vedete questa situazione a livello mondiale per quanto riguarda il lancio di nuovi prodotti?
Procederete ugualmente al lancio di nuovi prodotti che si presume abbiate già pronti oppure attenderete la seconda parte dell’anno / inizio 2021?"
Portavoce DJI: "We never comment on our future product pipeline. However, we are monitoring the current complex developments with regards to the spread of COVID-19, and we will share more information when we can. We are unwavering in our commitment to serve our customers around the world, from the creatives to the enterprises for whom our products have become indispensable tools in their daily operations in areas such as public safety, energy, infrastructure, agriculture and many more."
Tradotto: "Non commentiamo mai la nostra futura pipeline di prodotti. Tuttavia, stiamo monitorando gli attuali complessi sviluppi per quanto riguarda la diffusione di COVID-19 e condivideremo più informazioni quando possibile. Siamo fermi nel nostro impegno a servire i nostri clienti in tutto il mondo, dai creativi alle imprese per le quali i nostri prodotti sono diventati strumenti indispensabili nelle loro operazioni quotidiane in settori come la sicurezza pubblica, l'energia, le infrastrutture, l'agricoltura e molti altri. "
Nel frattempo ieri la Parrot ha pubblicato i risultati economici del 2019. Bilancio ancora una volta in rosso anche se la perdita (-29.6M€) rispetto al 2018 (-111.2 M€) è stata parecchio ridimensionata e il gruppo è riuscito a mantenere la liquidità sopra i 100 milioni di euro come si era prefissata.
Nel documento la Parrot parla anche delle previsioni per il 2020 e a riguardo della crisi coronavirus afferma: "With regard to the Coronavirus crisis, the Group has not at this stage experienced any issues with production (only the Parrot brand drones are currently produced in China) or theallocation of components, and it considers that it has appropriate stocks inplace for its business development plan over the first half of 2020. To date, the majority of the Group’s employees are working remotely, where possible with all the systemsinfrastructures in place, ensuring the continuity of the business, while protecting the teams. The Group remains focused on moving forward with its projects in 2020 and vigilant concerning the potential impact of the health measures on their finalization."
Tradotto: "Per quanto riguarda la crisi del Coronavirus, in questa fase il Gruppo non ha riscontrato problemi con la produzione (solo i droni del marchio Parrot sono attualmente prodotti in Cina) o la collocazione dei componenti e ritiene di disporre di scorte adeguate per il suo piano di sviluppo aziendale nella prima metà del 2020. Ad oggi, la maggior parte dei dipendenti del Gruppo lavora in remoto, ove possibile con tutte le infrastrutture di sistema in atto, garantendo la continuità del business e proteggendo i team. Il Gruppo rimane concentrato sull'avanzamento dei suoi progetti nel 2020 e vigile in merito al potenziale impatto delle misure sanitarie sulla loro finalizzazione."
La mia speranza è che quanto ho previsto nella prima parte di questo articolo non si avveri, che i tempi che verranno siano migliori di quanto ho prospettato, che l'emergenza mondiale spinga a trovare velocemente prima una cura medica efficace e poi un vaccino che possa interrompere la catena dei contagi e che nel frattempo le misure economiche intraprese dall'Italia e dall'Europa siano sufficienti per sostenere tutti. In ogni caso sono da sempre convinto che il popolo italiano quando è nel pieno di un'emergenza riesca a fare la differenza rispetto agli altri popoli. Forza e coraggio, prima o dopo ne usciremo.
Tradotto: "Non commentiamo mai la nostra futura pipeline di prodotti. Tuttavia, stiamo monitorando gli attuali complessi sviluppi per quanto riguarda la diffusione di COVID-19 e condivideremo più informazioni quando possibile. Siamo fermi nel nostro impegno a servire i nostri clienti in tutto il mondo, dai creativi alle imprese per le quali i nostri prodotti sono diventati strumenti indispensabili nelle loro operazioni quotidiane in settori come la sicurezza pubblica, l'energia, le infrastrutture, l'agricoltura e molti altri. "
Nel frattempo ieri la Parrot ha pubblicato i risultati economici del 2019. Bilancio ancora una volta in rosso anche se la perdita (-29.6M€) rispetto al 2018 (-111.2 M€) è stata parecchio ridimensionata e il gruppo è riuscito a mantenere la liquidità sopra i 100 milioni di euro come si era prefissata.
Nel documento la Parrot parla anche delle previsioni per il 2020 e a riguardo della crisi coronavirus afferma: "With regard to the Coronavirus crisis, the Group has not at this stage experienced any issues with production (only the Parrot brand drones are currently produced in China) or theallocation of components, and it considers that it has appropriate stocks inplace for its business development plan over the first half of 2020. To date, the majority of the Group’s employees are working remotely, where possible with all the systemsinfrastructures in place, ensuring the continuity of the business, while protecting the teams. The Group remains focused on moving forward with its projects in 2020 and vigilant concerning the potential impact of the health measures on their finalization."
Tradotto: "Per quanto riguarda la crisi del Coronavirus, in questa fase il Gruppo non ha riscontrato problemi con la produzione (solo i droni del marchio Parrot sono attualmente prodotti in Cina) o la collocazione dei componenti e ritiene di disporre di scorte adeguate per il suo piano di sviluppo aziendale nella prima metà del 2020. Ad oggi, la maggior parte dei dipendenti del Gruppo lavora in remoto, ove possibile con tutte le infrastrutture di sistema in atto, garantendo la continuità del business e proteggendo i team. Il Gruppo rimane concentrato sull'avanzamento dei suoi progetti nel 2020 e vigile in merito al potenziale impatto delle misure sanitarie sulla loro finalizzazione."
La mia speranza è che quanto ho previsto nella prima parte di questo articolo non si avveri, che i tempi che verranno siano migliori di quanto ho prospettato, che l'emergenza mondiale spinga a trovare velocemente prima una cura medica efficace e poi un vaccino che possa interrompere la catena dei contagi e che nel frattempo le misure economiche intraprese dall'Italia e dall'Europa siano sufficienti per sostenere tutti. In ogni caso sono da sempre convinto che il popolo italiano quando è nel pieno di un'emergenza riesca a fare la differenza rispetto agli altri popoli. Forza e coraggio, prima o dopo ne usciremo.
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